Lentamente si va avanti

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Domenica 16 marzo 2014

Mi ero detto che avrei aggiornato più spesso il mio diario, ma è raro che ci sia qualcosa degna di essere scritta che non riguardi la scuola o la mia vita sociale.

A proposito di questa, mio caro diario, ho scoperto che nella mia classe non sono l'unico alieno a cui piace scrivere. Infatti il mio migliore amico, o quantomeno da me così considerato, mi ha rivelato di essersi cimentato anche lui nella stesura di qualche storia. E la cosa più bella è che finalmente la mia passione non è più completamente un segreto.

Per me è frustrante, infatti, dover tenere l'amore della scrittura chiuso dentro di me. Eppure la scrittura è qualcosa di stupendo, qualcosa che permette di esprimere immagini, suoni e sensazioni insieme, uniti dalle parole, e che non dovrebbe quindi essere motivo di vergogna. Se non fosse che noi viviamo in una società in cui la lettura e, soprattutto, la scrittura, occupano gli ultimi gradini della scala degli hobby: quel che mi dà più fastidio è che in cima alla scala regna sovrano il calcio.

Ora non intendo fare un discorso sul calcio e sul fatto che io non lo sopporti, perché comunque si tratta di gusti. Quel che è più brutto è che una società intera è basata sul calcio: la mia scuola ruota intorno alle partite del torneo di calcetto, le TV nelle pizzerie trasmettono solo partite di calcio, ai telegiornali l'unico sport menzionato è ancora lui, il calcio, e a seguire molti altri esempi. E i libri? I libri li nomina mai qualcuno? Giusto qualche programma televisivo e, forse, anche radiofonico, ma i libri compaiono forse mai in un TG? 

La risposta è no. Il massimo che mi posso concedere è la rubrica 'Billy' del TG1, e spesso uno dei due o tre libri presentati è qualche inutile storia d'amore che non ha nulla di diverso dalle altre. Non che le storie d'amore siano brutte! Quello che voglio dire è che ad esempio qualche settimana fa era stata intervistata una scrittriche il cui romanzo trattava di un amore tra un uomo e una donna intellettuali che si amavano non per il loro corpo, bensì per la loro mente. Accidenti che originalità!

Cambiando comunque argomento, e tornando al fatto che ho scoperto che uno dei miei amici ha la passione per la scrittura, potrei dire che finalmente mi sento un po' meno diverso, meno alieno. E questo dimostra anche che in mezzo a una massa di calciatori uniformi ci sono ancora persone originali che fanno dell'altro, come ad esempio leggere e scrivere.

Diario di un ragazzo scrittoreUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum