11. Dolore

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"Victor. Fammi un passaggio in aria. Più alto che puoi" mi allontano dalla porta e vado al centro del campo.

Poi Inizio a correre verso Samguk e Victor mi tira il pallone in aria...

Fa un passaggio aereo perfetto. Alto al punto giusto.

Salto raggiungendo il pallone e lo colpisco girando su me stessa portandomi dietro il pallone in tutta la giravolta.
Mentre compio un altro giro in aria si crea una specie di sagoma identica a me. Finisco la giravolta e scendendo a terra colpisco la palla di potenza urlando "FORZA DELL'ALFA" e la sagoma creatasi poco prima inizia a rincorrere il pallone. Fa qualche passo in corsa e poi si trasforma in un lupo nero che la insegue più velocemente.

Un vento potente spinge la palla in rete e Samguk non tenta nemmeno di pararla e si sposta di lato rapidamente per non farsi colpire.

Mi volto e guardo l'allenatore in panchina che ha una faccia sorpresa e sconvolta.

"Giocherai la prossima partita" mi volto verso Arion e Riccardo.
"Scordatevelo. Io non gioco nessuna partita"
Gabriel: "non puoi non giocare. Hai un tiro fortissimo"

Ma quella non era la mia tecnica più forte. Non hanno neancora capito nulla di me.

Mark: "Gabi ha ragione. Jenny abbiamo bisogno dei tuoi tiri e della tua capacità. La partita è dopodomani e noi senza il tuo aiuto non siamo in grado di giocare."

Ridacchio nervosa "non vi basta Victor come attaccante?"
"Sarei felice se giocassi con me Jenny"
Victor mi guarda.

Sbuffo. Non posso resistere a quegli occhi strepitosi. "Lo faccio solo perché mi fate pietà" mento e mi allontano.

*salto temporale*

Sono a scuola. Noto che il professore mi continua a guardare. Forse è il caso che la smetta di guardare fuori dalla finestra? Nah.

"Signorina Black! Mi ripeta quello che ho appena detto."

Guardo la lavagna. È possibile che il prof non abbia scritto nulla. Perché non ha scritto niente cavolo.

"Sto aspettando" insiste lui.
"Beh. Sinceramente sono impegnata ad aspettare anch'io qualcosa di importante. La fine della lezione."
"Black! Non osare rispondermi"
"Uffa. Stavo proprio per darle la risposta alla sua precedente domanda"
"FUORI DA QUI" sbraita il professore.

Mi alzo e abbassando le maniche della felpa lancio un'occhiata molto amorevole al professore per poi uscire rapidamente.

Sospiro.

Non sono mai andata bene a scuola.
Faccio fatica in alcune materie e se non recupero potrei venire bocciata.

Mi incammino per i corridoi.
È tutto troppo silenzioso per i miei gusti.

Il corridoio gira a sinistra e lo seguo.
Sbatto contro qualcosa. Impreco e alzo lo sguardo su due ragazzi alti che mi fissano sghignazzando.

Uno è moro e ha gli occhi neri, mentre l'altro ha i capelli castano chiaro sul biondo e gli occhi marrone scuro.
Non li ho mai visti in giro.

"Oh, guarda guarda un po' amico mio" dice il primo continuandomi a fissare ma riferendosi all'altro.
"Bro, lo vedo pure io. Qualcuno qui si è perso" mi squadra con un sorrisino malizioso in volto.

Deglutisco e cerco di superarli per evitare di peggiorare la situazione.
Mi bloccano per un braccio facendomi voltare.

"Non chiedi nemmeno scusa signorina?" mi sorride minaccioso il moro. Balbetto qualcosa e lo spingo via mi giro ma sbatto contro il castano-biondo "Se nessuno ti ha insegnato l'educazione te la insegnamo noi" mi afferra per il colletto e mi sbatte contro il muro. Dopodiché mette un braccio davanti al mio collo e lo preme leggermente impedendomi di respirare normalmente.

"Per-per favore" sussurro a fatica.
"Fratello non possiamo darle una lezione qui." dice il moro per poi far allontanare l'altro per prendermi a mo' sacco di patate e andare chissà dove.

Mi divincolo ma è troppo forte per me.
"Lasciami brutta testa di... Aaah" mi butta a terra. Constato di essere in uno sgabuzzino buio. Deglutisco.

"Qui va meglio" dice il moro.
"Che-che diavolo volete farmi? Lasciatemi stare"

Il castano chiude lo sgabuzzino e mi guarda "Ti insegnamo la lezione" mi ritrovo a indietreggiare sul pavimento mentre i due ridono e pensano a cosa farmi.
"Potremo riempirla di botte -si sfila la cintura dai pantaloni e la tiene saldamente in mano- oppure cosa fra?" chiede il castano
"Non è una brutta ragazza. Potremo trovare un altro modo per divertirci tutti e tre" si avvicina e mi prende il mento tra l'indice e il pollice "che ne dici bambolina?"

Tiro un urlo e mi alzo di scatto ma mi ritrovo tra le braccia del Castano biondo.
"Prima di divertirci dovremo insegnarle bene. Mi sembra fin troppo ribelle" cerco di spingerlo via.
"Non vuoi stare con me agnellino? - chiede il castano- allora vai da Christian" mi spinge violentemente nelle braccia del ragazzo moro. "LASCIATEMI STARE" Urlo senza ottenere risultati.

Christian mi spinge altrettanto violentemente contro il castano "Prendila Leo".
Questo non si scomoda a fermarmi e mi spinge subito nelle braccia dell'altro.

"BASTA PER FAVORE"
Christian, mi spinge contro il muro.
"Chiudi quel cesso di bocca" poi mi accarezza la guancia e mi guarda le labbra.
Respiro a fatica.
Avvicina il suo viso al mio. Chiudo gli occhi per paura.

Sento il rumore di una porta che si apre di colpo e così spalanco gli occhi.
"Lasciatela andare" non vedo bene la figura dietro le spalle del moro ma dalla voce capisco chi è.

Il tipo davanti a me mi tira una ginocchiata nello stomaco facendomi cadere a terra. Mi viene da vomitare.
Mi stringo la pancia.

Sento dei colpi e degli urli di rabbia. Ho gli occhi chiusi per il dolore. Non riesco ad alzarmi.
Un'altra voce si unisce alle precedenti.
"SMETTELA. TU PORTALA IN INFERMERIA. VOI ALTRI CON ME"

Ho ancora gli occhi chiusi.
Sento delle mani passarmi sotto le gambe e dietro la schiena.
Mi sento sollevare e mi sforzo ad aprire gli occhi.
Sorrido appena.

Mi guarda. Ha un taglio sul labbro dove gli esce del sangue e mi tiene in braccio a mo' di sposa.

"Victor. Non-non dovevi" mi porta in infermeria e mi fa sedere sul lettino.
"È possibile che non riesci a stare buona?" mi sorride "finisci sempre nei guai".

Si fa serio. "Ti hanno fatto qualcosa?" "nono. Solo la ginocchiata".

Prende del ghiaccio e lo avvolge in un panno. Me lo porge e lo appoggio sulla pancia. Gemo dal dolore.

"Andiamo a casa dai" "ma non possiamo" "stai male. Farai ciò che ti dico"

Mi aiuta ad alzarmi e usciamo da scuola.

Insegnami ad amare // Victor Blade    [completata] Where stories live. Discover now