Festa a sorpresa (PARTE 2)

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Finn corse fuori il vialetto per raggiungere Iris.
La bloccò per un braccio, facendola voltare verso di lui.

"Non puoi andartene così, si può sapere cosa devi fare di così urgente?"
Chiese il moro turbato. Non capiva se avesse fatto o detto qualcosa di sbagliato per spingerla a scappare così all'improvviso.

"Ora non posso dirtelo scusami, ne riparleremo al momento opportuno!" esclamò la ragazza visibilmente dispiaciuta dal fatto di doversi separare da lui proprio in quel momento.

* * *

Astrid era quasi arrivata davanti la casa del moro. Non si era mai sentita così nervosa in vita sua. Ora avrebbe dovuto affrontare la parte più difficile di tutto il piano: convincere Finn del fatto che lei non avesse nessun ragazzo.

Una volta giunta davanti al portone, inserì le chiavi nella serratura e aprì cercando di non fare il minimo rumore.

Quando entrò la casa sembrava essere vuota, non si sentiva un fiato.
Per un momento venne scossa dall'idea che Finn fosse potuto uscire a fare un giro, quello sarebbe stato un bel guaio.

Prima di allarmarsi però, decise di cercarlo in ogni stanza.
Salì silenziosamente al piano di sopra tenendo il pacchetto contenente il suo regalo stretto al cuore. Si assicurò che non fosse in bagno a prepararsi, poi passò alla cameretta.

Udì una specie di rantolo provenire dal suo interno, quell'idiota si era addormentato!

La ragazza fece un sospiro di sollievo, se avesse dovuto cercarlo in giro per tutta Los Angeles non le sarebbe bastato un giorno intero.

Un sorriso andò ad incresparle le labbra. Tra poco avrebbe finalmente potuto riabbracciarlo, baciarlo...
Era emozionata ma anche un pò titubante, a causa della paura che lui potesse respingerla.

Il sorriso della ragazza però, si spense quando alcuni gemiti arrivarono alle sue orecchie.

"Oh Finn... "

"Iris... Sei bellissima..."

"Finn... Non resisto più!"

Poi di nuovo ansimi, rumore di corpi che si sfregavano l'uno sull'altro,di bacini che si univano.
Rumore di un cuore che si era appena rotto in mille pezzi e di singhiozzi che la bionda non riuscì più a trattenere, insieme alle sue lacrime.

Astrid si sentì morire.
Gli unici sentimenti che riusciva a provare erano rabbia e dolore.
Era come se avesse appena ricevuto una pugnalata dritta al petto.
Le lacrime le annebbiavano la vista mentre delle fitte le laceravano lo stomaco e il cuore, ormai ridotto a brandelli dal ragazzo di cui si era innamorata e dalla sua migliore amica.

Ma d'altronde cosa poteva saperne Iris dei sentimenti che lei provava per Finn? Era stata proprio Astrid a rimandare ancora una volta il suo discorso con lei, per raccontarle tutta la verità. Dunque non poteva biasimare la ragazza per ciò che aveva appena fatto, ma solo se stessa.

Per quanto riguardava Finn, il suo amico Finn, il suo amato Finn... Con lui era tutta un'altra storia. Sapeva quanto a lei desse fastidio l'idea di vederlo con Iris ma nonostante tutto, ci aveva fatto l'amore. Se ne era fregato dei suoi sentimenti, le aveva calpestato il cuore e l'anima senza alcun rimorso.

Come poteva lui, che l'aveva salvata dal baratro della solitudine quando si era appena trasferita,che l'aveva fatta sentire in paradiso, averla adesso trascinata dritta all'inferno?
Come poteva averla distrutta così?
Come poteva un sentimento così bello e così puro come l'amore, ucciderti dentro?

La bionda aveva iniziato a tremare come una foglia, così il regalo che continuava a custodire gelosamente tra le mani, le scivolò a terra.
Il rumore sordo dell'oggetto caduto sul pavimento fece voltare i due ragazzi verso la porta semi aperta, rivelando la presenza di Astrid.

Finn Wolfhard|| Dusk till dawnWhere stories live. Discover now