Paradiso

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La mattina dopo, Ney si svegliò di buon umore. Era talmente entusiasta che, manco il tempo di alzarmi dal letto, che lui era già pronto.
Ney:"Dai sbrigati! Non vedo l'ora di portarti in tutti i miei posti preferiti e di farti conoscere a tutti i miei amici"
Io:"Ahahahahah cos'è tutta questa fretta?"
Ney:"Ma come? Abbiamo solo una settimana, ricordi?"
Io:"Ok,ok, arrivo"
Mi vestii in fretta e furia e scesi a fare colazione. C'erano già tutti.
Io:"Tutti mattinieri, vedo"
Nadine:"Ah, non vedo l'ora di fare una bella gita in famiglia. Oggi, pic-nic in pineta, come gli scout"
Io:"Mi sembra un'idea splendida. Dopotutto, con un tempo così, rimanere a casa sarebbe un peccato"
Caricammo tutto in macchina e partimmo. Davi, che non aveva posto, si mise sulle mie gambe e passammo tutto il viaggio a giocare a chi vedesse più macchine gialle e rosse.
Arrivammo in una pineta che si estendeva per kilometri lungo la costa. Da lì, si poteva ammirare il mare che, in quella giornata piena di sole, era così calmo ed invitante. Ah, se mi fossi portata il costume! Bhe, in realtà, probabilmente non era il periodo giusto per farsi un bagno, però l'acqua sembrava mi volesse attirare a sé come una calamita. Sotto l'ombra degli alberi, a quanto pare, altre famiglie avevano avuto la nostra stessa idea. Presto, fummo assaliti e circondati da una marea di fans che, dopo gli autografi e le foto, se ne tornarono soddisfatti alle loro rispettive famiglie. Ci sistemammo sul bordo della pineta, dal quale si poteva vedere benissimo il mare. Sotto di noi c'era una piccola spiaggetta, dove alcuni ragazzi stavano giocando a calcetto e altri si rincorrevano in acqua. Ma allora non ero l'unica malata ad aver avuto la pazza idea di farsi il bagno a Febbraio! Da sotto gli alberi, poi, si creava quel gioco vedo-non vedo, i rami degli alberi che si fondevano, spaccando il cielo limpido in mille piccole figure. Adoravo l'effetto che facevano! Mi sdraiai sull'erba, contemplando quello spettacolo e chiusi gli occhi. Mi sembrava di essere in paradiso, nel mio angolino di tranquillità interiore. Rimasi immobile per qualche minuto, poi decisi di raggiungere gli altri per mangiare. Nadine non si era risparmiata: aveva cucinato di tutto. Mangiai in fretta e poi tornai nel mio angolino sereno. Mi sedetti ai piedi di un pino e mi misi a leggere. Un altro dei miei hobby: Adoravo leggere (in realtà anche adesso) anche se le altre persone non riuscivano a capire cosa ci trovassi di bello nel passare le mie ore a leggere un libro, ma cari ragazzi, leggere è bellissimo perché ti fa viaggiare in qualunque posto, ti fa vedere nuovi mondi facendoti rimanere lì dove sei, ti porta in un mondo che non esiste, scaturito dalla fantasia tua e dello scrittore del romanzo. Comunque, chiusa questa parentesi, non è che mi volessi allontanare dalla realtà che stavo vivendo, ma quel posto, così tranquillo, si intonata perfettamente con la mia idea di 'posto perfetto in cui leggere'. Mi lasciai travolgere e trasportare dalle 'parole' del romanzo, senza accorgermi che il tempo passava in fretta. Ad un certo punto, qualcuno mi si sedette affianco: era un ragazzo di carnagione chiara, capelli scuri e occhi chiari. Piuttosto carino insomma, per cui tutte le ragazze perderebbero la testa.
Ragazzo sconosciuto:"Cosa leggi?"
Lo guardai negli occhi: davvero belli, celesti, un pò come il cielo sopra di noi. Lui si presentò come Leo.
Io:"Molto piacere Leo, io sono Cristina"
Leo:"Dal nome non si direbbe che tu sia di queste parti. Fammi indovinare...Europa?"
