che vero portento!

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La mia vita é un flash. Certe volte mi sento proprio così. Come se non stessi propriamente vivendo. Come se stessi solamente ricordando, ma in fondo vogliamo tutti le stesse cose: l'amore. Il punto è: che cosa si è disposti a fare per amore? Quanto si è disposti a spingersi? A rischiare? A ferire gli altri?
Quanto aveva fatto Riccardo per potermi avere tutta per sè? per poter stare con me senza nessun intralcio? 

Destino. Solo questione di destino. Di destini incrociati. 

Uno scontrino ritrovato per ricordare un giorno importante 

Una lettera mai spedita, un'ammissione di colpa, il coraggio andato a male
Un amico perduto, come per ammonimento
Come per ricordarci che siamo nelle mani del destino
Marionette nelle mani del fato

Ci illudiamo di essere artefici del nostro destino
Non siamo artificieri
Artifici nelle mani di qualcuno
Uno sconosciuto, un ignoto con il volto coperto e le mani scoperte.

Iniziai a pensare, a marchingegnare ed arrivai ad una conclusione.

''Ti guardo 

Tu che catturi tutta la mia attenzione
Tu che attiri gli sguardi della gente
Faccia d'angelo

Diafana pelle
Spruzzate di cannella come piccole luci dell'alba nel profondo nero
Un nasino all'insú, che sfiora l'imperfetta perfezione, tipica della fragile bellezza umana
Piccole labbra carnose, incapaci di cose non egregie, incapaci d'ingiustizie
I celestiali occhi un po' piú allungati del comprensibile
Un po' curiosi
Troppo vispi
Troppo poco intimoriti
Troppo intrisi di beata innocenza
Troppo
Una folta corona d'intenso nero l'incornicia
Le gote ricordano perennemente piccoli petali di rosei fiori che timidamente sbocciano
L'incavato mento leggermente appuntito
Lí dove finisce il viso ed inizia il collo si concentra l'intenso profumo della tua pelle
Tanto letale, quanto essenziale
Quinta essenza dell'essere

Un corpo celeste che brilla di luce propria

Se solo il tuo cuore non fosse così invitante
Se solo il tuo amore non fosse un'attrazione 
Certo non è furtiva
Certo è il sole che prevale sullo scuro diurno, che un brivido ti provoca

Se solo le tue parole non fossero così rare e profumate
Se solo il tuo collo non fosse a portata di sguardo
Se solo le tue mani non fossero così candide
morbide
desiderose di calore
neve friabile a contatto con la mia pelle
Se solo il tuo sguardo non si fosse mai posato su di me
ora sarei libero

Povera anima mia 
Soggetta al tuo diabolico potere angelico

Vorrei non averti incontrata mai 

Vorrei averti incontrata prima

Vorrei averti amata prima.''

Io leggevo e Mariposa fremeva ''cosa stai aspettando che ti dica?'' ''che dovrei mollarlo, che smielo!'' la guardai come per chiederle se facesse sul serio ''è più bravo di me a scrivere, non voglio un ragazzo più bravo di me in qualcosa!'' ''ma ti ha reso giustizia! guarda come ti ha descritta!'' fece finta di infilarsi due dita in gola ''smettila, gli devi rispondere!'' ''e come?'' "Cosa ti viene in mente mentre lo guardi?" "Che é troppo bello." La guardai, piena di tenerezza "é questo che mi piace di te, sei cosí bella che nemmeno te ne accorgi, ma nessuno é troppo bello per te." Le spostai una ciocca di capelli dietro le orecchie "sei la migliore, Lucrezia, lo sai, vero?" "Lo so." Ammisi.
"Non ti viene in mente proprio nulla?" Scuoté la testa "cosa ti piace del suo corpo?" "Sembra una scultura greca e starei ore a baciarlo." "Che cosa ti ricorda, oltre ad un Dio greco?" "Mh." "Sei mai stata in Grecia?" "Si, solo nelle isole." "Sto cercando di aiutarti, ma devi aprire un po' la mente." "E come? No, non ci riesco." Le misi le mani dietro il collo "smettila, non é impossibile, devi solo scrivere con il cuore." "Aiutami a ritrovarlo."

"Il tuo corpo é un'immensa spiaggia al limite del suo splendore
La percorro
La ripercorro
Non mi stanco mai di te
Del tuo corpo
Di ció che nascondi in bella vista

Quando il sole si fa sentire troppo
Mi rifugio in te
Che sei la calma
Che sei la quiete
Che sei tutte le forze della natura
Che sei l'ancora di quest'armatura

Mi getti nel fondale solo per ricordarmi che a volte toccare il fondo non significa perdere
Che un corallo ha tutte le sfumature della sfrontatezza del sole
Che il corallo sono io
Tu la mia conchiglia
Mi sussurri all'orecchio il meglio di me ed io rabbrividisco."

"Wow, dove ti teneva nascosta Riccardo? Sei un vero portento! "Lo sono?" Chiesi "non devi nemmeno chiederlo, lo sei eccome!" Mi aspettavo un abbraccio, ma Mariposa mi bació in bocca. Non un bacio qualunque sulle labbra, ma un bacio lungo ed appassionato. "Mariposa..." "io... io... devo andare!" Raccolse di fretta le sue cose "non so nemmeno piú se gli lasceró questa lettera." "Dovresti." ma non mi sentí, era già lontana.

  

A letto con FreudWhere stories live. Discover now