1. Deal

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Detroit Police Department
30 Maggio
Ore 16:45

Si ritrovò a percorre i corridoi della centrale per l'ennesima volta. Era emozionata per il nuovo incarico che le avrebbe assegnato Peterson, era pronta a qualsiasi cosa.

Bussò alla porta di legno, aspettando l'invito a entrare.
«Avanti!» ecco che arrivò, la voce grave di Peterson, ovattata a causa della porta chiusa.
Mya la aprì, entrando dentro quell'ufficio.
Col tempo aveva cambiato arredamento, ora era tutto più moderno. I mobili erano bianchi, la scrivania in vetro e le finestre aperte erano una goduria per gli occhi.
Adorava quell'ufficio.

Salendo di livello, anche a Mya era stato assegnato una stanza tutta sua, ma era decisamente meno bella e con meno foto. La foto del cane di Peterson, Bongo, persisteva sulla scrivania. Sembrava sorridere a tutti quel cane.

«Salve, capo» salutò lei con un sorriso, andando in contro al suo capo.

«Siediti Mya, abbiamo una bella chiacchierata da fare» quelle parole potevano essere prese come un preannuncio di fatti negativi, ma il viso rilassato di Peterson lo tradiva. Erano buone notizie e Mya non vedeva l'ora di venirne a conoscenza.
Si sedette come ordinato da Peterson e accavallò le gambe, mettendosi comoda.
«Dimmi, ti piace la West Coast?»

Rimase interdetta da quella domanda, cosa c'entrava quella domanda con il lavoro?
«Ehm.. non l'ho mai visitata ma.. deve essere decisamente più rilassante la vita lì.»
Le spiagge della California erano decisamente tappe da visitare, prima di andarsene da quella vita.

Peterson arricciò le labbra. Accarezzò la barba bianca che si era fatto crescere, pensieroso.
«Mh, lo credo anche io - subito dopo tornò il solito vecchio Peterson, attento e professionale - sappi, cara, che ci andrai.»

«Come?!» la voce suonò più squillante di quanto fosse realmente.
Cosa intendeva? Quelle parole la confondevano e non poco.
Provò a ricomporsi facendo un bel respiro.
«Mi scusi, capo, ma.. potrebbe spiegarsi meglio?»
Quelle allusioni non le piacevano.

Peterson si alzò, sistemò le scartoffie che aveva sul tavolo - documenti, oggetti personali, penne - e sotto a un plico di carta estrasse una cartella giallognola. La porse a Mya.

Mya la prese, e la tastò per prima cosa. Non era una grossa cartella, potevamo esserci massimo quattro fogli all'interno.
Decise di aprirla.
La prima cosa che vide fu una richiesta, una richiesta che la sconvolse.

Peterson vide la faccia scioccata che aveva fatto la detective, decise di spiegare a voce.
«Ti recherai a San Francisco, Mya...» disse in tono calmo.
Dopo quelle parole capì ben poco, troppo concentrata sui suoi pensieri.

La lettera era ben chiara:

"Oggetto: richiesta di collaborazione

Egregio Detective Mya Gomez Price

Le scriviamo questa lettera per una richiesta di aiuto riguardanti le nostre indagini.
In allegato a questa lettera, Le inviamo tutte le informazioni sul caso.
Speriamo in una Sua risposta positiva, se così fosse La preghiamo di presentarsi al Gary Danko, North Point St, San Francisco, California.

La attendiamo
Federal Bureau of Investigation"

Chiuse le palpebre una decina di volte prima di posare lo sguardo su Peterson che, nel frattempo, continuava a parlare.

Pinzato assieme a quella lettera vi era un altro foglio: le informazioni sul caso.

Non poteva partecipare, si sarebbe sposata due mesi dopo.
E se le indagini si fossero prolungate? Come poteva abbandonare tutto nel bel mezzo del caso per correre a Detroit a sposarsi?

Burn SlowWhere stories live. Discover now