Io:"Indovinato! Sono italiana. E tu? Parli spagnolo perfettamente e dal tuo aspetto direi più argentino che brasiliano"
Leo:"Ci hai preso, baby! Sono argentino e sono qui in vacanza con la mia famiglia. Tu?"
Io:"Sono qui con la famiglia del mio ragazzo, che è brasiliano. Immagino tu lo conosca, è....Neymar?". Lo vidi arrivare come una furia, prendere Leo per il colletto e allontanarlo da me.
Ney:"Sta lontano dalla mia ragazza!"
Io:"Ney smettila, stai attirando gli sguardi di tutti! Leo non stava facendo niente di male. Stavamo solo parlando!". Mi frapposi tra i due, in modo tale da impedire a Ney di attaccare Leo.
Leo:"Certo che potevi dirmi che il tuo ragazzo era così geloso. Dai Neymar, non la tocco mica. Stavamo solo parlando"
Io:"Scusalo. Ney, per favore, cerca di contenere la tua gelosia. A volte mi fai infuriare!"
Ney:"Ah è così allora! Preferisci stare con questo tipo piuttosto che con me. Perfetto, fate pure quello che vi pare". Detto questo, si allontanò a passo spedito, lanciando però, di tanto in tanto, occhiate dietro. Forse si aspettava che lo seguissi. Sospirai e mi girai a guardare Leo.
Io:"Tutto a posto? Scusalo ancora"
Leo:"Non importa, capisco perfettamente cosa vuol dire tenere tanto a qualcuno".
Un'ombra passò sul suo viso, mentre guardava un punto lontano in mezzo al mere, come a rievocare un ricordo passato, per lui doloroso. Poi, si girò verso di me e mi sorrise.
Leo:"Scusami"
Io:"E di cosa?"
Leo:"Per colpa mia, hai litigato con il tuo ragazzo"
Io:"Ah tranquillo, gli passerà. E poi, noi donne abbiamo le nostre armi segrete"
Leo:"Già", disse ridendo.
Passammo un'oretta buona a parlare del più e del meno, poi lui dovette tornare dalla sua famiglia, che lo stava aspettando per andare via. Prima, però, ci scambiammo i numeri di telefono, con la promessa che ci saremmo sentiti. Mi aveva fatto piacere conoscerlo: si era rivelati un ragazzo molto simpatico e molto simile a me, almeno in quanto a passioni.
Tornai da quella che ormai era diventata, per me, una seconda famiglia.
Nadine:"Se cerchi Ney, è andato giù in spiaggia a prendere un pò di sole. Sembrava arrabbiato, però. È successo qualcosa? "
Io:"No, tutto a posto. Grazie Nadine"
Raggiunsi Ney che si era steso sulla sabbia, solo in costume. Ma solo io non ero stata avvisata di portare il costume? Che ingiustizia! Stesi un telo accanto a quello di Ney e mi stesi accanto a lui. Ney non mi degnò di uno sguardo. Teneva gli occhi chiusi, ma avevo visto che, mentre sistemavo il telo, mi aveva guardato di sottecchi. Era arrabbiato e non potevo biasimarlo, ma decisi di provarci comunque.
Io:"Baciami!"
Ney non batté ciglio, così decisi di riprovarci.
Io:"Baciami Ney!"
Ney:"Perché dovrei farlo, dopo che sei stata con quello"
Io:"Con 'quello', come dici tu, non ho fatto niente"
Non ottenendo nessuna reazione da Ney, decisi di reagire.
Io:"Molto bene, se non vuoi baciarmi, allora lo farò io".
Iniziai a baciargli i pettorali, il collo, la pancia, le braccia, fino a che lui non resistette e mi bloccò sul telo, mettendosi sopra di me. Aveva il fiatone e stava sudando, come se avesse fatto uno sforzo immenso per resistermi.
Ney:"Così sei scorretta, però! Se mi baci in questo modo, mi spieghi come faccio ad essere arrabbiato con te?"
Feci per rispondere, ma lui mi prese il volto tra le mani e mi baciò. Fu un bacio lungo e passionale e non saprei dire neanche quanto tempo rimanemmo così. Quello sì che era il Paradiso con la P maiuscola!

Hai cambiato la mia vita da quando ti ho incontrato🌞Where stories live. Discover now