Miei cari lettori, direi che posso tornare a parlare di ciò su cui è incentrato questo libro, ossia la scrittura, senza farmi troppa pubblicità (non è questo il mio obiettivo, non vi preoccupate).
27 settembre 2013
Allora, oggi è stato il tragico giorno del ritorno a scuola.
Si ritorna ai professori, ai compiti, alla classe, e a tanta, tanta, troppa stupidità.
Io non so se è solo in Italia così ma la maggior parte dei ragazzi (e soprattutto delle ragazze che conosco) non hanno intenzione di concludere qualcosa di particolare nella propria vita o quantomeno nel periodo dell'adolescenza.
Non hanno progetti, se non quello di diventare calciatori o incontrare un idolo.
E questo è brutto, perché non c'è varietà tra di noi e col fatto che il non fare niente da mattina a sera è considerato la normalità, lo scrivere diventa qualcosa di intollerabile dagli altri.
Nessuno che mi conosce sa di questo mio 'segreto', e una volta, non per colpa mia, ne era stata fatta parola in classe mia alle medie. Risate generali, un paio di minuti di prese in giro, poi grazie a Dio il disinteresse più totale mi aveva salvato dalla ghigliottina.
Secondo me il fatto di saper, o quanto meno di voler scrivere, è stupendo. Un modo così bello ed elegante di esprimersi, che può culminare nella poesia, non andrebbe che ammirato, eppure nel degrado generale della civiltà viene disprezzato. Perché?
Ovvio, perché a che serve leggere un libro quando ci sono film, videogiochi e quant'altro? Non che io non guardi film o non giochi ai videogiochi; anzi, seguo svariate serie tv e saghe di videogame ma non per questo non posso gradire un bel romanzo o una poesia.
Quindi, dov'è il problema?
La risposta vera e propria ancora non l'ho trovata.
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Diario di un ragazzo scrittore
NáhodnéCome molti di voi sono uno scrittore, e questo è una specie di diario in cui, credo, almeno in parte, alcuni di voi si ritroveranno.