1. Primo Incontro

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Cammino vicino al campo da calcio dove la Raimon si allena ogni pomeriggio. Sento Arion incitare i suoi compagni dopo poco un colpo sordo.

Con la coda dell'occhio vedo avvicinarsi a me ad una velocità impressionante un pallone.

Salto e lo ricalcio nel campo ad una potenza assurda. Abbasso leggermente il cappuccio della felpa che ho per allargare maggiormente la visuale. Vedo Samguk che cerca di parare il mio tiro con la barriera monolitica.

Quando il pallone colpisce la barriera di Samguk questa si distrugge e il pallone colpisce il portiere sull'addome scaraventandolo in porta. Quando ricade a terra lo guardo negli occhi, mi ha vista, o almeno, ha visto i miei occhi. Riprendo a camminare.

Victor pov
Samguk non è riuscito a parare un suo colpo normale, figuriamoci se avesse usato una super tecnica. Quel ragazzo è davvero potente.

Mi avvicino agli altri che formano un cerchio attorno al portiere a terra che si tiene l'addome dal dolore. "ragazzi aiutatemi a portarlo in infermeria" dice l'allenatore Evans. Si fa aiutare da alcuni miei compagni.

Vedo Riccardo stringere i pugni "mister... Vado a fermare quel tipo"
Io ridacchio divertito "tu? Da solo contro un imperiale?"
"un imperiale dici?" mi chiede l'allenatore.
"Chi può avere un colpo così potente se non un imperiale?"

Riccardo e Mark mi guardano e annuiscono. "forza Victor" inizia a correre e lo seguo superandolo.

Se é veramente un imperiale, vorrà unirsi alla squadra. "ECCOLO" urlo vedendo il tipo incappucciato. "VICTOR RALLENTA" mi urla Riccardo da dietro.

Sta superando le strisce pedonali. Faccio uno scatto veloce per raggiungerlo. Un camion suona il clacson. Cerco di accelerare e lui di rallentare.

Gli lancio uno sguardo spalancando gli occhi.

Una salda stretta attorno al colletto mi tira in avanti e sento il camion passarmi dietro.

Cado su qualcuno. Il tipo che ha ferito Samguk prima. "C-cosa?" COSA? UNA RAGAZZA???
La guardo. Ha i capelli lunghi e lisci marroni scuro. Gli occhi castani e un viso molto bello.

Jenny pov
L'ho salvato. Che razza di idiota è quel ragazzo. Cos'ha da guardare?

Alzo leggermente il busto. Si sposta da me alzandosi e mi alzo anche io.

Mi tiro su il cappuccio e mi metto un dito sulle labbra "shh" facendogli capire di stare zitto.

Mi giro e corro via. Vado dietro ad un muretto e osservo il ragazzo. Un suo compagno di squadra gli si avvicina "Victor stai bene?" lui annuisce

"hai visto chi era?"
"ti sembra che mi interessa chi sia stato? Mi interessa che quella... Quella persona mi abbia salvato.".
Sospiro quando se ne vanno.
Grazie Victor.

Non sono un Imperiale. Ho solo un tiro forte e a volte se uso le mie super tecniche non mi controllo e uso troppa forza. Sono brava sia in attacco che in difesa, ma solitamente giocavo in attacco.

Mi chiamo Jenny e frequento da poco la Raimon. Mi sono trasferita a Tokyo per restare il più lontano possibile da mio padre.

Mia madre è morta quando é nato mio fratello e mio padre ci odiava anche per questo. Ma ora sono andata via. Ho 16 anni e mi piaceva giocare a calcio, ora lo odio.

Per colpa sua ho perso il mio fratellino... Mi odio. Ogni volta che vedo un bambino mi viene da piangere.
È stata tutta colpa mia. Dovevo proteggerlo.

Aveva 6 anni, io ne avevo 10 e stavamo giocando assieme a calcio facendo dei passaggi. Mi chiese di lanciare la palla più forte così sarebbe riuscito a diventare prima un campione. Diceva che ero la migliore calciatrice di tutti. Io gli dicevo che un giorno sarebbe diventato forte come me. Gli lanciai la palla con più forza come mi aveva chiesto. Lui la colpí ma non riuscí a mandarmela indietro così la palla cambiò direzione e cadde in un fiumiciattolo lì vicino impigliandosi in un ramo. Voleva prenderla a tutti i costi. "Jenny Jenny. Il pallone é caduto lì" mi indicò il pallone piangendo. "Ethan, non piangere su, ne andiamo a comprare un altro, ok?" scosse la testa e si avvicinò al fiume "vado a prenderla" prima che potessi ribattere era già su una pietra bagnata e si avvicinò lentamente al pallone che mi tiró appena preso. Io lo appoggiai sull'erba e gli porsi la mano. Lui fece un passo verso di me. Scivolò sulla pietra. Le nostre mani si sfiorarono. Cadde in acqua. "ETHAN, ETHAN" urlai il suo nome disperata. Vidi galleggiare la solita bandana rossa che aveva al collo. Tremante la presi.
Piansi ancora. Ancora. Ancora.
Lo avevo perso.
Mi rimane soltanto la bandana e il pallone. Pallone che custodisco in un armadio ad ante trasparenti vicino a una sua bellissima foto. La bandana la tengo sempre con me.
Lo avevo perso. Non ci potevo credere.
Lo ho perso per sempre. Non ci credo.

Insegnami ad amare // Victor Blade    [completata] Where stories live. Discover now