Capitolo 27

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La sua valigia è aperta e, appena mi ci avvicino, riesco a sentire il suo profumo inconfondibile sulle t-shirt; ne prendo una in mano, la annuso, e inconsapevolmente sorrido. Chissà quanto mi mancherà, anche solo il suo profumo per casa quanto mi mancherà. Lui è affacciato alla ringhiera del balcone mentre fuma una sigaretta. Lo guardo e poi decido di andare a parlargli, visto che tra tre ore sarà già sull'aereo per New York. 

–Hey, manca poco- gli accarezzo la schiena. 

–Eh già. Per quanto ami quello che faccio, non vorrei andarmene da qui.-

-Ti capisco...- 

-Sei preoccupata?- mi guarda. 

–Per cosa?- 

-Che non possa funzionare come cinque anni fa- 

-No, sono serena. Mi fido di te.-

-Sicura?- 

-Sicurissima. Tu, piuttosto... vedi di non fare sciocchezze!- 

-Sai che c'è?! Mentre sto per fare una sciocchezza, penso a te e Johnny, e torno sui miei passi. Mi è capitato poco prima di venire a Miami. Sono uscito con gli amici e delle tipe si sono avvicinate per flirtare con noi; una mi stava per baciare, era anche carina, ma appena mi sono lasciato andare, mi sono ricordato di te e di Johnny e l'ho respinta in tempo.-

-Questo non me l'avevi raccontato però...- 

-Lo so, ma non l'ho fatto per nascondertelo.-

-Mi sa che ora devi andare...- 

-Saluto un attimo Johnny e poi vado- 

Diego rientra in casa per poi abbracciare Johnny, mentre io li guardo e sorrido; sono felice, sono felice che abbiano un rapporto così bello, sono felice che stiamo provando a costruire una famiglia, sono felice che Diego non è mai andato via dalla mia vita nonostante tutto. 

–Papà ti vuole bene, ricordalo sempre- gli accarezza la guancia.

–Anche io ti voglio bene- risponde Johnny. 

–Andiamo, mamma? L'aereo mi aspetta- scherza Diego rivolgendosi stavolta a me. 

–Sì, deve arrivare mia madre e poi andiamo- 

Sono felice anche che Diego abbia l'occasione di salutare almeno mia madre, la quale è sempre stata favorevole alla storia tra me e lui e mi ha sempre spinto a dirgli tutta la verità appena lo avrei rivisto. Dopo dieci minuti, però, siamo già diretti verso l'aeroporto e verso il grande parcheggio pienissimo di auto. 

–Se non riesci a parcheggiare, non preoccuparti, vado da solo- 

-Non credo troverò un posto per l'auto con questo caos- 

-Allora ci salutiamo qua- 

-Mi raccomando: voglio almeno un messaggio al giorno- 

-Io te ne mando cento di messaggi al giorno!-

-Ora, però, parliamo seriamente. Scrivimi appena arrivi a New York così non mi preoccupo, se non riceverò un tuo messaggio o una chiamata per un giorno non sarà la fine del mondo, perché so che sei molto impegnato. E mi raccomando: sii impegnato solo per quanto riguarda la musica, non per altro...-

-Va bene, mamma. Ti prometto che uscirò ogni sera con una ragazza diversa e mi ubriacherò talmente tanto da non ricordarmi neanche tu chi sia-

-Non permetterti di fare una cosa simile, altrimenti ti disconosco come padre di Johnny e come...- 

-Come?- 

-Insomma, hai capito- 

-No, voglio sentirlo dalla tua voce- 

-Come mio fidanzato, ma non dirlo in giro perché non voglio poi essere paparazzata- gli sussurro. 

–Ok, manterrò il segreto professionale- mi imita. 

-Buona fortuna per tutto quello che farai a New York! Mi mancherai...- 

-Anche tu e anche Johnny... mi mancherete tanto- 

Stavolta sono io a baciarlo per salutarlo, ma è un bacio veloce, poiché lui è già in ritardo e l'aereo partirà presto. Spero di non pentirmi della scelta che ho fatto, ma spero anche che da ora comincerà una vita diversa per noi. 

Rewrite your destiny. - DielariWhere stories live. Discover now