Ero spaventata. In quel momento quel suo sguardo così misterioso mi ipnotizzava e non sapevo cosa rispondergli, anche perché era come se prima stessi realmente origliando.
–No... ero passata accanto alla tua porta e ho sentito una melodia...-
-Adesso puoi andartene, per piacere? Sto lavorando- mi risponde freddo.
–Sì, scusa. Non vieni al meeting?-
-No, non mi va.-
Mi sbatte la porta in faccia e tenendo lo sguardo verso il pavimento. E io dovrò condividere del tempo con lui?! Povera me! Arrivo di nuovo nella sala congressi e noto che tutti stanno già cominciando a prendere posto. Alba mi invita a sedermi accanto a lei in terza fila, ma io le faccio capire di non preoccuparsi e che preferisco stare dietro. A darci il benvenuto sono il direttore generale dell'Università, un'addetta ai piani di studio e qualche insegnante che incontreremo in questo primo anno; ci iniziano a spiegare le offerte formative e come funzionano i servizi, dalla mensa e tutti i pasti da consumare nella sala a piano terra. Appena il tutto finisce ci invitano a prendere la brochure con tutti gli orari, e mentre sto per prendere la mia, qualcuno appoggia un braccio sulla mia spalla per scavalcarmi.
–Rispetta la fila!- esclamo, ma poi mi giro e vedo che è il ragazzo che prima mi ha trattata bruscamente.
–Ne volevo soltanto prendere due... per darne una a te...-
-Ah, ora fai il gentiluomo?! Che strano, perché prima mi sembravi tutt'altro che premuroso...- gli sorrido ironicamente e con le braccia incrociate.
–Guarda che io sono premuroso... tu non mi conosci, perciò non puoi ancora dirlo.-
-E' vero, non ti conosco, ma la prima impressione è tutto-
-Non ne sarei così sicuro... potrei considerarti una guardona, quindi?-
-Io non sono una guardona!- alzo leggermente il tono della voce.
–Allora vedi?! La prima impressione non è tutto...- fa riferimento a due ore fa. –Però oggi mi sento buono, quindi potrei darti una seconda chance... che ne dici di vederci in sala relax tra dieci minuti?-
-Eccoti! Nella folla non riuscivo a vederti- ci interrompe Alba.
–Ti aspetto tra dieci minuti, allora. Secondo piano.- ammicca il 'premuroso' e va' via.
–Wow, chi è quello lì? E' già pazzo di te!-
-No, ma cosa dici?! Vuole solo stare al centro dell'attenzione, tutto qua. E poi io sono già impegnata...-
-E' uno di Miami?-
-Sì, si chiama Miguel- sorrido. –Ha 23 anni ed è uno chef.-
Mentre sto parlando di lui, è proprio il mio fidanzato che mi fa squillare il cellulare per una chiamata. Mi allontano da Alba facendole capire il motivo e mi dirigo verso le scale per rispondere con più tranquillità.
–Hey... ho appena finito il meeting-
-E com'è andata? Scusa se ti ho disturbata, ma avevo voglia di sentire la tua voce.-
-Bene, ci hanno presentato tutto il programma di studi e ci hanno letto il loro regolamento. Ti avrei chiamato stasera...-
-Allora meglio che ti ho anticipato; stasera c'è il pienone al ristorante. Abbiamo prenotato quasi quindici tavoli da stamattina. Il telefono sta impazzendo!-
-Fantastico! Sono felice per te-
Mi accorgo che, mentre sto camminando, sono arrivata alla sala relax, e in effetti tra poco dovrebbe arrivare anche quel ragazzo.
–Mi manchi un casino, però-
-Anche tu mi manchi. Ma oggi è lunedì e io venerdì pomeriggio prenderò il volo per Miami per stare un paio di giorni con voi-
-Lo so, ma aspettarti per altri quattro giorni... è una tortura-
-Bisogna solo avere un po' di pazienza. Ora, però, devo andare. Ci risentiamo domani, ok? Così mi racconterai di come è andata la serata con il pienone-
-A domani, amore mio.-
-A domani-
Riaggancio e mi siedo su una poltroncina libera. In questa sala c'è di tutto: biliardino, tavolo da biliardo, flipper, tavolo da ping pong, tante poltroncine singole e un divano a tre posti. Aspetto che arrivi quel ragazzo, ma dopo mezz'ora di lui nessuna traccia. Decido, così, di tornare in camera e di continuare a sistemare le mie cose, mentre sento Alba che parla con la sua famiglia in videochiamata.
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Rewrite your destiny. - Dielari
ChickLitRiscrivi il tuo destino. Riscriviamo il nostro destino.