Famiglia

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"..I've never been so into somebody before
And every time we both touch I only want more
So tell me nothing's gonna change yeah
And you won't ever walk away.."

"..Non sono mai stato tanto preso da qualcuno prima d'ora
E ogni volta che ci tocchiamo voglio di più
Quindi dimmi che nulla cambierà yeah
E che tu non te ne andrai mai via.."

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"E come mai preferisci suonare con i vecchietti piuttosto che con tuo fratello e la band?" Le chiedo incuriosita.
"Oh ma ho provato, alla fine quando erano più giovani provavano nel box-sala-di-registrazione di casa nostra per cui era quasi la normalità. Finché poi non successe il casino di cui ti parlavo prima. Si è quasi disfata la band e il mio rapporto con James era appeso ad un filo.
La band prima di tutto.
Avevano anche una sorta di comandamenti che i membri della band erano tenuti a rispettare, uno di questi riguardava le ragazze.
Mai avere nulla a che fare con la ragazza di un membro della band, o ex.
Le sorelle non erano menzionate, hanno dovuto fare una postilla" mi spiega.
"Beh di sicuro credevano in loro, cos' era? Una sorta di religione? Ma quindi suonano ancora insieme?"
"Arriva il pullman Carly, sono 8 fermate, se non sbaglio, in direzione 137 st - City College. Una ventina di minuti basteranno per spiegarti. Compra il biglietto dell'autista che domani andiamo a fare l'abbonamento" mi dice.

Faccio come mi dice e la raggiungo in coda al bus, dove si sta sbracciando da dietro un robusto uomo anziano.

"Si, si potrebbe dire che sono molto presi dalla loro musica, girano molto. Sono una band emergente e non vogliono distrazioni ed io ero esattamente questo. Mi hanno allontanata per rimanere concentrati, questa è stata la scusa" dice dopo un bel sospiro.
"Mi dispiace Maggie, capisco se tu non ne vuoi parlare. Sei agitata per il suo arrivo di domani?"
"Un po' a dirla tutta. Non mi ha detto se verrà solo o con gli altri. Fanno squadra tra loro. Sono una religione ma anche una setta. Anche se loro si definiscono una famiglia. Non so come reagirei se dovesse esserci anche lui, sono passati mesi ma non credo di averla superata del tutto. Avviciniamoci alla porta, la nostra sarà la prossima".

L'aria è fresca a quest'ora della sera, guardo in alto e vedo solo cielo scuro e luci. Fa strano, a casa amavo guardare le stelle sdraiata in giardino.

"Sono un po' stanca Maggie, mi sembra di aver avuto una giornata di 48 ore" dico sbadigliando ma mi guarda con le sopracciglia aggrottate e mi rendo conto di aver sbagliato lingua.
Le traduco e subito mi chiede dove io abbia imparato a parlare così bene la lingua.
"Ho avuto la fortuna di girare molto con la scuola, la mia professoressa era in gamba e la mia voglia di America ha completato l'opera" le racconto "la musica ha un panorama, potenzialmente, internazionale e limitarsi a scrivere solo in italiano avrebbe solo limitato la carriera che mi piacerebbe avere, ecco perché mi sono iscritta alla MSM".
"Sei ambiziosa" mi risponde.
"Non mi definisco ambiziosa ma sognatrice, ho fatto il possibile per darmi delle possibilità. Poi sarà tutta fortuna, non è certo un mondo facile. Tu come mai suoni?" le chiedo.
"I miei genitori, Maura e Bobby, hanno divorziato quando io e mio fratello eravamo piccoli, siamo stati sballottati tra due città, due case e due vite..così mio fratello mi ha "trascinata" nel suo mondo. Una volta che poi ci siamo stabiliti definitivamente da papà lui ha fatto nuove amicizie, mi ha messa da parte per suoi coetanei e l'unica cosa che mi era rimasta era la musica" mi risponde con un po' di tristezza.

"Cavolo Maggie mi dispiace davvero, non dev'essere stato facile" le dico mentre mi viene naturale abbracciarla.
"Già ma è passata ormai. Basta confidenze o cose tristi, ti ho già annoiata troppo e ci conosciamo da un giorno. Chissà che idea da disadattata ti sarai fatta di me!"
"Disadattata? Questa parola mi manca, il mio vocabolario non è perfetto come pensi tu". [maladjusted]
"Oh scusa, una persona che fa fatica ad adattarsi all'ambiente sociale e culturale" mi spiega.
"Ok ok ora ho capito, mi dovrai fare da insegnante a quanto pare, non solo da guida turistica" le dico sorridendo.
"Non c'è problema! Ok, siamo arrivate a casa. Prendo solo le mie cose che vado a darmi una rinfrescata prima di andare a letto"

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Sono stesa a letto e ripenso alla giornata di oggi. Che differenza dalla mia amata brianza. Grattacieli che si sfidano in altezza contro villette mono o bifamiliari con tanto di patio e giardino, spazi verdi di cui non vedi neanche la fine contro asfalto, asfalto e ancora asfalto. Poco verde sparso qua e là in piccoli parchi dal verde perfettamente curato fino alla grandezza di Central Park.
Spero di riuscire ad andare domani.
A Central Park associo il film "La musica nel cuore - August Rush", la storia di come un bambino prodigio scappi dall'orfanotrofio per andare a New York dove però viene costretto a suonare per le strade per tirare su soldi.

"La musica è intorno a noi.
Tutto ciò che devi fare è ascoltare"
August Rush

Con l'immagine di Central Park bene impressa nella mente mi addormento.
La mia prima notte a New York.

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"Carly è mattina, sto uscendo. Mio fratello non aveva capito nulla. Ha confuso l'orario per via del fusorario. Vuoi venire anche tu a prendere Niall?"

"Tuo fratello?"
"

Si Carly. Dai accendi il cervello"
"Ma tuo fratello non si chiamava James?"

Sono confusa.

"Ok, vengo".

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C'è voluto un po' ma dal prossimo si vedrà un po' di azione!
Serviva un po' di contestualizzazione!!
Che ne pensate?

Buon weekend
V.

Comporre Con Te - [H.S.] - #Wattys2018 Where stories live. Discover now