Fire and ice

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Era trascorso circa un mese dalla notte di capodanno e le cose per Astrid non avevano fatto altro che peggiorare. Era diventata apatica e metteva il naso fuori casa solo per andare a scuola.

Finn aveva riprovato ad avvicinarsi a lei fuori il cortile del suo liceo ma Millie era prontamente riuscita a trascinarla dentro l'istituto evitandole un altro confronto con il moro, proprio come le aveva chiesto di fare Astrid.

Da quell'episodio la ragazza aveva perfino iniziato a svegliarsi prestissimo ogni mattina pur di prendere un autobus diverso da quello di Finn e riuscire ad arrivare a scuola mezz'ora prima per evitare di incrociarlo.

Sua zia nel frattempo era sempre più angosciata, non la vedeva così dalla morte dei suoi genitori. Aveva faticato tanto per riuscire a renderla di nuovo felice dopo il loro tragico incidente e ora non poteva permetterle di buttarsi giù in quel modo, senza fare nulla. Sarebbe ricorsa a qualsiasi stratagemma pur di riavere l'Astrid allegra e spensierata di un tempo.

L'unico che sembrava riuscire a far stare meglio sua nipote e addirittura a farla sorridere era Steve, durante le ore di ripetizioni. Magari iniziare a frequentare una persona diversa dai suoi soliti amici l'avrebbe aiutata a risollevarle il morale, ma come poteva convincerla ad uscire con lui?

Olivia bussò alla camera di Astrid.

"Ehy posso entrare?"

"Certo!" fece lei.

La donna si accomodò sul letto accanto alla ragazza.

"Sai, stavo pensando che sarebbe bello se oggi pomeriggio andassimo a prendere un waffle o una cioccolata calda insieme..."

"Scusa zia ma ho molti compiti da fare!" rispose la bionda usando la prima scusa che le era venuta in mente.

Olivia sapeva che non sarebbe stato facile farla uscire, ma non si diede per vinta. Capì che l'unico modo per convincerla era quello di usare l'artiglieria pesante, puntando sui sensi di colpa.

"Ti prego Astrid, ci terrei davvero molto. Sono ogni giorno più preoccupata, vederti così mi fa stare malissimo... "

Come previsto la ragazza non riuscì a dirle di no, sentendo quelle parole.

"Grazie tesoro e miraccomando, indossa qualcosa di carino! Non voglio più vedere quei dannati felponi extra large"

In meno di mezz'ora Astrid fu pronta,prese il suo zainetto nero in pelle e raggiunse la zia al piano di sotto.

"Allora andiamo?" domandò ad Olivia.

"Ehm, dammi un secondo! Sto finendo di fare alcune cose..." rispose lei vaga.

Qualcosa non la convinceva, aveva come l'impressione che la zia stesse temporeggiando ma non riusciva a capire il perché.

Quando sentì il campanello suonare qualche minuto dopo, i peggiori pensieri balenarono nella testa della ragazza. Che sua zia avesse invitato Finn? Non poteva averle davvero fatto una cosa del genere...

Andò ad aprire il portone con le mani che le tremavano per l'ansia,quando si ritrovò davanti Steve che le sorrideva compiaciuto.

"Bene, vedo che sei pronta per andare!"

Astrid guardò prima lui, poi sua zia, completamente stralunata. Che diavolo stava succedendo?

"Buon divertimento ragazzi, mi raccomando non fate troppo tardi!" esclamò Olivia euforica.

Questa le era nuova, pensò la bionda. Ancora una volta dovette ammettere che sua zia fosse stata davvero furba nel coglierla così alla sprovvista. Ormai Steve era lì, non poteva di certo piantarlo in asso. Decise dunque di posticipare al suo ritorno la sfuriata che avrebbe fatto ad Olivia e uscì senza troppe storie.

Finn Wolfhard|| Dusk till dawnWhere stories live. Discover now