una lunga notte

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20 settembre

POV'S DOMINIC 


H: 10:30 PM 

''Qui di lunedì? va così male,amico?'' mi domando Marco appoggiandosi dalla sua parte del bancone ''no,va alla grande'' risposi sospirando. Osservai gli alcolici alle sue spalle ''mi daresti l'alcolico più forte che hai?'' ''ti faccio un bel mix'' rispose adocchiando gli ingredienti di un dolce mix letale.

H: 00:30 AM

''Ora che sai tutto..dimmi cosa ne pensi'' pretesi con il bicchiere in mano rivolto verso l'alto,buttò fuori dell'aria come se stesse rielaborando il tutto ''per conoscervi da un mese ne avete vissute delle belle'' ''un mese? nooo! di più!'' urlai senza accorgermene,iniziai a contare i restanti giorni con le dita ad alta voce ''uno...due...tre...'' ''no amico'' mi fermò ''ti prego.''

H: 2.30 AM

''Io non capisco,giuro!'' alzai gli occhi al cielo ''credimi,io lo vedo come mi guardano le mie alunne. Le noto queste cose ma Lei..Lei è l'unica in classe che non mi degna nemmeno di uno sguardo e quando i suoi occhi si posano su di me..riesco a vedere l'odio. Riesco a vedere l'odio che prova per me!'' enfatizzai ''io non credo che Lei ti odi. E' solo..la sua faccia'' mi confidò stupidamente ''oh,maddai! ha un così bel viso! ha un viso così dolce..'' ''vuole soltanto proteggerti'' ''da che cosa?'' ''dal patetico soggetto che stai diventando!'' affermò indicando prima me,poi le bottiglie sul bancone. Scesi dallo sgabello senza proferire parola ma Marco ne proferì eccome. Con gli occhi,con quella lingua da serpente. ''La vedo esattamente come Lei,per quello che conta'' proseguì spazientito a denti stretti ''non conta.'' risposi avviandomi verso l'uscita ''aspetta un attimo'' strizzai l'occhio sinistro che tremò ''cos'è,te la sei portata a letto?'' sbottai con tanto alcool in circolo da non farmi collegare il cervello alla bocca ''ma che centra?'' ''tu rispondi!'' tuonai sbattendo il pugno sul bancone ''non sono affari tuoi.'' rispose cominciando a pulire il bancone ''si,l'hai fatto'' dedussi ''ma non a letto,a Lei non piacciono le cose convenzionali,anzi'' mi guardai attorno ''probabilmente l'avete fatto qui,eh? Ricordati chi è il proprietario di questo posto. Ricordatelo.''

H: 5:30

Chiamai Lucrezia sul telefono ma non rispose. Ormai reduce da una pessima giornata mi sedetti sul prato di casa sua e dopo poco caddi nel sonno,un sonno profondo. Un sonno tanto profondo da dover essere interrotto da una bacinella d'acqua fredda ''buongiorno tesoro!'' la sgocciolò senza alcuno scrupolo nè per me,nè per i miei vestiti ''mia madre mi ha detto che ''il figone era qui.'''' la imitò con fare civettuolo.

A letto con FreudUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum