No happy ending

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Finn fece il suo ingresso nella casa, lasciando Astrid completamente spiazzata dal suo arrivo. Non riusciva a credere che lui fosse davvero lì.
I due rimasero qualche secondo a fissarsi immobili, era come se il tempo si fosse improvvisamente fermato.

La ragazza avvertì una fitta comprimerle il petto ma ormai ci aveva fatto l'abitudine.

Non riusciva a capire come si potesse odiare così tanto una persona ma allo stesso tempo avere una voglia incredibile di rifugiarsi tra le sue braccia.
Questa volta però non avrebbe ceduto, non poteva perdonare Finn dopo tutto il male che le aveva fatto.

I ragazzi andarono subito a salutarlo e Astrid notò Jack fare un sorrisetto complice al moro.

Sentì la rabbia prendere il sopravvento e si diede della stupida per non aver immaginato fin da subito che il ragazzo avrebbe di sicuro aiutato Finn a trovare un modo per poter parlare con lei.

Avrebbe strangolato Jack con le sue stesse mani se solo avesse potuto, ma l'idea di fare una scenata davanti a tutti facendosi prendere per matta glielo impedì.

Rimase seduta sul divano con le sue amiche, cercando di ignorare la sua presenza. Finn non tentò di avvicinarsi a lei, si limitava a guardarla da lontano mentre fingeva di ascoltare la coversazione tra Wyatt e Jaeden.

No, non poteva farcela. Dare a vedere che ogni cosa fosse al suo posto quando in realtà sentiva il suo cuore infranto ricominciare a farle male, a sanguinare alla vista di quegli occhi così profondi che continuavano a scrutarla, di quelle labbra rosse e carnose che l'avevano baciata fino a poco tempo prima, ma che poi si erano posate sulla bocca e sul corpo di un'altra, distruggendola.

Astrid non riusciva a muoversi, percepiva il sangue colare, ne sentiva perfino l'odore. Avvertiva il dolore delle sue ferite che si espandevano anche se non riusciva a vederlo. Non poteva rimanere lì un secondo di più. Era bastata la sua presenza a devastarla.

La bionda si avvicinò a Jack prendendolo in disparte.

"Mi spiace ma io me ne vado" fece lei secca.

"Cosa? No! Non puoi andartene, come ci ritorni fino a casa tua?" rispose il ragazzo andando nel panico.

"Troverò un modo, sta tranquillo. Salutami gli altri"

Astrid si allontanò da Jack prima che potesse cercare di fermarla e uscì silenziosamente attenta a non dare nell'occhio. Ancora una volta avrebbe fatto una pessima figura con i suoi amici, scappando via senza neanche dirgli ciao, ma non le importava. Non avrebbe resistito un minuto di più  dentro la stessa stanza con Finn. 

Si avviò a piedi verso casa, sentiva il freddo attraversarle le ossa ma non se ne curò, doveva allontanarsi alla svelta.

"Astrid ti prego aspetta!"

La bionda udì quella maledetta voce così familiare, urlare il suo nome. Come aveva potuto essere talmente ingenua da pensare che il moro non l'avrebbe subito seguita?

Decise di non voltarsi, anzi affrettò ulteriormente il passo sperando che in questo modo, il ragazzo avrebbe capito che non aveva assolutamente intenzione di parlargli.

Finn sembrò non darsi per vinto, questa volta non l'avrebbe lasciata andare via. Iniziò a correrle dietro cercando di raggiungerla.

Anche se non parlava, Astrid avvertiva la presenza del ragazzo dietro di lei. Sentiva il suo respiro affannoso a causa della corsa, il calore del suo corpo e il suo profumo che sembravano volerla attirare a lui come una calamita alla quale però,  doveva resistere.

"Per favore Astrid, ascoltami... "

La ragazza continuò ad ignorarlo. Non aveva il coraggio di voltarsi, sapeva che se lo avesse fatto si sarebbe persa nelle sue iridi e ciò l'avrebbe sicuramente portata a cedere di nuovo, a perdonargli ogni cosa. Per quanto Astrid cercasse di negarlo anche a se stessa, non era riuscita a smettere di amarlo. Ma il suo orgoglio ferito era molto più forte.

Il moro l'afferrò per un braccio costringendola a girarsi verso di lui.

