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- Alex! - urlai, quando finalmente lo trovai in una corsia nascosta.
Era preso a guardare concentrato gli scaffali. Mi avvicinai a lui e rimasi stupefatta quando mi trovai davanti confezioni di tutti i colori di preservativi.

- Jane. - mi guardò spalancando gli occhi - Posso spiegare - disse impanicato.

- Sí, vorrei sapere perché sei sparito cosí! Mi hai fatto prendere uno spavento - borbottai.

- Non volevo che tu pensassi male -.

- Ma per cosa? Perché compri dei preservativi? Sono felice del fatto che tu abbia una vita sessualmente attiva... - dissi, con un leggero fastidio.

- É questo che non volevo pensassi. - sbuffò - Jack mi ha chiesto di prendergli questi, - sventolò la scatoletta blu - li tiene di scorta per certe ricorrenze che arrivano quasi mai, ma vuole tenerli -.

Scossi la testa e alzai le sopracciglia.
- Ah, va bene. Non agitarti tanto... -.

- Non sono agitato. - scandí - Non vorrei che tu pensassi male quando l'ultima volta é stato parecchi mesi fa. Un anno, se ci tieni a saperlo - rispose scocciato.

- Alex, non mi importa - dissi piú dura di quanto volessi.

- Già -.

Si girò e andò verso la cassa.
Ma che avevo detto?
Sbuffai e alzai gli occhi al cielo, seguendolo.

🙄🙄🙄

Il resto del viaggio in macchina fu silenzioso. Nemmeno la radio emetteva un suono.
Alex arrabbiato che fissava la strada con le sopracciglia aggrottate e io che mi mangiucchiavo le unghie.

Uno strazio.
E nemmeno la situazione in casa era diversa.

- Mi dai i gelati che li metto in freezer? - disse, rompendo il silenzio che aleggiava da una ventina di minuti.

Glieli porsi e lo seguii in cucina.
- Ma mi dici che hai? - chiesi, volendo capire il suo comportamente nervoso.

- Non ho niente - sbatté con forza l'antina del freezer.

- Sembri una donna ciclata - sputai fuori.

- Magari lo sono - incrociò le braccia, fissandomi.

Scrollai le spalle.
- Questi sono atteggiamenti che mi danno fastidio e non mi toccano per niente - sibilai.

- A me il fatto che dubitino di me - puntò l'indice contro di me.

- Se me lo avessi detto che erano per Jack al posto di sparire e farmi stare in pensiero, allora... -

- Allora cosa Jane? Pensi che mi scopi qualcun'altra mentre mi piaci tu? -.

- No - dissi scandalizzata. Lo aveva espresso esplicitamente per la seconda volta che gli piacevo.

- Esattamente. O magari pensi che ti voglia solo scopare? - rise cattivo - Lo avrei già fatto. Ti avrei dannatamente già scopata se fosse solo quello l'intento. Ma pensa un po', sono un ragazzo serio che con te vuole qualcosa di serio -.

- Non ce l'avresti fatta - fu l'unica cosa che riuscii a dire.

Aggrottò le sopracciglia.

- Non riusciresti a scoparmi -.

- Ah no, Jane? - si avvicinò a me, puntando sul mio collo e solleticandomi con il naso - Ah no? - sussurò. Sorrise sulla mia pelle mentre lasciava dei baci che mi rendevano impotente nell'allontanarlo.

Mi morsi il labbro inferiore, mentre lui mi indirizzava contro la parete, facendomi premere la schiena su di essa.
Poggiai la mano sulla sua nuca e lentamente la portai alla testa, tirandogli i capelli.
Soffocò un gemito e io chiusi gli occhi.
Era eccitante la situazione, ma soprattutto era fottutamente eccitante lui.

Math's Hater || Alex GaskarthWaar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu