LA FESTA _Selena_

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Appena entriamo una voce annuncia il nostro ingresso: è Simone, con un microfono in mano.

-Ragazzi e ragazze, ecco arrivate Sel, Vale e la crew- dice indicando qualcuno dietro di noi.

Mi giro e noto che ci sono Zic, Luca e Einar, dietro di noi, che sorridono felici.

Vado ad abbracciarli per poi dirigermi insieme a loro da Emma.

-Emmina, Emmina- dice Valentina raggiante -Vale- risponde la maltese.
-Eccoti piccola- dice una voce alle mie spalle, mi giro: è Irama.

-Mi sono persa qualcosa?- dice Valentina sospettosa, Luca a quelle parole scoppia a ridere, Zic si gratta la nuca e Einar sorride.

-Solamente un esemplare di Irama cretino- rispondo ricca di sarcasmo.

-La mia piccola infuocata, mi piace- continua lui.

Lo fulmino con uno sguardo e lo trascino con me verso un angolo della stanza tirandolo per la manica della camicia nera -Tu sei scemo- inizio -Perché mi chiami piccola?- chiedo -Ti da fastidio?- mi chiede lui che sembra non sentire la mia domanda -Molto- rispondo.

-Ecco, ti sei già risposta da sola- mi dice facendomi l'occhiolino.

-Senti io non so chi tu sia o nient'altro quindi smettila. Grazie- sorrido sarcastica.

-Okay, okay- alza le mani in segno di resa -La smetto- dice, sorrido soddisfatta -Piccola- aggiunge prima di scomparire dalla mia vista.

-Siete piuttosto affiatati- dice Valentina raggiungendomi -Vedi ora come lo affiato- dico furiosa sollevando un pugno a mezz'aria -Ehi, ehi, calmati...- inizia lei -So a malapena il suo nome d'arte e lo odio giá! Giuro che lo uccid...- non faccio in tempo a finire la frase che Luca, alle mie spalle, mi interrompe.

-Prima di passare alle minacce di morte lascia che ti racconti qualcosa- propone.

Acconsento.

-Si chiama Filippo Maria Fanti. 22 anni. Di Monza. Vuole che le sue canzoni arrivino al cuore delle persone- dice lui.

-Anche il mio pugnale arriverá al suo cuore se non la smette- dico con un ghigno malefico sulla faccia.

So essere molto vendicativa...

-Stai calma- stiamo camminando per la stanza mentre Biondo si improvvisa un deejay professionista.

-Sembra un ragazzo per bene ma...- non fa in tempo a finire la frase che qualcuno ci viene addosso e rovescia la sua bibita sul mio vestito.

Mi scosto dalla persona che mi è venuta addosso.

Il mio vestito bianco ora è sporco di Coca Cola.

-Ehi stai attenta a dove vai- dice il ragazzo.

Irama, come potevo non saperlo?

-Cosa? Qui quella con il vestito macchiato sono io- dico cercando di trattenere le urla.

-Scusa, scusa basta che non ti arrabbi- dice lui e sembra sincero.

-Andiamo- interviene Luca e mi trascina via per il braccio.

Irama, poco prima della mia fuga, mi ha sussurrato all'orecchio uno "scusa piccola".

Quanto diamine è irritante.

Io e Valentina corriamo in bagno e proviamo a lavare il vestito, invano.

Decido di tornare in camera a cambiarmi.

-Ti accompagno- mi dice Vale -No resta qui e divertiti, torno subito- dico e scompaio dietro la porta.

A passi lenti cammino per il corridoio per poi scendere, ancora più lentamente, le scale.

Sento dei passi dietro di me ma non mi giro, "ti prego fa che non sia Irama, ti prego fa che non sia Irama"...

Come non detto.

-Piccola- mi sussurra -Dove vai?- chiede.

Affretto il passo e provo a seminarlo -È inutile che scappi, sono più grande e ti raggiungo- dice, senza guardarlo in faccia sbuffo.

-Lo so, hai 22 anni, sei di Monza e bla bla bla- dico spazientita.

-Mi stalkeri?-mi chiede ridendo -No, mi sono documentata per scrivere le cose giuste sulla tua lapide- rispondo.

Arrivo alla mia camera e apro la porta per poi richiuderla con un colpo secco ma non sento alcun tonfo, mi giro sorpresa.

Irama è appoggiato allo stipite della porta e mi fissa divertito.

-Irama...- inizio -Filippo- mi corregge -Filippo, posso cambiarmi in pace? Qui lo stalker tra noi due mi sembri tu- dico irritata.

-Uh, inizi già a parlare col "noi"- mi fa l'occhiolino.

Faccio una finta risata, sono sul punto di dire qualcosa ma parla prima lui -Cambiati che poi torniamo alla festa, piccola- mi dice, mi avvicino per mollargli uno schiaffo ma lui ha già chiuso la porta.

Mi cambio e metto un tubino leggermente più corto con un paio di sneakers nere basse.

Quando esco Filippo fa un fischio di approvazione, gli mollo un'occhiataccia e mi incammino verso la stanza 106.

Quando entriamo tutti si girano verso di noi.

Cavolo, chissà cosa avranno pensato.

La ragazza con il vestito diverso che entra dalla porta affiancata dal ragazzo che la chiama "piccola".

Divento rossa per l'imbarazzo e per fortuna Carmen mi salva -Embè? Tutti innamorati di Sel? Oppure di Irama? Ma guarda te sti qua- dice, appena tutti tornano alle loro conversazioni vado verso di lei e la ringrazio con un abbraccio.

Rimaniamo su uno dei letti a parlare fino a che non interviene Filippo -Quello è il mio letto- dice serio, Carmen gli rivolge uno sguardo interrogativo e fa per alzarsi -Carmen cosa fai?- le chiedo -È il suo letto, evidentemente vuole sedersici lui- dice lei.

Come se non ci fossi arrivata.

-Io non mi alzo finché tu giuri solennemente di non chiamarmi più piccola- ribatto indicando il ragazzo in piedi davanti a me.

Carmen fa spallucce e scompare nella piccola folla.

Irama si stende difianco a me con la testa sul cuscino e le mani sotto di essa.

-Beh?- chiedo sbigottita -Non mi fa differenza- dice con un scrollata di spalle.

Alzo gli occhi al cielo.

-Ti immagini se finiamo in squadra insieme?- chiede ad un tratto.

-Cerco di non immaginarmelo- rispondo con un alzata di sopracciglia.

-Secondo me finirá così invece- dice lui guardandomi negli occhi.

Ha uno sguardo da paura, uno di quelli che ti fa sentire la cosa più bella del mondo e che ti fa percepire i brividi per tutta la colonna vertebrale.

-Speriamo di no- dico -Guarda che non sono così male come pensi- mi dice.

Si alza in piedi di scatto e mi offre la mano -Ti va di ballare o rimani qui a fare l'asociale?- mi chiede e così ci buttiamo in pista.

NON VEDI QUANTO TI VORREI? _Irama.Plume_Where stories live. Discover now