"Ti scongiuro, dammi solo il modo di spiegarti ogni cosa, poi se vorrai sarai libera di continuare a fare finta che io non esista... "

Il tono dolce con cui si stava rivolgendo a lei, fece sentire Astrid ancora peggio. Le riportò alla mente tutti i loro momenti più felici, era come se li vedesse scorrere davanti ai suoi occhi, pronti a farla ricadere nuovamente tra le sue braccia. Poi arrivò di nuovo il ricordo di Iris e Finn avvinghiati l'uno sopra l'altra che facevano l'amore e la sensazione di mille lame che trafiggevano ogni singolo muscolo della ragazza.

La bionda tornò in sé.

"Cosa c'è da spiegare Finn? Come potresti mai cercare di giustificare le tue azioni? " le sue parole erano cariche di risentimento.

"Sò bene che non esiste giustificazione alla stronzata che ho fatto, ma voglio che tu sappia le mie motivazioni! "

"E quali sarebbero? Che non sai tenerti il cazzo nei pantaloni? Grazie ma fin lì ci ero già arrivata da sola! " fece Astrid acida.

"Io non sono così e lo sai anche tu! Quando ho creduto che tu avessi già un ragazzo mi è crollato il mondo addosso! Ho pensato che l'unico modo per dimenticarti fosse quello di stare  con un'altra,che magari se mi fossi innamorato di Iris sarei riuscito a non odiarti... "

La bionda gli rise in faccia.

"Ti prego risparmiami queste stronzate! Tu non hai idea di cosa voglia dire cercare di addormentarsi ogni notte e rivivere il momento in cui vi ho trovati insieme tutte le volte che provo a chiudere gli occhi! Non hai la minima idea del male che mi hai fatto! "

Gli occhi di Finn iniziarono a bagnarsi di lacrime amare. Avrebbe preferito che lei lo avesse preso a pugni, insultato, scaricato contro di lui tutta la sua rabbia piuttosto che sentirle pronunciare quelle parole.

"Io non avrei mai voluto farti tutto questo male, cazzo Astrid tu mi sei piaciuta fin dall'inizio! Pensi davvero che altrimenti ti avrei proposto quell'accordo? Ho sempre pensato che se avessimo avuto quella specie di relazione prima o poi avresti smesso di considerarmi solo come un'amico! Ma tu hai sempre continuato imperterrita a dire di non volere una storia. Quando poi mi hanno detto che stavi con un'altro sono uscito fuori di testa! Ho pensato che la ragazza di cui mi ero innamorato aveva già trovato la felicità con qualcuno che non fossi io e dunque volevo fare lo stesso, invece di piangermi addosso! "

Astrid rimase impietrita. Finn aveva davvero detto di essere innamorato di lei?

"Io ero pronta a confessarti il mio amore, pronta a chiederti di diventare il mio ragazzo, sei tu che non lo hai reso possibile. La ferita che porto nel cuore a causa tua non si rimarginerà mai, lo hai spezzato in mille pezzi come se fosse stato di cristallo. Anche se cercassi di ripararlo non potrà mai tornare come prima, ci sarebbero sempre delle crepe. Beh Finn, anche se ora dici di amarmi, io non potrò più essere la stessa con te. Non ci riuscirei."

Le lacrime sgorgavano copiose sul viso della bionda,che cercava invano di asciugarle.
Il moro invece tremava, non per il freddo ma a causa del terrore. Terrore di averla ormai persa per sempre.

"Dammi la possibilità di provarci, di provare a riparare al danno che ho fatto. Ti giuro che farò di tutto pur di renderti di nuovo felice" disse lui con voce tremante mentre prendeva la sua mano.

La tentazione di perdonarlo, di assaporare di nuovo le sue labbra era forte, ma Astrid sapeva benissimo che il danno che il moro aveva commesso era irreparabile.

"Mi spiace Finn... Non posso, non ci riesco. Lasciami andare adesso. " fece lei lasciando la sua mano e iniziando a camminare svelta verso casa.

Il ragazzo rimase immobile a guardarla mentre si allontanava da lui, disperato.

Dei fuochi d'artificio scoppiarono improvvisamente in cielo, illuminandolo di mille colori. La mezzanotte doveva essere arrivata e con lei, anche il nuovo anno.

Non poteva esserci inizio peggiore per i due ragazzi, che in quel momento si sentirono entrambi soli e perduti.

"This is the way you left me,
I’m not pretending.
No hope, no love, no glory,
No Happy Ending".

Finn Wolfhard|| Dusk till dawnWhere stories live. Discover now