2. Lacrime

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Jenny pov
22:30. È tardi. O almeno, é tardi per fare certe cose. Ma non riesco a dormire. Devo sfogarmi. Mi metto una felpa scura e dei pantaloni da ginnastica grigi.

Esco di casa chiudendo la porta a chiave e inizio a correre. Corro veloce. Sento che pian piano mi sento meglio, ma corro ancora e solo dopo una decina di minuti rallento e mi fermo.

Decido di ritornare a casa. Qualcosa non va. Mi guardo attorno. Vedo una sagoma scura appoggiata ad un muretto. Cammino avanti nella sua direzione.

Devo solo passargli davanti. Tengo la testa alta e lo guardo con la coda dell'occhio. Vedo poco più avanti un vicolo. Mi viene la pelle d'oca. Una grande forza mi spinge nel vicolo per sbattermi violentemente contro la parete.

Urlo di dolore.
Mi tappa la bocca con una mano.
Con il corpo aderisce a me e mi preme contro la parete.

Sento qualcosa di freddo toccare la mia gola, capisco che si tratta di un coltello.
"se urli ti ammazzo. Hai capito?" io annuisco piano e tira via la mano dalla mia bocca prendendomi i polsi e portandoli sopra la mia testa.

Mette via il coltello e mi lascia dei baci umidi sul collo. Trattengo il respiro. "vedi che sei brava" mi sussurra l'uomo dai capelli chiari, "c-cosa stai fa-facendo?" balbetto.

"voglio solo giocare" sorride e mi sposta i capelli dietro all'orecchio. Tremo. Fa scivolare la sua mano sotto la mia maglia.

Mi ricorda mio padre. Qualcosa scatta in me. Gli tiro una ginocchiata nelle parti basse e mentre lui si piega urlandomi contro "PUTTANA" corro via inseguita da lui.

Sono stanca dalla corsa di prima ma ho l'adrenalina che mi brucia in corpo. Accelero e mi guardo dietro.

Lo vedo. Sbatto contro qualcosa. O meglio. Contro qualcuno. Alzo lo sguardo. È lui. Il ragazzo di ieri.

Victor. Mi fissa confuso e guarda dietro di me. Mi nascondo dietro di lui tremante... "ti prego" sussurro in lacrime.

Il tizio di prima ride. "levati pidocchio"
"lasciala stare" dice Victor con tono sicuro. Lo guarda negli occhi.

Io mi avvicino di più alla sua schiena. "ho detto di andartene" alza appena la voce. "non sarà l'ultima volta che mi vedi troietta" si gira e se ne va.

Victor si gira e mi guarda. Si accorge che sto piangendo. "hey. Tutto bene?" chiede dolcemente.

Tremo. "si. Grazie" non riesco a smettere di tremare. Mi mette le mani sulle spalle "é tutto finito" "non ne sarei convinta" "lo conosci?" scuoto la testa. "vuoi che ti riaccompagni a casa? Dove sono i tuoi genitori?" chiede. Perché si preoccupa tanto per me?

"vivo da sola" dico per non accennare i miei genitori.
Annuisce.

"ti accompagno io"
"ma... Veramente non serve"
"lo vuoi incontrare di nuovo?" faccio no con la testa e inizio a camminare verso casa.

"Grazie" dice lui. Lo guardo non capendo. "Grazie per ieri" "prego" sussurro.
Nessuno azzarda più parola.

Arrivo davanti a casa mia e mi fermo "beh ti ringrazio di nuovo" abbasso leggermente la testa in segno di rispetto e di ringraziamento.

Lui accenna un sorriso. "Ci si vede" fa un gesto veloce di saluto e si gira andando via.

Se non ci fosse stato lui. Mi vengono i brividi. Scuoto la testa.

Mi vado a coricare nel letto. Avrei voglia di una doccia calda ma l'ho già fatta prima.

Sbuffo e guardo la foto di Ethan vicino al pallone. Mi scendono le lacrime e mi addormento singhiozzando.

Insegnami ad amare // Victor Blade    [completata] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora