Capitolo 4

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I suoi occhi neri fissano intensamente i miei. Siamo vicini. Troppo vicini. Così tanto che sento il profumo della sua pelle. Mi passo ripetutamente la lingua sulle labbra, perché continuo a sentirle secche. Sento sempre più caldo. Inizio a sudare, mentre la sua mano si avvicina al mio fianco. Avviene tutto in un lampo: i nostri corpi si incontrano, mentre le nostre labbra si uniscono in un bacio. Nella sua presa sento tutta la sua vitalità. Percepisco la sua eccitazione. "Fin dal primo giorno mi sono sentito attratto da te, Marta. Non riuscivo più a resistere. Ti voglio!" mi sussurra, mordendomi il collo. "No, Matteo. Non posso. Certo, non nego che tu sia un bell'uomo. Ma sono fidanzata e lo amo follemente". Continua a guardarmi, fino a farmi perdere nell'immensità delle sue iridi nere e finisco col cedere al suo volere. Ricambiando il bacio con passione e desiderio. Lo spingo sulla scrivania, urtando qualche oggetto. Le mie mani scorrono fameliche sul suo corpo e attraversano la sua camicia. Prende la mia collana e se la passa tra le mani. L'anello di Alessandro passa tra le sue dita. "Sei una a cui piacciono le cose costose, eh?" sorride.

Apro gli occhi, disturbata da un rumore fastidioso. La sveglia mi ricorda che mi devo alzare. Sbuffo e, colta da un attacco di rabbia, la scaravento a terra. Dentro di me sento qualcosa di strano. Una sensazione di rimorso. Ma che ho appena sognato? Mi alzo in preda al panico e mi precipito in bagno per sciacquarmi il viso. In un attimo, tutto mi torna alla mente. Stavo baciando Matteo. Stavo baciando il mio capo. Dopo che lui mi ha confessato di essere attratto da me. Sono passate tre settimane dall'inizio dello stage e fino ad ora non è accaduto nulla. Nulla, se non contiamo i momenti di pausa in cui scambiamo due chiacchiere davanti ad un caffè. Anche se i suoi occhi non smettono di cercare i miei.

Per fortuna oggi è sabato e posso godermi la giornata con i miei amici. Dopo aver raccontato alle ragazze lo strano sogno, cerco di non pensarci più. "Beh, se è quello che abbiamo visto su Facebook è veramente un bel figo!". Michela come sempre non mi aiuta. "Grazie, Michela. Questo lo so pure io" rispondo, dandole una gomitata. "Quel sogno non significa nulla, Marta. Vedrai che non succederà niente. E poi hai Alessandro". Vero. Dopotutto è solo un sogno. Io amo Alessandro. E dopo tutto quello che abbiamo passato, il nostro legame è ancora più forte. "E poi, non dimentichiamoci che è solo uno ricco snob che viaggia in Porsche". Scoppiamo a ridere.

"Ragazze, mi è appena arrivato un messaggio di Alessandro. Mi chiede se vogliamo andare a casa sua". "Tutti?" chiedono Mattia e Davide insieme. "Sì. Il messaggio è rivolto a tutti". Mi siedo sul muretto della fontana della piazza, dove eravamo soliti riunirci. "Mah, non so. Non è che disturbiamo troppo?". "Non disturbate per niente, Mattia. Ale è felice di stare con tutti voi". "Sicura, Marta?". Paola, come sempre, è titubante. "Ragazzi, vi dico che non disturbate! Allora? Ci muoviamo?". Saliamo in auto. Io, Paola e Davide sulla mia. Michela, Mattia e Riccardo in quella di Riccardo. Arriviamo da Alessandro ed il portone in ghisa si apre al tocco del mio telecomando. "Wow!" sento provenire dall'auto dei ragazzi. "Eh, sì. Fa questo effetto!". Alessandro ci viene incontro sorridendo. "Ciao, ragazzi!" batte il cinque a Davide e a Mattia e poi viene verso di me, salutandomi con un dolcissimo bacio. "Qual è il motivo di questo invito?" gli chiedo. "Beh, l'altro giorno non era il tuo compleanno? Visto che non abbiamo festeggiato, ora lo facciamo come si deve!". Entriamo nelle dependance, addobbata appositamente. "Non dovevi, Ale!". Sorride soddisfatto. "Beh, divertiamoci adesso!". Iniziamo a mangiare la montagna di dolcetti che stanno sopra alla tavola e naturalmente a bere. Poi balliamo tutti assieme. "Adesso è il momento per aprire il tuo regalo" mi sussurra all'orecchio. "Paola, accompagna i ragazzi giù in piscina". Strizza l'occhio a Paola, poi mi prende per mano e mi conduce all'interno della casa. "Allora, questo regalo?" lo stuzzico. "Adesso vedrai" risponde, mentre facciamo di corsa le scale che portano al piano di sopra. "Dai, Ale! Non sono nemmeno vestita bene. Se me lo avessi detto, almeno mi sarei messa qualcosa di decente!".

 Indosso dei semplici jeans e una felpa. Non il massimo dell'eleganza.

"Non importa come sei vestita. Tanto i vestiti li devi togliere". Detto questo, inizia a baciarmi. Assecondo i suoi baci. "È questo il regalo?". Sorrido e gli mordo il labbro. "Se vuoi me ne vado". "Alessandro Conti! Dove vuole andare? Finisca quello che ha iniziato!". "Molto volentieri". Mi spinge nella sua camera. "Ma dai! Con tutti i miei amici qui? Tu sei pazzo!" gli dico, senza smettere di baciarlo. "Sono tutti dall'altra parte della casa. Non ci sentono. E poi, non verranno mai a disturbarci, se proprio non è urgente". Finisco per perdermi ancora una volta nell'immensità di quelle nocciole e di lasciarmi trasportare dalle emozioni che riesce a farmi provare. Raggiungiamo gli altri nella piscina interna. Non posso fare a meno di scoppiare a ridere quando vedo Mattia, Riccardo e Davide azzuffarsi come dei bambini nell'acqua, mentre le ragazze osservano divertite la scena. "Che succede?". "Marta, qui succede il finimondo!" "Ragazzi, basta!". Mi guardano ridendo per poi riprendere a schizzarsi l'acqua. "Allora? Ti ha dato il regalo?". Un sorriso scemo mi compare sulla faccia, facendomi guadagnare delle pacche sulle spalle da parte di Paola. "E che regalo, scommetto!". Michela gesticola con le mani, mimando cose poco consone. "Qual è il problema?" Alessandro mi raggiunge. "Beh, ci hai portato via Marta per un bel po'. Ci chiedevamo che facevate...". Michela come sempre mette del pepe nella conversazione.

Alessandro ride.

"Intendete se vi ho portato via la vostra perla per fare sesso?". Mi porto la mano sulla bocca, leggermente imbarazzata. "Vi dirò che non mi vergogno affatto davanti a voi. Insomma, siete le sue migliori amiche, siete maggiorenni e credo che non sia un problema parlarne tranquillamente. Mi sbaglio?". "Hai ragione, Ale!". Passiamo il resto della giornata tra piscina e risate. Chiacchiero allegramente con Michela e Paola finché non mi accorgo che Alessandro ha in mano il mio cellulare. La sua espressione non lascia presagire niente di buono. È arrabbiato. Ora ho capito perché. Ha letto un messaggio che mi ha inviato Matteo.

eccoci qui.. qualcosa inizia a muoversi.. chissà cosa c'era scritto in quel messaggio, per far arrabbiare Alessandro.

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