Dopo un secondo Ulisse cadde a terra con Piper, Hazel  dopo di lui, tutti e tre con una freccetta nel collo.

"Cazzo, è una trappol..." disse Annabeth sguainando la sua spada d'osso ma era troppo tardi. Uno di quei dardi la colpì al braccio facendola svenire assieme ai suoi compagni.

~~Qualche ora dopo...

"Gghh..."

Annabeth si riscosse pian piano dal suo torpore ,scuotendo la testa a destra e a sinistra. Dopodiche provò invano ad alzarsi.

"Ma cosa..." Alzò i tempestosi occhi grigi sopra di lei per scoprire che i suoi polsi erano bloccati da due grandi manette attaccate al muro.

"Ben svegliata"

Annabeth si girò di scatto , e attraverso il buio riuscì ad individuare la figura di Ulisse nell'angolo opposto al suo.

"Ci siamo fatti catturare come degli idioti" Annabeth non riuscì a vederlo, ma dalla voce capì che doveva essere parecchio irritato. "Cosa diavolo erano quei cosi?"

"Così per far addormentare le persone. Si chiamano dardi. Dove sono Piper e Hazel?"

"Non ne ho idea , mi sono svegliato direttamente qui dentro...." Ma all'improvviso si ammutolì.

Si udì il rumore di una serratura che scattava e una porta si aprì lentamente, inondando di luce la stanza buia.

Una ninfa con corti capelli bianchi e vestiti neri li guardo con un espressione sconvolta. Piper e Hazel erano al suo seguito. Entrambe avevamo gli occhi vitrei e guardavano con freddezza i due nella stanza.

"Piper! Hazel! Cosa state facendo?"

Le due però non risposero , ma sul loro viso apparve un ghigno che non apparteneva a nessuna Delle due.

"Sapete, dovevate essere una sorpresa per i nostri ospiti" disse la ninfa agitata "ma quel semidio è troppo forte. C'è anche  un tizio che dice di essere Achille con lui....combatterete voi, dandoci il tempo di scappare! Eidolon, andate."

P.O.V Percy

Annabeth.

Aveva pensato  molte volte al momento in cui l'avrebbe rivista. Se l'era immaginata contenta, sconvolta , arrabbiata e nel peggiore dei casi avrebbe tentato di ucciderlo. Non credeva sarebbe successo davvero.

Le tre ragazze scesero velocemente le scale , dirette verso me, Jason,Frank ed Achille.

Si accorse subito che qualcosa non andava. I loro volti non tradivano emozioni e Percy poté giurare di vedere la mano di Annabeth dirigersi verso la sua spada.

"Attenti, non sono lor..." Urlò , ma non riuscì a finire la frase che dovette parare il fendente di Annabeth diretto verso il suo viso.

Percy indietreggiò di qualche passo e si guardò attorno, Piper combatteva impugnando Katphtropis contro Jason che tentava invano di parlargli. Frank si era trasformato in un pitone e stava cercando di bloccare Hazel al suolo , ma la figlia di Plutone opponeva una fiera resistenza. Achille ,dopo qualche secondo di incredulità, stava combattendo contro Ulisse che schivava abilmente i suoi colpi.

Percy non ebbe il tempo di vedere altro che Annabeth lo colpì col piatto della spada allo stomaco mozzandogli il respiro.

Percy indietreggiò di qualche passo ed evoco l'acqua sotto di lui , per bloccare temporaneamente le gambe di Annabeth che urlò selvaggiamente.

"Annabeth non avrebbe mai urlato così" penso Percy sconvolto poi lo vide. Gli occhi di Annabeth, che lui aveva visto chissà quante volte non erano grigio tempesta , ma rosso accesso. Si girò e vide che anche gli altri tre avevano gli occhi rossi.

