七 (pieno d'affanno)

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Prima lo baciava e poi lo ignorava

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Prima lo baciava e poi lo ignorava.

Okay, poteva anche continuare in quel modo, a Taehyung non importava. Quella stessa mattina aveva pedalato il più velocemente possibile per non incontrare Jungkook, che ormai viaggiava tranquillamente sulla sua bicicletta e non aveva più bisogno di un passaggio. Bene, okay, perfetto.

Hoseok quel giorno non sarebbe venuto. Perfetto anche questo.

«Scusa, Tae, ma i miei genitori mi obbligano ad aiutarli alla loro compagnia. È solo un modo subdolo per convincermi che con la danza ci perderei, con la loro società no. Resisti senza di me un giorno», gli aveva detto, con tanto di bacio svolazzante finale.

Taehyung non conosceva i piani che aveva in serbo suo padre per lui. Se anche glieli avesse comunicati, probabilmente non lo avrebbe ascoltato: il primo passo per dispiegare le ali era volare oltreoceano. Il secondo, quello di selezionare l'hobby che lo appassionava di più fino a farne un lavoro. Era incerto sul suo futuro: se i suoi coetanei sembravano aver già deciso una strada da seguire, lui brancolava nel buio.

Come ogni mattina, ripose la bicicletta nei parcheggi.

«Tutto solo oggi?».

Oh, no. Quella maledetta voce.

Taehyung si girò per incrociare lo sguardo di Euigeom. Ovviamente - nemmeno a puntualizzarlo - stava con i suoi amichetti, le loro espressioni arcigne accompagnate da un sorrisetto beffardo.

Non rispose, aveva troppi pensieri per la testa. Alzò le spalle e si affrettò a superarli, ma una mano sulla spalla lo bloccò sul posto.

«Dove scappi, sfigato?».

«Lontano da voi» rispose a denti stretti. l'ultima cosa che voleva era ficcarsi nei guai, ma quei teppistelli non accennavano a dargli pace e questo durava da anni ormai. Taehyung era un fifone, ma non si tirava indietro davanti a quel gruppo. Non aveva paura.

«Che maleducato! Ragazzi, avete sentito cos'ha detto? "Lontano da voi"» gli fece il verso, gesticolando esageratamente per prenderlo in giro.

«Veramente siete voi i maleducati» Taehyung scoccò un'occhiataccia a Euigeom, «Le vostre vite sono talmente vuote che per riempirle dovete infastidirmi. Come ci si sente ad essere i veri sfigati?».

Gli occhi di Euigeom si sgranarono. Avanzò un passo verso di lui, ma Taehyung rimase impassibile. «Che cos'hai detto, coglione?».

«Che sei uno sfigato», ripeté, senza batter ciglio. «E che probabilmente mi trovi più interessante di molte altre ragazze, visto che ti piace inseguirmi dappertut-».

Un pugno gli bloccò le parole in gola. Taehyung abbandonò l'espressione gelida, schiudendo le labbra per la sorpresa e coprendosi la guancia colpita con le mani. Se papà mi sapesse immischiato in una rissa... Non ebbe tempo di formulare il pensiero. Euigeom lo afferrò per i capelli, schiaffeggiandogli anche l'altro lato del viso. Fu allora che abbandonò ogni catena morale che gli stringeva i polsi: si avventò contro il bullo che lo strapazza da anni, tirandogli un pugno e poi un altro, cogliendolo di sorpresa.

TSUNAMI DI STELLE // vkookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora