Capitolo 21

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Cosa significava che lui non provava niente per lei? Mitchell non è quel tipo di ragazzo, lo conosco da così tanto tempo e so per certo che non giocherebbe mai con i sentimenti di una ragazzina. Sì, anche di una come Tess.
Lo vedo così confuso, in questo momento non vedo più il mio migliore amico ma qualcun altro, una persona a me sconosciuta. Perché si sta comportando in questo modo con una ragazza? Non è da lui, non ha mai illuso nessuno.
«Sul serio Mitch, non so cosa ti passa per la testa. Non puoi uscir..» Sento qualcosa di morbido sulla bocca.. ma cosa.. perché mi sta baciando?
Non è possibile, il rumore di questo bacio è come cocci di vetro intorno a noi che si scontrano.
I miei occhi spalancati, le mani tremano e vorrei affondare in un illusione.
Lo so, so che ora tutto cambierà, questo non doveva subentrare tra di noi.
Sento una pressione sulle mie spalle e l'ultima cosa che ricordo è di aver bevuto tanta acqua, salata e di mare.
Il mio corpo non galleggia, sono così frastornata dal bacio che non mi rendo conto di non star facendo nulla per tornare in superficie. L'acqua è calda, ma man mano che scendo questo calore svanisce le mie lacrime si mischiano ai fluidi freddi.
Sento la profondità del mare, perché non trovo la sabbia? Quanto ci siamo allontanati dalla riva? E, cosa più importante, perché lui non è qui a farmi risalire, nonostante sapesse che io non so nuotare?
Non può avermi lasciato affondare così, di nuovo, in un mare da sola, senza nessuno che mi aiuti a risalire.
I miei piedi si muovono verso l'alto, ma non riesco a dislocarmi da quella posizione.
Io non.. io non so nuotare. Mi sto solo agitando, e la cosa è spaventosa.
E' come se dei tentacoli mi spingessero verso il basso, è un misto di terrore e sofferenza, sto per impazzire e l'aria sta lentamente scomparendo dai miei polmoni.
I capelli bagnati sembrano un'unica massa davanti a me, non fanno altro che confondermi la vista e io sento come ogni mio muro venga distrutto da uno tsunami di emozioni contrastanti: amore, amicizia, tristezza, sofferenza, mancanza, solitudine.
Non posso essere così fragile, non è da me, io so combattere anche da sola, con le mie armi. Ma come si può combattere il fuoco con l'acqua? Io sono un vortice di calore, e quest'acqua mi sta risucchiando, eliminandomi lentamente.
Davanti a me passa l'immagine del mio migliore amico, all'età di sedici anni, prima che una promessa venga infranta per sempre.

Flashback

Sono sul divano di casa mia, i miei genitori non ci sono e sto aspettando pazientemente il mio migliore amico che mi sta portando il regalo per il mio compleanno.
I riccioli mi cadono sulla fronte e il codino che ho usato per tenerli in alto non serve a molto, sbuffo e i capelli volano in alto per un millesimo di secondo.
Sento il campanello suonare e scendo dal divano correndo a pieni nudi verso la porta, rischiando più volte di inciampare sul lungo tappeto del corridoio.
La apro con facilità e sento subito due forti braccia stringermi e alzarmi in aria.
Questo sedicenne è troppo forte per i miei gusti, tanto da poter sollevare una ragazza nel pieno dell'adolescenza in cui i chili di troppo si fanno presenti.
Quando mi rimette giù gli mostro il mio miglior sorriso, lui ricambia senza esitazione facendosi avanti.
«Mon amour, buon compleanno!» Sorrido quando si avvicina per darmi un bacio sulla fronte, è alto proprio quanto me e questo mi diverte parecchio.
Lo faccio entrare in casa e inizio a scartare il suo regalo, è un bellissimo mp3 nero. «Grazie è stupendo.» Lo ringrazio e lo vedo storcere le labbra.
«Giralo.» Indica l'aggeggio musicale, gli do retta e noto che sul retro è incisa la frase "Nessuno ci separerà mai". Caccio un piccolo urlo di meraviglia e mi precipito su di lui per abbracciarlo, forte.
