Capitolo 3

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"Tesoro, hai passato una bella giornata?" Chiede mia madre, non appena mi siedo a tavola.

Se c'è una sola cosa che ho sempre amato della mia famiglia è il nostro continuo dialogo sincero. Ogni sera ci sediamo a tavola tutti e tre a mangiare e a parlare insieme. Mi rattrista sapere che non per tutte le famiglie è cosí.

"Ho conosciuto il ragazzo nuovo." Dico, guadagnando immediatamente la loro attenzione. "E non mi piace affatto."

Mia madre annuisce comprensiva, mentre papà allunga una mano per stringere la mia.

"Ti ha fatto qualcosa?" Mi chiede preoccupato.

I miei genitori ovviamente sanno che vengo continuamente preso in giro per le mie stranezze, fin da bambino. Hanno cercato più volte di intervenire, ma non è mai cambiato nulla.

Scuoto la testa velocemente, rassicurandolo.

"No, mi ha difeso in realtà." Dico accennando un piccolo sorriso. "Ma non è un bravo ragazzo." Continuo, masticando il cibo nel mio piatto.

La mamma da un piccolo colpetto sul tavolo, indicando poi mio padre con la forchetta alzata in aria.

"Aish, te lo avevo detto."

Mio padre scuote la testa, rivolgendomi di nuovo la sua piena attenzione.

"Posso chiedere come mai?" Mi chiede apprensivo.

Guardo timido il piatto, indeciso se dirglielo oppure no.

"È stato espulso tre volte da scuola perché è stato scoperto a fare quella cosa.." Sussurro, mentre le mie guance iniziano a colorarsi di rosa.

"Oh." Dice mia madre, dopo alcuni attimi di silenzio.

Dopodiché scoppiano entrambi a ridere, guardandomi dolcemente negli occhi.

"Dio Jimin, io credevo spacciasse o facesse chissà quale altra cosa illegale.." Dice mia madre, portando educatamente una mano davanti alla bocca mentre continuava a ridere.

"Si chiama 'atti sessuali in luogo pubblico' mamma, ed è illegale." Puntualizzo, fulminandoli entrambi con lo sguardo.

Mio padre alza le spalle, continuano a ridere sommessamente.

"Beh, è così che ho conosciuto tua madre." Dice, facendomi completamente perdere l'appetito.

Poso lentamente la forchetta al lato del piatto, cercando di trattenere i conati di vomito.

"Forse potresti dargli un'altra occasione per conoscerlo meglio, hai bisogno di un amico." Suggerisce mia madre, guardandomi dolcemente negli occhi.

"Ho già Taehyung, e mi basta." Dico sicuro di me, sorridendo non appena pronuncio il suo nome.

Silenzio.

Ogni volta che parlo di Tae i miei genitori improvvisamente perdono il sorriso, giuro di aver visto anche alcune lacrime scendere dagli occhi di mia madre a volte.

"Vi vedrete vicino al fiume anche stasera?" Chiede mio padre, con lo sguardo rigorosamente rivolto verso il basso.

Scuoto la testa, sorridendo ingenuamente.

"Non capisco perché me lo chiediate ogni giorno, è ovvio che ci vedremo. Ci incontriamo lì da quando siamo bambini."  Rispondo, fingendomi offeso.

Mia madre annuisce ancora una volta, rivolgendomi quello sguardo triste. Lo stesso sguardo che ha quando osserva il fiume fuori dalla finestra.

"Hai ragione tesoro."

Mi alzo velocemente dal mio posto, dopo aver finito di cenare.

"Mamma, papà, esco." Urlo per farmi sentire dai miei genitori che sono ancora nella sala da pranzo a parlare di chissà cosa.

Flowers ~ JikookWhere stories live. Discover now