六 (spettri di luce)

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Hoseok lo aveva sommerso di domande scomode a cui non aveva risposto.

La colonna sonora di quella notte era stata With or Without you degli U2. Si era addormentato con la bellissima voce di Paul David Hewson, ma durante il sonno Jungkook era venuto a trovarlo. Non fisicamente, sarebbe stato troppo inquietante: in un sogno che l'aveva fatto svegliare con una stranissima sensazione di bagnato nelle mutande.

Taehyung aveva fatto finta di niente e si era catapultato nella doccia per rinfrescarsi e schiarirsi le idee. La sua mente stava sprofondando nel peccato.

Prima di vestirsi e partecipare alla consueta messa della Domenica, si sedette e scrisse una lettera a suo fratello.

Ciao fratellone,

sappi che A-D-O-R-O il Walkman che mi hai regalato! Sono strafelice e papà ancora non l'ha visto. Se lo scoprisse, scaricherò tutta la responsabilità su di te (scherzo, sono un bravo fratello e non lo farei mai. Forse!). Sto consumando tutte le cassette che mi inviasti, quindi affrettati a inviarmene altre ancora! Magari qualcosa di David Bowie, o i The Rolling Stone, o i The Beatles. Li adoro! Anche Gli spietati, il film, è piaciuto molto sia a me sia ad Hoseok: ti ha ringraziato in cinque lingue diverse.

Qui al paese va tutto bene. Si è trasferito un nuovo ragazzo.

(E' stupido, anche se ha avuto l'occasione di saltare una classe perché "troppo intelligente". Ha sedici anni e ha abitato sia in America che a Seoul... Sono invidioso).

Non so se sia lecito dirlo, ma tu sei mio fratello e mi fido di te. Questo ragazzo è omosessuale. Me lo ha detto. E mi rende strano.

Ti aspetto per le vacanze estive, non vedo l'ora di vederti e riabbracciarti.

Tuo, Taehyung.

Ps. Ti voglio bene anche io!

*

Indossò la camicia e i pantaloni eleganti, sistemando accuratamente i capelli e riempiendosi le mani e le ginocchia di crema idratante: detestava stare interi minuti in ginocchio, ma suo padre voleva questo e lui doveva comportarsi come un cagnolino accondiscendente.

Prima dell'inizio della messa, Taehyung individuò Hoseok con la sua famiglia. Li salutò con un cenno della mano, prima di dedicare tutta la sua attenzione a sua madre e sua sorella, intente a spettegolare sulle ultime novità al paese.

Sospirò. Quella vita gli stava stretta. Non voleva fare la fine dei suoi genitori, rinchiusi in un recinto a commentare la nuova acconciatura di una signora, o il pessimo abito di un'altra.

Individuò Jungkook e suo fratello in lontananza. Ripensò al giorno prima e arrossì.

«Tae, tutto bene?» chiese Mina, sua sorella. Aveva un bel visetto dolce, frequentava ancora le medie ed era una vera e propria vipera. Non avrebbe dovuto fare preferenze, ma il loro rapporto non sfiorava minimamente quello che aveva con suo fratello.

TSUNAMI DI STELLE // vkookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora