buongiorno Lucrezia

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Mi svegliai per il suono assordante dell'allarme,non mi strofinai nemmeno gli occhi,mi fiondai in cucina e presi un coltellaccio di quelli lunghi e spessi,non disattivai l'allarme,lo lasciai suonare,aprí la porta pronta a difendere casa mia con il coltello stretto in mano ma anziché una coppia di ladri trovai un Dominic in preda all'ansia che non faceva altro che ripetere "cazzo,cazzo e stracazzo." Sollevata mi rilassai e puntai la lama del coltello verso il basso rientrai in casa e disattivai l'allarme.
"Mi dispiace Lucrezia." "Di che cosa?" "Eh,mi dispiace." "Eh ok,dici che ti dispiace ma di che cosa? Lo sai almeno di che cosa?" "Di averti svegliata cosí,con l'allarme." Scoppiai in una fragorosa risata mentre pucciavo le gocciole nel ginseng "sei scappato come se avessimo passato la notte a scopare e tu non vedessi l'ora di scopare con me. Sei scappato come avresti fatto con qualsiasi troietta che sta là fuori." Sputai per farlo ragionare "mi dispiace..io ho visto come hai reagito al contatto con le mie mani e poi quando mi sono avvicinato..beh non ne parliamo memmeno." Disse con lo sguardo rivolto verso il basso "e poi l'allarme da dove é saltato fuori?" Tergiversò "é un allarme moderno,dopo tot di tempo che non rivela attività e libero accesso alla proprietà,si attiva automaticamente." Urlai esasperata "ora puoi decisamente andartene." Finí passando al paracentamol per il mal di testa "Mi dispiace.." ripeté nuovamente sbattei la mano sul tavolo di metallo e gli indicai la porta. Lui a testa bassa,uscí.
"Buongiorno Lucrezia" mi dissi da sola

A letto con FreudWhere stories live. Discover now