Quanto posso adorare il mio migliore amico? Lui c'è sempre stato, anche un mese fa quando Carlos è andato via.
Loro erano molto amici, inseparabili, Mitchell è stato uno dei pochi a restare al mio fianco dopo la sua morta. Questo è uno dei tanti motivi per cui non potrò mai separarmi da lui, è come un secondo Carlos, sempre qui per me.
Io e lui siamo una cosa sola, lui si ricorda di me e io mi ricordo di lui.
Nulla, nulla ci separerà mai. Siamo culo e camicia, per intenderci.
Quando sposto lo sguardo dal suo collo sono praticamente vicino alle sue labbra. Sono così grandi e sembrano.. buone, immagino.
Oddio non ho mai baciato un ragazzo prima, non saprei come paragonarle.
Ma le labbra di Mitch sembrano le più belle che io abbia mai visto, sono grandi e scommetto che sanno di francese.
Il bacio alla francese si da solo ai francesi? Oddio e io che ne so?
«Cherie, tutto okay?» Le sua mano mi accarezza dolcemente i capelli e io gli sorrido. «Se vuoi puoi baciarmi.. sai.. per provare.» Il suo sorriso da ragazzino è qualcosa di stupendo, annuisco e avvicino le mie labbra alle sue.
Le muovo senza esperienza, lui ridacchia prima di tenermi ferma e fare lui tutto il lavoro duro. Le sue labbra sono soffici e il suo sapore di cioccolato è delizioso, la sua lingua accarezza le mie labbra e la mia bocca, i nostri nasi si sfiorano e io gemo lentamente vergognandomene.
Quando lui si stacca sento una specie di mancanza, sono arrossita e mi ritraggo.
Ci fissiamo per qualche manciata di secondi, nonostante il bacio mi sia piaciuto non ho provato le farfalle nello stomaco o qualsiasi cosa provano le mie amiche quando baciando qualcuno. Cioè.. è stato bello, ma potrei farne a meno.
Scoppiamo entrambi in una chiassosa risata all'unisono, effettivamente imbarazzante.
«Non dovrà succedere mai più!» Lo avverto con un sorriso puntandogli il dito contro.
«Pour l'amour de dieu, mai più in assoluto.» Ride grattandosi una ciocca di capelli tra le dita.
No, è una cosa che non dovrà mai più succedere. Potrebbe compromettere la nostra amicizia, e io non voglio, non lo voglio per niente.
Il bene che gli voglio è immenso e non cambierà mai, così come non cambieremo mai noi.

End of Flaskback

Una forte pressione di labbra sulle mie mi scuote, lo stesso fa un forte calore sul mio corpo.
Sento dell'acqua risalire lungo l'esofago ed uscire dalla mia bocca.
E poi di nuovo una pressione sulle labbra, questa volta sento anche una lingua entrare e accarezzare la mia. E' un sapore disgustoso, sa di caramella al limone!
«Non c'è bisogno della lingua!» Sento la voce di Harry esplodere e poi il calore svanire.
Percepisco il freddo in ogni parte del mio corpo scoperto, socchiudo leggermente gli occhi e vedo di fronte a me l'immagine di un ragazzo biondo e a petto nudo. La sua pelle è abbronzata e il sorriso è inquietante e non ha delle fossette, no non le ha.
Urlo come se avessi visto un mostro e il ragazzo fa lo stesso allontanandosi da me.
«Cher è tutto okay, siamo qui.» Sento una voce mormorare alla mia destra, mi volto e vedo Harry accovacciato nel tanto che mi sorride e accarezza le braccia. Da quando fa gesti così dolci con me?
In un istante tornano n
«Chi sei tu?» Gli chiedo con sguardo serio.
«Cosa.. io sono Harry, non scherzare.» Sorride in modo nervoso perdendo le sue iridi verdi nelle mie quasi azzurre per il cambio di stagione.
«Io.. non ti conosco, chi siete tutti voi?» La parte della malata mi si addice, vero?
«Che cazzo..» Gli occhi chiari del ragazzo si sgranano lentamente, tutti restano in silenzio e io noto solo ora la folla di gente.
