9. A Chi Mancherei?

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Dopo un paio di minuti sento urlare il mio nome.
"JENNY"

Mi giro.
I suoi occhi scuri incontrano i miei.
I capelli gli accarezzano le guance.

"oh ciao" aspetto che Riccardo mi raggiunga.
Lui mi sorride e viene verso di me.
"Come mai oggi fai questa strada? Non ti ho mai vista qui in giro"
"Beh volevo camminare un po' di più del solito" alzo le spalle mentre continuiamo la camminata.

"Perché odi il calcio?" chiede guardandomi negli occhi.
Abbasso lo sguardo senza rispondergli.

"Sai che se hai bisogno di qualcosa non devi fare altro che chiedere. Dopotutto sono il tuo capitano" dice gentilmente.

"Me la sono sempre cavata da sola. Non ho bisogno di nessuno. E in quanto all'odio verso il calcio... Beh -il viso di Ethan ritorna a scatti nella mia mente- beh non sono affari che ti riguardano" dico infine alzando appena il tono della voce.

Guardo altrove cercando di non concentrarmi sul bel viso del capitano.

"Ok. Non volevo essere scortese ma solo aiutarti" lo guardo "comunque scusa. Ma ricordati che io ci sono. Così come tutta la squadra"
Alzo le spalle facendo un lieve sospiro "grazie" sussurro infine.

Riccardo guarda una stradina "Beh io devo andare. Credo che non ti dispiaccia più di tanto" dice malinconico ma con un sorriso.

"Se hai piacere ti faccio vedere dove si trova casa mia così domani la ricerca sarà meno faticosa" dico senza pensarci nemmeno.

Lui sorride e mi accompagna Fino a casa.
"Grazie mille Riccardo" accenno un lieve sorriso.
Lui mi sorride gentilmente "ci vediamo domani Jenny" mi fa un cenno con la mano e si allontana.

Appena entro in casa guardo subito la bandana che ho in tasca per verificare non si sia stropicciata più di tanto.
Ne annuso l'odore.
Una lacrima calda mi accarezza la guancia. Vado in camera mia e guardo la foto nella vetrina. Apro l'anta e la prendo tra le mani. Osservando il volto di mio fratellino in foto, accarezzo con le dita l'immagine di Ethan.

Mi lascio cadere sul letto con la bandana e la foto in mano.

Piango. Mi rotolo a pancia in giù e mi appoggio sui gomiti. Guardo la foto.

"Hey. Ciao fratellino. Spero che tu stia bene e ti stia divertendo assieme a mamma. Non so se ho fatto bene a riiniziare a giocare a calcio. Ma credo che se tu fossi qui mi appogeresti
-una lacrima mi cade sul vetro della cornice che copre la foto- sei il fratellino che ognuno desidera. Io ti voglio un mondo di bene, lo sai benissimo. Ma io non credo di farcela. Mi manchi troppo. Ho paura. -stringo la bandana rossa in mano- spero che tu mi aiuterai in campo. Fai il tifo per me da lassù. E mi raccomando salutami mamma. Fai il bravo... fratellino" bacio la foto e inizio a piangere stringendola al petto.

Un vuoto enorme si forma dentro di me. Dovrei abituarmi e superare la cosa o lasciarmi coinvolgere dalla tristezza e smetterla per sempre?

Tanto a chi mancherei?

Insegnami ad amare // Victor Blade    [completata] Where stories live. Discover now