afteroni

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"Sempre piú in anticipo." Osservai digitando il codice del libro che il "cliente" aveva appena riconsegnato "oh,non ti ci abituare." Assunsi un'espressione seria,tipica delle bibliotecarie che parlano con degli sconosciuti appena entrati nella loro casa "cosa posso fare per te?" "Potresti darmi il libro di ieri sera." Mi alzai e lo presi,era nello stesso posto in cui Dominic l'aveva lasciato l'altra sera,mi venne incontro e nel porgerglielo le nostre mani si scontrarono,mi ritrassi di impulso "tranquilla,non ho nessuna malattia." "E? Cosa? Ah scusa,no é che mi hai dato la scossa." Inventai al momento "strano,di solito la scossa la si sente in due." "Già,lo pensavo anch'io." Sussurai "sarà un altro tipo di scossa." Concluse Lui facendomi l'occhiolino mentre si avviava verso la porta.

"Serata karaoke Marco?" "Si spera vada bene" rispose Lui ansioso posizionando il microfono "io spero solo che salga gente intonata e non troppo sbronza." "Lo speriamo tutti."

Il bar quella sera era davvero vivo,entrava e veniva gente da ogni parte,la musica risuonava nell'aria e rimbombava nelle orecchie. Io me ne stavo tranquilla a leggere bevendo il mio ginseng serale quando Marco chiese un momento di silenzio,interrompendo la musica ed i chiacchericci "i primi a buttarsi sul palco sono Dominic e Lucrezia. Sú rossa,non fare quella faccia e scatenati con Love the way lie." Salí sul palco,mi avvicinai ad un Dominic tutto sorridente "ti va di culo che amo Eminem e come pegno ti tocca cantare la parte di Rihanna." Sorrisi perfidamente a Lui e poi sorrisi alla folla in attesa ed iniziai a reppare,il duetto fu talmente esilerante che ne chiesero un altro ma noi ci mettemo a cantare Albachiara all'unisono,incoroggiati da un applauso generale e da danze di telefoni che ci riprendevano continuammo con L'amore é di Enrico Nigiotti,con questa canzone attirammo voci,aimé non tutte intonate ed a ritmo. Corremmo tra i fischi di approvazione e gli applausi,una volta fuori il clima non era poi cosí caldo,pioveva,pioveva forte ma Lui mi prese per la mano ed io mi feci trascinare.
"Che ci facciamo nella tua auto?" Chiesi muovendomi i capelli per asciugarli "trascorriamo un po' di tempo insieme lontano dalla gente. Siamo stati grandi eh?" "Già" risposi sollevata respirando a pieni polmoni con la schiena completamente aderente al sedile e lo sguardo rivolto lontano "ma se lo fai un'altra volta" mi voltai a guardarlo "io" proseguí "tu che cosa?" Chiese Lui in tono di sfida avvicinandosi "io ti uccido." "Oh,tu mi uccidi." Cantilenó ancor piú vicino,rimanemmo a fissarci finché allo stesso tempo non ci avvicinammo poi io mi fermai,esitante "devo andare" abbassai lo sguardo e mi precipitai fuori,Dominic mi seguí "ho fatto qualcosa di male?" Mi voltai a guardarlo,sembrava sconvolto,seriamente sorpreso,in negativo direi "ho solo ricordato una cosa vitale che devo fare." "Che cosa ci puó essere di tanto vitale? Leggere il tuo libro? Controllare la biblioteca? Che cosa c'é di piú vitale di un bacio?" "Che cosa c'é di piú vitale di un bacio? Tutto,tu non sei il centro del mio mondo,anzi non sei proprio il centro del mondo ed anche se tu pensi di conoscermi,tu non mi conosci!" Mi voltai e me ne andai ma nel mentre lo sentí blaterale "già,questo é evidente." Entró in macchina sbattendo la portierà,azionó il motore e se ne andó anch'esso sotto la pioggia che sembrava non cessare mai,si fermó a pochi metri spalancando la portiera,ignorai questo chiaro invito a salire e continuai a camminare finché non arrivai proprio di fianco alla macchina "dai sali,ti porto a casa."

Ruppi il silenzio "ho un fratello piú o meno della tua età,se vuoi posso darti dei suoi vestiti..giusto per cambiarti." "Va bene." Rispose aumentando di marcia.

Gli diedi i vestiti "sai,avevi detto che non saresti venuto a casa mia." "Già e tu sembravi non volermi invitare." "Non ne avevo motivo." "La buona e cara pioggia,torna sempre utile." "Cambiati" urlai "io sono in salotto."

"Game of thrones in lingua originale? Quanto ci capisci? Dí la verità." "Molto" risposi stoppando la puntata "l'ho già guardato tutto in italiano ed in sub ita,mi aiuta ad imparare l'inglese." "Quello britannico." Mi ricordó canzonandomi Lui "che stronzata,quello americano é piú bello,piú orecchiabile e piú simpatico." Lui si sedette affianco a me "hai guardato troppe serie tv americane." "Pure troppi film." Ammisi io "dai,falla vedere anche a me." Fu solo l'inizio di una serata dove peró solo il pc rimase sveglio ed arzillo,io e Dominic ci addormentammo,coscia contro coscia,cuore contro cuore. E i sogni? I sogni non si sa,probabilmente quelli andavano completamente a ruota libera,un po' come le mie parolacce il mattino seguente.

A letto con FreudWhere stories live. Discover now