«Sei il mio ragazzo?» Gli stringo le braccia al collo e qualcuno inizia a ridacchiare, il guardaspiaggia che credo mi abbia fatto la respirazione bocca a bocca scuote il capo tornando al suo lavoro.
«Uhm..» Lui non risponde e arrossisce aiutandomi ad alzare. «Sul serio non ricordi niente?» Me lo richiede, e io rido spudoratamente annuendo.
«Ti stavo prendendo in giro!» Dichiaro nello stesso momento in cui Tessa mi è addosso per abbracciarmi e Mitchell ricomincia a respirare, come se avesse trattenuto il fiato per giorni.
Nel momento in cui mi libero una ragazza mi appoggia un asciugamano sulle spalle e io la ringrazio nonostante non la conosca, ma credo abbia notato il mio leggero tremolio. Com'è che ora sento di nuovo freddo?
«Stupida.» Brontola Mr. Simpatia.
«Potrei sapere cos'è successo? C'eravate voi due vicino a lei, com'è affogata?» Alla domanda della sedicenne tutti gli avvenimenti mi ritornano in testa e perdo il sorriso sulle labbra, i due ragazzi se ne accorgono e impallidiscono all'istante.
«E' stata colpa mia.» Dicono all'unisono, non so chi prima e chi dopo.
Mi avvicino alla mia borsa e cerco la maglia di Harry, quando la indosso profuma ancora di lui e mi frego del fatto che sono ancora tutta bagnata. Ho freddo, sono stanca e solo questo può riscaldarmi anche dentro.
«Chee non potevo sapere che..» Harry cerca di prendermi una mano ma mi allontano brutalmente.
«Smettetela! Tutti e due, con i vostri giochetti da ragazzini. Non potete fare quello che volete con me, sono stata chiara?» Cerco di non gridare, non sono la loro mamma non mi va di rimproverarli. Sono adulti, cazzo, un po' di criterio!
Tessa ci fissa confusi e Mitch, da codardo senza attributi, sposta lo sguardo altrove. Harry ha i pugni serrati e mi fissa negli occhi, senza posare lo sguardo sul mio corpo come fa di solito, sono felice di sapere che ha notato che ho anche una faccia.
«Non ci sto capendo niente, Harry tu e Cher state insieme?» Domanda la ragazzina.
«No.» Diciamo io e Mitchell insieme, mi accorgo che l'unico che non ha negato è il ragazzo a cui è stata fatta la domanda. Per la seconda volta.
Harry resta in silenzio e dopo qualche minuto prende la sua borsa e infila gli infradito risalendo la spiaggia fino al parcheggio, mezzo nudo e con i capelli bagnati. Sento lo stomaco contrarsi quando tutte quelle ragazze lo fissano allontanarsi arrabbiato e, credo ma non sono sicura, con un pizzico di tristezza nel cuore. Così almeno mi piace pensarla.
«Cher.» Il mio dito indice si alza ad un palmo dal naso di quello che era il mio migliore amico per zittirlo, cambio dito e lo mando a fanculo in una frazione di secondo. Lui boccheggia e fa un passo indietro, annuisce in silenzio accogliendo l'invito di farsi fottere e in totale mutismo ci mettiamo tutti a prendere le nostre cose.
Quando siamo pronti restituisco il telo da mare alla ragazza sconosciuta e lei mi fa l'occhiolino, rimango un attimo allibita dalla situazione. Non sarà mica quello che penso che sia, vero? In ogni caso mi affretto a seguire i ragazzi sul marciapiede collegato alla spiaggia.
Il viaggio in auto è totalmente silenzioso, Mitch e Tessa si addormentano dopo quindici minuti in cui la ragazza non riesce a smettere di parlare. Sono al lato del passeggero con addosso ancora i vestiti dei due maschi, nonostante sotto abbia il costume mi sento più nuda di prima.
Appoggio la fronte sul finestrino e sospiro frustata.
Sono successe troppe così in una sola settimana, anzi, in un solo mese.
Quando è entrato Harry nella mia vita? In quale preciso momento?
Probabilmente quando insieme a Mitchell era a quella festa, ma no, lì decisamente no. Provo a pensare quando mi ha baciata la prima volta ad una festa, quando ballai in modo spinto contro di lui solo per provocare una sua reazione. Ma nemmeno, lì di certo non mi sentivo così.
Le mie labbra sfiorano le mie dita in un solo istante, provo a pensare a quanto era morbida la sua bocca questa mattina e senza accorgermene chiudo gli occhi fingendo che lui sia più vicino a me.
Ora mi rendo conto che Harry c'è sempre stato, dal primo momento in cui mi ha detto che non mi avrebbe mai più lasciata da sola. Ho pensato troppo ai periodi oscuri e brutti passati intorno a lui, e non mi è mai saltato in mente di quelli in cui lui mi è stato vicino.. forse senza nemmeno rendersene conto.
Lui mi ha salvata quando mi sentivo da sola durante quella lotta nella scuola vicino al cimitero, mi ha stretto tra le sue braccia in un bosco oscuro chiamato vita, mi ha portato sulle sue spalle per un intera mattina senza lamentarsi nemmeno una volta. Mi ha salvata da tre uomini ubriachi marci che hanno cercato di violentarmi in casa mia, e nonostante tutta la mia stupidità lui continua a salvarmi e ad esserci lì per me. E io cosa faccio? Me la prendo con lui, ogni istante, con ogni scusa.
"Da ora in poi non sentirti mai più sola. Anche uno stronzo come me ti è vicino, so come ti senti, mi sono sentito così per anni, non voglio che tu prova un tale dolore. Sarò al tuo fianco come lo è stato Carlos, ti prometto che le cose cambieranno." Ricordo la sua frase quando gli raccontai di Carlos.
Lui sa così tanto di me, io so così poco di lui. Mi correggo, io non so nulla di lui.
Lui c'è stato veramente per me, ci è stato più di Mitch in un arco di tempo inspiegabilmente corto. Dov'era Mitchell in tutte le occasioni in cui Harry mi ha salvata? Ma no, non posso parlare così male del mio amico, lui è una parte di me che non posso sotterrare così, da un momento all'altro.
Sono così incoerente e confusa, non c'è la faccio più, voglio solo esplodere.
Devo parlargli ma devo parlare anche con Harry, devo confessargli che provo qualcosa per lui, qualcosa di inspiegabilmente forte. Quando mi volto solo un secondo per fissarlo noto che ha lo sguardo preoccupato mentre fissa lo specchietto laterale al di fuori dell'auto, la sua fronte è aggrottata e si sta torturando un labbro.
«Harry, cosa succede?» Gli chiedo portando una mia mano, istintivamente, sul suo ginocchio per rassicurarlo.
«Credo che ci stiano seguendo.» La sua affermazione è decisa e io mi giro per dare un'occhiata prima ai due ragazzi addormentati che non si sfiorano nemmeno per sbaglio, e poi all'auto sciupata dietro di noi.
«Ne sei proprio sicuro?» Gli chiedo mentre lui accelera leggermente.
«Sì, è da un bel po' che non ci scolla gli occhi di dosso. O meglio, le ruote.» Fa una curva improvvisa e l'auto sgomma ricevendo le imprecazioni di un uomo qualunque. Ci infiliamo in una strada secondaria a senso unico e mi spaventa vedere che l'auto ci è ancora alle calcagna, quando il ragazzo alla guida nota il mio disagio accarezza la mano sulla sua coscia che non avevo fatto caso di star stringendo.
«Scusami io..» M'interrompe.
«No, tranquilla. Mi succedevano spesso queste cose in America, sta solo calma. Chiunque sia li seminerò, non ti metterò in pericolo.» Fa un sorriso non molto sincero ma lo ricambio come meglio posso, stiamo attraversando entrambi un momentaccio. E pensare che ieri ero tra le sue braccia, al caldo, reduce da un bellissimo orgasmo da sesso senza penetrazione. Ora cosa siamo? Non siamo mai riusciti ad essere amici, e non lo abbiamo mai voluto.
Dopo due minuti l'auto non si convince a lasciarci andare, anzi, è proprio dietro di noi e salto dal mio posto quando va a colpire il retro dell'Audi di Harry. Le labbra del ragazzo accanto a me sono chiuse e formano una linea sottile, accelera leggermente e si sposta su un'altra strada a me sconosciuta.
«Harry, dove stiamo andando?» La voce assonnata di Mitch che si risveglia fa eco nelle nostre teste.
Sposto la mano dal ginocchio di Harry e me la porto al grembo.
«Qualcuno ci sta seguendo.» Deglutisco indicando l'auto dietro di lui, il mio amico si gira di scatto e resta immobile a fissare la scena alle nostre spalle.
«Harry devi accostare.» Si sarà forse bevuto il cervello?
«Stai fottutamente scherzando, spero.» Non so perché, ma questa frase gliel'ho già sentita dire.
«E' Brandon, e quello accanto a lui è Bob. Li riconoscerei ovunque.» Gelo a quelle parole. Ti prego, Brandon no.
«Bellvieri?» Sussurro senza spostare lo sguardo dalle mie unghie malandate.
«Chi altri sennò? Ferma l'auto, se non la fermerai ci uccideranno.» Sono state poche le occasioni in cui ho sentito la sua voce così seria e precisa, Harry bestemmia a mia meraviglia e frena l'auto in una zona di sosta nel bel mezzo dell'autostrada.
L'auto dietro di noi fa lo stesso, i ragazzi scendono e io faccio li imito.
«Torna in macchina.» Mi ordina Harry a bassa voce, nego col capo e gli mando un'occhiataccia. Lui ferma il polso e mi avvicina a lui per potermi sussurrare all'orecchio: «Stammi a sentire per una volta. Entra in macchina, non sono cose che ti riguardano.» La presa sul mio polso aumenta e io me ne frego del dolore e continuo a restare ferma al mio posto.
«Quello è Harry?» La voce di Bob ci risveglia.
«L'ho sempre detto io che tutti i Bob sono pezzi di merda, piacere.» Il mezzo sorriso di Harry fa cadere la bocca a terra a chiunque sia presente a quella scena, compreso lo stesso Bob.
Bob è il fratello maggiore di Brandon e Barney, in questo preciso ordine.
«Sai amico, non mi piace chi sabota il mio giro.» L'omone tira fuori dalla sua giacca una sigaretta e se la porta alla bocca accendendola, gli sembra il caso di fumare, adesso?
Mitchell fa un passo avanti inchiodando lo sguardo di Brandon.
«Non abbiamo nulla a che vedere col tuo giro, l'Albert è tua. Noi andremo via a settembre, facci quello che ti pare.» Mitch si riferisce alla nostra vecchia scuola, dove tra una settimana ci saranno gli esami finali.
«Il cazzo.» Impreca Bob, sempre con un'aria impassibile. «Conoscete Shay, il rosso tossico vero? E' morto.» In quel momento vedo gli occhi uscirmi dalle orbite, cadere a terra e correre verso il mare.
Shay? Ditemi che mi sta prendendo in giro, vi prego, ditemelo.
«Cosa cazzo stai dicendo?!» Urla Mitchell facendo un passo avanti, lo fermo per l'orlo della maglietta.
«Overdose, fratello. Cosa credi, che una volta che ne fai uso la tua morte non sia assicurata?» Brandon scoppia a ridere per le sue stesse parole prima di girare la visiera del suo cappello in avanti. Sto tremando, lo sento perfettamente. Shay non può essere morto, Harry stesso gli ha venduto la roba che ha usato, non può averlo ucciso, non può averlo lasciato uccidersi con qualcosa di così letale.
«Non ci credo, state mentendo.» Mormora Harry con gli occhi che traspirano rabbia. Speravo di non pensarci, ma ora che ci sto pensando anche Harry ha sniffato qualcosa di simile a quello di cui si faceva Shay, spero col tutto il cuore che le dosi erano minori.
«Ah sì? E' morto questa mattina, hanno trovato della droga sotto il suo letto. La madre ha esporto denuncia alla nostra scuola, quest'estate interrogheranno tutti. Soprattutto te, che sei qui da poco.» Bob fa un cenno con la testa al riccio, il quale smette di sorridere e la sua bocca prende di nuovo quella linea sottile.
«Cazzo.» Impreca Mitchell indietreggiando. E' qualcosa di assurdo, non so che dire.
«Sempre che non prendano prima te, Bobby.» Harry sa perfettamente come far saltare nervi alla gente.
«Spero tu stia scherzando, da quando mi hai rubato i clienti figlio di puttana le cose mi vanno una merda.» Sbuffa il fumo e calpesta la sigaretta sotto lo stivale mal conciato. Solo ora mi chiedo perché Barney non è qui, poi mi ricordo che lui non è tanto bastardo come loro.
«Che ne dici di una sfida?» Propone Brandon cullandosi sui talloni, tutti lo fissano incuriositi, io cerco di evitare il suo sguardo.
«Che genere?» Domanda Mitchell.
«Amore, quando si tratta di me, dovresti sapere che si tratta di una corsa in auto.» Lo schernisce Brandon. «Scommettiamo che..» Queste scommesse ultimamente mi stanno distruggendo la vita, basta. «Che se tu, Styles, riesci a battere me in una corsa, vinci tutto. Ovvero, io e i miei fratelli ti lasceremo stare.» Lo scambio è equo, immagino.
«Nel caso dovesse perdere?» Il sorriso di Bob non traspira nulla di rassicurante.
«Non succederà.» Ringhia Harry accanto a me, spaventandomi.
«Come vuoi, ma nel caso tu dovessi perdere io pretendo di averla un'intera giornata.» Indica me, che indietreggio all'istante.
«Puoi mettertela nel culo quest'idea.» Abbaia sgomentando tutti quanti, le auto ci passano accanto indisturbate e noi ci fissiamo in cagnesco. «Dovrai passare su di me quattro volte prima di averla, pezzo di merda.»
«E che quattro volte siano. Quattro giri intorno alla piazza ciclabile di Londra, nella terza strada vicino al parco delle rose. Ti aspetto domani sera, tre del mattino. Sempre che voi due non siate troppo impegnati a scopare tra di voi, sia chiaro.» Brandon ammicca un sorriso aprendo la portiera della sua auto.
Non ho ancora messo a fuoco l'idea di far parte dell'ennesima scommessa che, quasi sicuramente, perderò. Non ho nessuna intenzione di passare un'intera giornata con Brandon, sarebbe uno strazio, quel ragazzo mi fa più paura di tutti gli Bob del pianeta messi insieme. E' animalesco, crudele e non ha mai smesso in vita sua di prendersi gioco di me, quando ero più piccola Carlos si prendeva sempre a pugni con lui per difendermi.
«Provate a rifiutare, e la ragazzina passerà una pessima estate.» Sogghigna Bob prima di entrare nell'auto e farla partire, intanto che l'auto si allontana sento una voce avvicinarsi.
«Come mai ci siamo fermati?» Sbadiglia Tessa.
«Ora ripartiamo sta tranq..» La voce di Mitchell viene fermata al suono sgradevole di un tonfo, quando mi volto adocchio Harry urlare esasperato e le nocche che hanno colpito il finestrino dell'auto piene di sangue. C'è una grossa crepa ma il vetro è quasi del tutto reggente, non credo cederà facilmente, ma i costi saranno grandi.
Come siamo finiti in questo casino? Era iniziato tutto così bene, anzi, mi rettifico ancora, da questa mattina nulla è andato nel verso giusto. 

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Sarò velocissima.
GRAZIE, per tutto. Quando vi avevo detto che non stavo passando un bel periodo vi siete tutte proposte a consolarmi, vi ringrazio. E, sorpattutto, sarà stupido ma io ogni volto che leggo i vostri commenti scoppio a ridere. Sul serio, grazie di tutto. Siete così lontane eppure vi sento vicine. Ora vi lascio, sennò qualcuna mi picchierà lol.
Grazie, spero in commenti e se vi piace in voti c: xx
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