十 (fra i sospiri)

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Jungkook lanciò un gemito quando qualcosa atterrò violentemente sul suo corpo. Si contorse sul letto e quando aprì gli occhi, notò un Taehyung spaesato e confuso che si guardava attorno.

«Sotto di te...» borbottò, col fiato spezzato. Quando il ragazzo abbassò lo sguardo, gli sorrise.

«Ehi Kook! Sono salito dalle scale, è una figata pazzesca!».

Taehyung si sistemò a sedere, affrettandosi a togliere scarpe e giacchetto e lanciando tutto a terra. La finestra della stanza era praticamente attaccata al letto, quindi quando si era tuffato nella camera di Jungkook aveva trovato una morbida accoglienza.

«Non mi aspettavo lo facessi, fifone come sei» il sedicenne puntò i gomiti nel materasso per poter studiare meglio l'espressione esageratamente entusiasta del suo hyung. «Ma mi hai reso felice».

Taehyung si ritrovò a stringere le labbra per non lasciarsi sfuggire frasi che avrebbero potuto cambiare le sorti del loro rapporto. Mille pensieri e mille desideri gli offuscarono la mente, strinse le dita sulle ginocchia unite e infine, decidendo che non sarebbe stato niente di che, si sporse e lasciò che le loro bocche si sfiorassero.

Aveva fatto il primo passo, guadagnandosi una bellissima espressione sorpresa da parte di Jungkook. Non aspettò a ricambiare, le dita corsero ad accarezzargli una guancia e le iridi, pregne di cupidigia, non si fecero scappare nemmeno un dettaglio di quei lineamenti che lo avevano colpito fin dal primo giorno.

«Allora... Oggi ti sono mancato anche io?», sussurrò, non osando distogliere lo sguardo. Taehyung annuì, ma non aggiunse altro; era imbarazzato, ma la voglia di baciarlo superava qualsiasi altro sentimento negativo che avrebbe potuto fermarlo. Un altro schiocco di labbra e Jungkook sorrise. «Non frequenterò fino all'inizio delle vacanze estive, hyung, mi dispiace. Ho parlato con il preside e ha capito la situazione».

A quel punto, Taehyung si allontanò. Appoggiò la schiena al davanzale della finestra, allungando le gambe su quelle di Jungkook. «Quale situazione? Con Jin?».

Ed ecco che tornava, quello sguardo gelido a cui non voleva assistere. Jungkook scosse la testa. «No, Jin è venuto solo per avvertirci di qualcosa, e questo qualcosa potrebbe mettere a rischio nuovamente tutto quanto. Nel caso dovesse tornare, preferirei evitare scenate per sbandierare ai quattro venti i cazzi nostri».

Non voleva chiederglielo, ma la curiosità prevalse, mescolata ad un pizzico di preoccupazione. «Qualcosa di che tipo?».

Le mani di Jungkook abbandonarono il suo volto. «L'ex ragazza di mio fratello».

Il tono secco stizzì Taehyung, facendogli intuire che non avrebbe dovuto chiedere nient'altro. L'ex ragazza di Yoongi era così pericolosa?

Abbassò lo sguardo, puntandolo dapprima sulle proprie dita e poi sulle pareti della stanza. I suoi occhi, nuovamente, si fermarono sulla chitarra, come quel giorno - che appariva così lontano in quel momento - in cui gli aveva fatto fumare la sua prima - e ultima - canna.

TSUNAMI DI STELLE // vkookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora