Battiti all'unisono

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Io:"Ora dove andiamo?"
Ney:"Ti ho promesso che ti avrei portato a mare, ricordi?"
Io:"Oh yes, finalmente!"
Eravamo appena usciti dal Maracanã, sventando di un soffio l'immensa folla di tifosi che, appena finita la partita, si riversò fuori dallo stadio.
Ney:"Scusami se ti sei dovuta sorbire tutti quelli sguardi. È colpa mia"
Io:"Figurati, non me ne può fregar di meno"
Ney:"Meglio così, non pensiamoci"
Mentre Ney guidava, io finii per perdermi tra i miei pensieri, mentre fuori dal finestrino il paesaggio mutava. Che spettacolo il Brasile! Poi, da dietro i palazzi, spuntò il mare, di un azzurro intenso, quasi trasparente. Sembrava di stare su un'isola: la spiaggetta, pulitissima, era circondata da piante di ogni tipo, soprattutto palme.
Ney:"Siamo arrivati. Questa è la 'Praia Da Joatinga'"
Non avevo parole per descrivere quello spettacolo, così mi limitai a scendere dall'auto e a correre verso la spiaggia.
Ney:"Ehi aspetta!", disse ridendo.
Mi corse dietro e mi acchiappò al volo, prima che potessi buttarmi in acqua con tutti i vestiti.
Ney:"Presa! Se aspetti un attimo che ci sistemiamo, entriamo in acqua insieme"
Io:"Sì, hai ragione. Scusa, ma sono troppo elettrizzata!"
Ney:"Ahahahah vedo, non stai ferma un minuto. E poi dici a me!"
Ci sistemammo sotto una roccia sporgente, al riparo dal forte caldo che c'era quel giorno.
Io:"Daiii sbrigati!"
Ney:"Arrivo, arrivo!"
Si stava avvicinando l'ora di pranzo e decidemmo di fare un bagno veloce per poi mangiare.
Io:"Brrrr, che freddo!"
Ney:"Che ti aspettavi? Siamo a febbraio ancora! Dai, vieni qui che ti scaldo io"
Mi strinsi a lui, facendo aderire i nostri corpi perfettamente, come fossero fatti l'uno per l'altro. Quando l'acqua si fece più calda, ci divertimmo ad immergenci e a cercarci sotto l'acqua.   
Ney:"Dai usciamo, che senti troppo freddo"
Io:"Sto bene, non preoccuparti"
In realtà, avevo continuavo a tremare per tutto il tempo e lui se ne era accorto.
Ney:"Comunque dobbiamo mangiare, quindi usciamo"
Lo seguii controvoglia, nonostante gli fossi grata, fuori dall'acqua e verso le nostre cose. Ney prese i panini e me ne diede uno ed io lo addentai affamata.
Io:"Fantastico! Adesso non potremmo farci il bagno per le prossime due ore. Cosa hai intenzione di fare adesso?"
Ney:"Mado che esagerata! Pensi che non abbia pensato a tutto?"
E fu così che, dal borsone, tirò fuori un pallone da calcio.
Io:"Ma tu sei un genio!"
Ney:"Modestamente. Avanti, prova a togliermelo"
Io:"Ah, mi stai sfidando?"
Mi guardava con un sorrisino di sfida che non lasciò il suo viso neanche nel momento in cui mi lanciai verso di lui. Stavo per rubargli la palla quando, all'ultimo secondo, me lo spostò dalla traiettoria e io, sbilanciata, sarei sicuramente caduta faccia nella sabbia se lui non mi avesse preso al volo.
Ney, ridendo:"Ehi piano, quanta foga che ci metti!"
Io:" Grazie. Bhe, mi sembra logico. È sempre molto difficile separati dal tuo amico"
Passammo l'ora successiva a passarci il pallone e a rincorrerci sulla sabbia, poi, ad un certo punto, lui mi prese di peso e mi buttò in acqua.
Io:"Ehi, sei scorretto!"
Mi trascinai carponi fino alla riva e presi a rincorrerlo, seguendolo di nuovo in acqua. Lo schizzai per vendicarmi e lui, di rimando, mi buttò sott'acqua.
Io:"Ti odio, stupido!"
Ney:"Ti amo anch'io, piccola"
Gli lanciai un'occhiataccia e mi lanciai sott'acqua, afferrandogli le caviglie e portandolo giù con me.

*più tardi*
La giornata stava giungendo al termine. Era stata una giornata piena di emozioni: il mio primo San Valentino. Ci eravamo asciugati e stavamo stesi sui nostri teli, guardando il tramonto davanti a noi. Ney aveva un braccio intorno alla mia vita e io avevo la testa poggiata sulla sua spalla. I nostri corpi era appoggiati l'un l'altro, i nostri cuori che battevano all'unisono. Intorno a noi, tutte le persone si erano dileguate ed eravamo rimasti da soli. C'era silenzio tra noi: adoravamo ascoltare in silenzio i rumori della natura. Alla fine, fu lui a rompere il flusso dei miei pensieri.
Ney:"A cosa pensi?"
Io:"Mi mancherà tantissimo il Brasile. Questo posto è un paradiso"
Ney:"Non è mica un addio. Ti ci riporterò presto"
Io:"È una promessa?"
Ney:"È una promessa"
Ritornò per qualche minuto il silenzio, che parve durare un'eternità, poi lui aggiunse:"Ho una cosa per te"
Mi girai a guardarlo con aria interrogativa e lo vidi estrarre dal borsone un pacchettino nero. Lo aprii e ci trovai una fedina con un diamantino.
Io:"Amore, ma è bellissimo! Ma per quale occasione....?"
Ney:"Non posso fare regali alla mia ragazza senza un'occasione? Comunque ci sono tanti motivi per il quale te l'ho comprato. Perché oggi è il nostro primo San Valentino insieme e ne voglio festeggiare tanti altri con te. È perché ti amo e voglio ufficializzare il nostro fidanzamento. È perché voglio passare tutto il resto della mia vita con te" 
Io non avevo parole. Sentii le lacrime scendermi lungo le guance e lo abbracciai d'istinto. Lui mi prese il viso tra le mani, mi asciugò le lacrime e mi baciò. Mi mise la fedina, incrociò le dita con le mie e me le baciò una ad una.
Ney:"Anche questa è una promessa. È il nostro 'per sempre'!"
Io:"Il nostro 'per l'eternità'!"

Hai cambiato la mia vita da quando ti ho incontrato🌞Where stories live. Discover now