Capitolo 5

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Questa ff è stata scritta con la collaborazione di Dolcesangue (su EFP).

CAPITOLO 5

Louis' POV

Un bagliore accecante diradò quella quieta oscurità in cui ero avvolto.

<< Ma che diamine >> borbottai.

Un uomo anziano si fece avanti. I capelli bianchi e lunghi gli ricadevano sulle spalle. Il volto raggrinzito dalla vecchiaia esprimeva comunque una grande forza d’animo. Gli occhi azzurrissimi trasmettevano gioia, conoscenza, libertà. La barba bianca carezzava il petto coperto da una lunga veste candida.

Chi era quell’uomo?

<< William >> s’interruppe un secondo, aggrottando la fronte << No, quello era il tuo nome precedente. Ora sei Louis >>.

<< Il mio secondo nome è William >> precisai, prima di scuotere la testa per riprendermi << Ma voi chi siete? >>.

<< Oh, in effetti sulla Terra ho molti nomi >> ridacchiò << Ma i miei angeli mi chiamano l’Altissimo >>.

Oh cavolo. Quell’uomo era il Dio di Apocalisse!

<< Immagino che la mia identità potrebbe metterti in soggezione, ma sono qui per una questione di vitale importanza >>.

<< E cioè? >>.

<< Apocalisse non può morire. Non dopo averti finalmente ritrovato >>.

Quelle parole mi riportarono alla mente l’immagine di Lili stesa sul suo letto, avvolta in bende e lenzuola bianche.

<< Io l’ho curata come potevo. Non saprei che altro fare >> confessai.

<< Voglio aiutarvi, Louis. Apocalisse è riuscita a sopportare così tanto dolore che in molti sarebbero già crollati se fossero stati al suo posto. Invece lei resiste. E resiste perché ti ama >>.

<< La amo anch’io >>.

<< Lo so >> l’Altissimo mi si avvicinò, posandomi una mano rugosa sulla spalla << Per questo voglio farvi un dono >>.

Una luce avvolse il mio corpo, ma non percepii alcun cambiamento.

<< I nemici si stanno preparando e non possiamo permetterci di essere sopraffatti >> cambiò argomento << Tu ed i tuoi compagni possedete dei poteri molto particolari e dovrete imparare ad usarli. Apocalisse e le altre donne potranno aiutarvi >>.

<< Che genere di poteri? >> domandai, sorpreso.

<< Oh, lo scoprirete molto presto >> ridacchiò l’Altissimo.

Un raggio di sole mi colpì in pieno volto. Non ricordavo quando il sonno avesse preso il sopravvento, ma il fatto che mi fossi addormentato mi fece irritare. Dovevo vegliare su Lili e non dormire beatamente su quel letto comodo.

Un momento. Ma io ero seduto al capezzale di Lis. Non mi ero mai sdraiato al suo fianco.

Aprii gli occhi e scattai a sedere.

Pentalpha - Il segno dei cinqueWhere stories live. Discover now