Rewrite your destiny. - Dielari

Capitolo 26

Ho appena terminato di ascoltare il disco di Diego e devo dire che mi è piaciuto; alcune canzoni sono più rock, altre delle ballad... però ha fatto davvero un ottimo lavoro. Mi alzo dal letto per andare in cucina, ma vedo che lui è già lì, intento a preparare non so cosa. 

–No!- esclama appena mi vede. –Volevo portarti la colazione a letto- 

-Ah, mi dispiace...- 

-Vabbè, non importa, ci sarà modo.- sorride sicuro di sé. –Ti sei svegliata tardi oggi...-

-No, stavo ascoltando il tuo disco in realtà- 

-Ah... e ti è piaciuto?- 

-In 11 canzoni mi sono ritrovata almeno in 8...- 

-Sì, beh... diciamo che mi sei stata di grande aiuto- ride. 

–Sì, anche quando eri depresso... I lost my rose per esempio... fare una metafora tra me ed una rosa è stato originale...-

-L'ho scritta l'anno scorso e mi ricordo che guardavo fuori la finestra mentre la scrivevo; nel cortile della Berklee c'è un bellissimo roseto, e così mi sono ispirato a quelle rose-

-Però mi ha emozionato... tutto il disco in realtà mi ha emozionato. E' bello, è originale, è nuovo. Anche le ballad... non sono le solite ballad, sono... originali, ecco.- 

-Grazie, mi fa piacere ti sia piaciuto il progetto. Il tuo parere conta sempre tanto per me- si avvicina. 

–Hai dormito bene stanotte?- cambio discorso. 

–Sì, il divano è comodo...- 

-Strano, perché quando io mi addormento lì dopo mi sveglio sempre con il mal di schiena-

-Hai ragione, ma il fatto di essere qui, nella stessa casa con te... ha reso tutto più bello, ecco- 

-Stamattina ci siamo svegliati romantici!- lo prendo in giro.

–Johnny invece? Dorme ancora?-

-Sì, soprattutto il sabato dorme fino a tardi.-

-Non ha proprio preso da me allora!-

-Credo tu sia l'unico essere umano under 26 a svegliarti alle 6 e mezza ogni mattina per preparare la colazione o fare le faccende domestiche- 

-Da quando sto girando gli States per promuovere la mia musica mi sto abituando a svegliarmi presto... a volte è capitato di dover prendere aerei alle 7 di mattina...- 

-E' normale...- 

-Già, lo chiamano prezzo del successo. Come è prezzo del successo anche non poter vedere te e Johnny tutti i giorni. Dopo aver promosso il disco qui dovrò prendere un volo per New York... e lì resterò circa un mese perché dobbiamo girare anche il primo videoclip.-

-Quindi credo tu voglia una risposta entro la tua partenza...- 

-Sarebbe meglio.-

Il suo cellulare squilla, ma per rispondere va verso il salotto senza dirmi nulla. Io, intanto, mangio la mia colazione, ma appena lo sento ridere e capisco che sta parlando con una persona fidata, mi avvicino piano per provare ad ascoltare ciò che dice. 

–Hey ... sì, tutto bene ... sì, sono da loro ... no, deve ancora pensarci ... non sai quanto; la vedo e mi accorgo ogni volta di essere sempre più innamorato di lei, capisci?! ... sì, però ora ti devo salutare. A presto, ciao.- Mi vede e gli spunta un sorriso sulle labbra; lo guardo negli occhi e anche a me spunta un piccolo sorriso per quello che gli ho sentito dire. –Era un mio amico della band- 

-Un amico confidente...- 

-Già. Era il mio compagno di stanza alla Berklee.-

-Quindi sei tanto innamorato di questa persona misteriosa?- mi mordo il labbro inferiore. 

–Tanto. Solo che è giusto darle il tempo necessario per riflettere...- 

-Non ti ricordavo così paziente...- 

Mi stringe la vita con le sue forti braccia e mi bacia, di nuovo, stavolta è un bacio più lungo però. 

–Mamma- Sento la vocina di Johnny e immediatamente mi stacco da Diego. –Ho fame- 

-Sì, amore, ora ti preparo la colazione- 

Annuisce e poi va ad abbracciare il padre; quei due hanno legato molto, pur conoscendosi da pochissimo tempo. Prendo una scodella per i cereali e ci verso dentro anche il latte caldo; dopodiché poggio tutto il necessario sulla tavola e Johnny comincia a fare colazione.

–E' cresciuto dall'ultima volta che sono venuto a Miami, anche se sono passati pochi giorni- mi sussurra Diego all'orecchio. 

–Guarda che ti sento, papà- interviene nostro figlio. 

Io e Diego ci guardiamo e cominciamo a ridere; vorrei che momenti come questi non finissero mai.