CAPITOLO 1

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*per capire l'Unicità andate al minuto 2:27*
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Un giorno, mentre cercavo un posto isolato per allenarmi senza fare danni, notai un ragazzo che stava ripulendo la spiaggia della città e nel mentre parlava con un signore pelle ed ossa. Pensando che lo stessero facendo per dare una mano al mantenere la natura incontaminata mi avvicinai, intenzionata ad aiutarli.
A ormai qualche metro da loro, riconobbi che il ragazzo che spostava quei grandi rifiuti era Izuku, e la domanda mi sorse spontanea < Izuku che cosa stai facendo?>.
La sua reazione mi spiazzò un po' perché, capendo di essere stato scoperto, iniziò a tremare come solo lui sapeva fare e a ripetersi < Mi ucciderà, mi ucciderà>. In quel momento il mio sguardo si spostò da lui sul vecchio signore, anche lui molto a disagio, e non capendo ancora, richiesi < E chi è questo signore?>.
Dopo una serie di occhiate furtive tra i due, decisero di spiegarmi tutto.

Ecco perché non mi stupii venendo a sapere che anche Izuku era stato ammesso alla UA, al contrario del biondino esplosivo che inizialmente si era pietrificato, poi aveva iniziato ad urlare e ad imprecare. Risultato, oggi era la persona più irritante del mondo.
Durante il viaggio in treno verso la capitale trovaii difficile ignorare il loro litigio e dopo aver ricevuto un pugno in pieno viso per aver cercato di allontanarli, me ne andai per aiutare una ragazza poco più grande di noi che aveva problemi a portare tutte le borse.
Era molto simpatica, aveva i capelli biondi raccolti in due tuppi spettinati e guardandola bene sembrava comportarsi come un gatto. In sua compagnia non mi accorsi del tempo che passava, anche se fu soprattutto lei a parlare, perché dopo una chiacchierata che a me era sembrata durare cinque minuti, scoprii che ci trovavamo già a Tokyo e che ci aspettava il bus per Musutafu, città in cui si trovava la UA.

Prendemmo le nostre valigie, e andammo verso la stazione degli autobus. Dopo aver timbrato il biglietto, ci vollero giusto 10 minuti per arrivare all'accademia, e l'ansia che per un poco era svanita adesso riprendeva il controllo su di me senza che potessi fare niente.

All'entrata tutti noi studenti fummo accolti da Midnight, l'eroina vietata ai minori, che ci fece lasciare le valigie in una piccola stanza, e ci consegnò le nostre divise.
La gonna era un po' corta per i miei gusti, e deve essersene accorto pure Katsuki dato che mi guardava abbastanza contrariato.
Insieme all'eroina ci dirigemmo verso la nostra classe: la 1-A. In quel momento fui presa da un'ansia tale che mi bloccai e afferrai la giacca di Katsuki da dietro <Ho paura> sussurrai. Vidi il suo volto trasformarsi da contrito a comprensivo. Mi prese per mano <Ce la farai> disse ottimisticamente prima di trascinarmi dentro l'aula.

In quel momento la tensione si sciolse, seppur di poco, ma si sciolse. Nonostante si fossero già incontrati, tutti i ragazzi dovevano ancora conoscersi e quindi non avevano fatto molto caso a me, e mi andava più che bene, sarei rimasta nell'ombra.

Scelsi il secondo banco della terza fila e mi sistemai lì. Ebbi il tempo per osservare i miei compagni di classe che mi avrebbero accompagnato di lì a tutte le superiori.

C'era un ragazzo con i capelli rossi sparati in aria che parlava amichevolmente con un altro ragazzo biondo, Izuku che chiacchierava  con una ragazza proprio carina e con un ragazzo molto alto e composto, sembrava che si conoscessero già, tre ragazze: una con delle strane cose attaccate alle orecchie, un'altra che sembrava una rana e che aveva un'espressione veramente dolce e un'altra molto bella ed alta, vidi anche un ragazzo molto basso con i capelli di un viola scuro che cercava di guardare sotto la sua gonna.

Notai anche molti altri nostri compagni che sembravano tutti intenzionati a fare amicizia al più presto.
Tutti tranne me, Katsuki ed un altro ragazzo che era seduto nel banco dietro di me. Il suo aspetto era molto particolare: aveva i capelli divisi in due, una parte rossa e l'altra bianca, era composto e distaccato, i suoi due occhi affetti da eterocromia, erano uno grigio e l'altro blu, essi trasmettevano così tanta freddezza da farmi venire i brividi sulla schiena e al coltempo mi attiravano come calamite. Sull'occhio azzurro c'era un'evidente scottatura. Chissà come se l'era fatta.
Quando incrociò il mio sguardo lo distolsi subito, e diventai rossa come un pomodoro. In quello stesso momento mi si avvicinarono le tre ragazze di prima. < Ho notato che stavi fissando Todoroki e che sei arrossita, è il tuo tipo?> chiese Yayorozu dopo esserci presentate.
< No, ti sei fatta un'idea sbagliata. È-è solo che stavo osservando un po' l'ambiente, sai per cercare di superare la mia timidezza e il suo sguardo mi ha messo un po' a disagio> risposi in un sussurro abbassando lo sguardo.
<Abbiamo trovato la Dandere della classe!> disse la ragazza che si chiamava Jiro.
Sorrisi sinceramente di rimando a quelle ragazze che mi avevano parlato. Lo trovavo un gesto molto carino da parte loro, ma non feci in tempo a fare loro altre domande che entrò il professore in classe, anzi entrò un sacco a pelo giallo e quando si aprì esso ci mostrò il nostro professore; era un uomo con evidenti occhiaie, occhi rossi, capelli spettinati e barba incolta. Insomma un misto tra un dipentente da marjuama e un barbone. Guardai Katsuki e Izuku con un'espressione divertita e pensai "ce ne saranno delle belle". Cambiai subito idea quando ci disse che avremmo dovuto affrontare delle prove fisiche in cui era permesso usare il nostro quirk, il problema era che ci totalizzava meno punti sarebbe stato espulso.

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ehi babiessss
se non sapete cosa è una Dandere: uno stereotipo giapponese che rappresenta una ragazza inizialmente molto silenziosa a causa della timidezza che se si trova a suo agio riesce a esternarsi. È gentile generosa, affettuosa e genuina.
Baciniii💖💖

•Never knew it could mean so much• TodorokixReader Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora