Capitolo 18: Il segreto di Piera

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 Firenze, 1471

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Firenze, 1471

«Ho ucciso un uomo.» Le parole furono buttate fuori con un sospiro travagliato.

«Ma chi, l'idiota che hai steso con lo sgabello? Gli avrai fatto al massimo un bernoccolo. Non disperare per così poco, ragazza!» sghignazzò Gittato.

Piera però rimaneva floscia tra le sue braccia come una fetta di pane ammollata nella minestra.

«Taci un po' tu!» sibilò Neri all'altro ragazzo. Poi si rivolse nuovamente a lei, parlando sottovoce: «Ti va di raccontarmi tutto?»

Piera ebbe un brivido e non rispose.

«Tranquilla, non avere paura. Nessuno ti giudicherà.»

La fece mettere comoda e cercò di tranquillizzarla come meglio poté. Quando la ragazza fu finalmente in grado di parlare, iniziò il suo racconto.

«L'anno scorso mio padre ha contratto un grosso debito. Pensava di ripagarlo con le rendite del raccolto, ma questo è stato più scarso del previsto. Poi, qualche giorno fa, l'uomo che gli aveva prestato il denaro è ricomparso per riaverlo indietro.» Si interruppe per asciugarsi gli occhi con la manica del vestito. «Era molto arrabbiato, ma noi non avevamo niente da offrirgli, e allora lui...»

«Lui cosa?» Neri la incitò a continuare con un colpetto al ginocchio.

Piera inspirò a fondo, trattenendo nuove lacrime, e continuò: «Lui ha preso la mia sorellina. Ha detto che l'avrebbe venduta come schiava.» Poi scoppiò di nuovo a piangere, riuscendo ad aggiungere soltanto: «H-ho afferrato l'accetta accanto al camino e gliel'ho piantata nella schiena mentre tirava via Lisabetta.»

Neri la osservò, rimanendo senza parole. Scambiò uno sguardo con Gittato, cercando il suo aiuto, ma anche lui non sapeva che pesci pigliare.

«Piera, stai calma. Che è successo dopo?» le chiese, cercando di farla parlare ancora.

«Non lo so» rispose lei. «Sono scappata.»

Neri rifletté un momento. «C'era qualcun altro insieme a quest'uomo, c'era qualcuno che sapeva che sarebbe venuto da voi?»

Lei scosse la testa. «Non credo. Era un forestiero che viaggiava solo.»

«Quindi non sai cosa ne è stato del corpo. I tuoi genitori lo avranno sicuramente sotterrato da qualche parte per nascondere l'accaduto. Perché fuggire?»

Piera si agitò nuovamente, e disse: «Tu non capisci. Mio padre... lui aveva acconsentito a lasciare Betta a quell'uomo. Mi ammazzerà di botte per avergli disubbidito, per aver trascinato l'intera famiglia in questa disgrazia, e mia madre non farà niente per impedirglielo!»

Neri sentì come un macigno piombargli sullo stomaco. In momenti come quelli, si chiedeva sempre dove sua madre avesse trovato la forza di andare avanti per tutti quegli anni, quando sarebbe stato più facile darlo via. Invece, i genitori di Piera erano addirittura pronti a barattare la loro figlia per ripagare un debito, e a togliere la vita all'altra per aver tentato di impedirlo.

«D'accordo, resterai con noi finché io e Leonardo non troveremo una soluzione» disse alla fine.

«No! Non voglio che lui lo sappia. Ti prego, Neri, non dirglielo.» La disperazione della ragazza era tale da farlo sentire in colpa per come l'aveva trattata fino a poco prima. «Ti scongiuro, me ne vergogno troppo» lo implorò.

«Ma...» cercò di obiettare Neri.

«Giuralo!» insisté Piera.

Lui si arrese e sospirò: «Lo giuro.»

Si separarono da Gittato, che fu ben lieto di sbarazzarsi di quella patata bollente, nonostante il suo evidente interesse per la faccenda. Neri riportò Piera a casa tenendola per mano lungo il tragitto, più per trascinarla che per conforto. La ragazza sembrava aver perso ogni forza – eccetto nella linguaccia che si ritrovava.

A ogni suo suggerimento per risolvere la faccenda trovava un difetto e glielo sbatteva in faccia con un tono da bisbetica – si era chiaramente ripresa. E lui che si era pure sentito in colpa per averla sgridata e insultata!

«È semplice» le disse. «Ti fai suora e diventi intoccabile.»

«Come? Suora io?»

Neri scosse la testa. «Naa, hai ragione. Non ti prenderebbero mai con loro con quella bocca larga che ti ritrovi.»

Piera gli diede una gomitata nel fianco.

«Ahi!»

Camminarono ancora un po' e lui chiese: «Sei sicura che tua sorella Maria e suo marito non possono tenerti con loro?»

«No, hanno già tanti problemi per conto proprio. Non hanno bisogno di un'altra bocca da sfamare.»

«Ma potresti guadagnarti il pane, badare ai bambini, alla casa» suggerì Neri.

«Forse... Ma è troppo vicino a casa dei miei, non voglio che mio padre mi trovi.»

«Pensi davvero che ti ucciderebbe? Insomma, hai solo difeso tua sorella.»

«Non lo conosci. Mi porterà rancore per sempre. Non deve trovarmi.»

«Va bene» disse Neri. «Mi verrà in mente qualcosa. Intanto lavati la faccia e datti una sistemata, se non vuoi che Leonardo capisca che c'è qualcosa che non va.»

Piera indicò la faccia di Neri con fare saccente e sentenziò: «Lo capirà comunque dal tuo naso rotto.»

«Non è rotto. Ed è soltanto a te che lo devo!» la rimproverò tastandosi cautamente la faccia. «Se vuoi il mio aiuto, d'ora in poi dovrai seguire alla lettera le mie regole.»

Lei sbuffò come una bambina capricciosa, ma disse: «Va bene, promesso.»

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