Capendo al volo, Percy urlò "Ragazzi sono Eidolon!Sono sotto il loro controllo, non attaccatele"

"Non è così semplice" urlò Jason in difficoltà, ora Piper stava combattendo col la spada dei boreadi 
e Jason,non volendola attaccare, indietreggiava parando i suoi attacchi.

Frank invece era riuscito a bloccare Hazel, ma non poteva muoversi. Mentre Achille e Ulisse continuavano a lottare col primo che si limitava senza difficoltà a parare i colpi. Ma non potevano resistere a lungo.

Percy continuava a tenere bloccata Annabeth, che continuava a guardarlo con sguardo omicida, ma lo sforzo si faceva sentire e non sarebbe riuscito a controllare l'acqua a lungo.

"Cosa c'è Percy Jackson?" La voce di Annabeth risuonò dura ,metallica , senza pietà . "Non riesci a colpire questa ragazza? Eppure dovresti, vedo i suoi ricordi, l'hai abbandonata senza il minimo riguardo...."

"Ho dovuto" rispose Percy odiando quello spirito , "altrimenti sarebbe..."

"Mi hai abbandonata"

Adesso non era lo spirito a parlare , ma veramente Annabeth. La sua voce era ritornata normale, tremante e grosse lacrime cominciarono a caderle dagli occhi.

"Dopo tut-t-to quello che abbiamo passato insieme credi di avrei lasciato partire da solo?! Stupido! Ti amo, secondo te io non mi sarei unita a te? Non sarei stata al tuo fianco? Stupido, stupido" disse abbassando lentamente il tono di voce e chinando la testa.

"Annabeth, Sapientona, no..." Disse Percy sconvolto e disperato liberandola dall'acqua "Volevo proteggerti...."

"Attento!"

Annabeth aveva rialzato lo sguardo sorridendo fredda , gli occhi di nuovo rossi e , cogliendo di sorpresa Percy, lo colpì all'avambraccio con la spada.

"Tu hai fatto soffrire lei, e lei farà soffrire te" disse l'eidolon con la voce di Annabeth sorridente liberando la spada dal braccio di Percy.

Percy la guardava tenendosi il braccio sinistro consapevole di meritarsi quel dolore, consapevole di averla abbandonata, consapevole di averla fatta soffrire, consapevole che non sarebbe mai riuscito a colpire la ragazza che amava.

Chino il capo sconfitto , Annabeth con la spada sguainata, quando una voce risuonò all'interno dell'arena.

Una voce bellissima, Angelica che cantava una melodia triste ma piacevole. Una ragazza con lunghi capelli color cannella scendeva i gradini cantando, seguita da un ragazzo ispanico che armeggiava con una sfera d'argento.

Gli Eidolon volsero lo sguardo come rapiti dalle parole della ragazza , come dei serpenti davanti ad un ipnotizzatore.

La ragazza continuò a cantare, mentre Il ragazzo ispanico si intromisse:"Ehi , eidocosi, ascoltatemi."

Gli Eidolon volsero lo sguardo verso di lui ,ma sembravano non vederlo rapiti dalla canzone della ragazza.

"Smammate subito da quei corpi e non fatevi mai più vivi, chiaro?Giurate sullo Stinge"

"No.... Non possiam.."Gli Eidolon protestarono ma  La ragazza inizio a cantare più forte e i loro nei loro sguardi la scintilla rossa si indebolí.

"Giuriamo sullo Stinge"

"Bene, sciò" concluse il ragazzo ispanico con un sorrisetto.

Le tre ragazze e Ulisse cadderò al suolo con un tonfo svenute, mentre  a Percy si offuscava lentamente la vista.

"Non ci credo.... Leo...." Disse accasciandosi e poi più nulla

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Ragaaaaaaaaaa
Buona Pasqua! Come regalo questo capitolo è un po' più lungo, e ho riportato Leo tra noi, che è uno dei miei personaggi preferiti.
Fatemi sapere se questo capitolo vi è piaciuto!

Percabeth:significato oscuro Where stories live. Discover now