Los Angeles

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Due grandi occhi azzurri scrutavano malinconici il panorama fuori dal finestrino e una cascata di lunghissimi capelli dorati svolazzavano tutt'intorno mossi dal vento.

Astrid si sentiva impotente. Aveva dovuto lasciare tutti i suoi amici, la sua vecchia scuola e la sua amata casa per seguire sua zia Olivia a Los Angeles.

I genitori della ragazza erano morti in un incidente stradale circa un anno e mezzo prima e in seguito all'accaduto Astrid era stata affidata alla giovane sorella di sua madre.

La bionda adorava sua zia, era sempre stata una sorta di sorella maggiore per lei e ora si ritrovava a dover ricoprire il ruolo di tutrice e "madre"di un adolescente, nonostante avesse appena 30 anni.

I pensieri di Astrid furono spazzati via dalla voce di Olivia.

"Tesoro ti prego sorridi! Vedrai che Los Angeles ti piacerà, ho preso casa in uno dei quartieri più belli della città, sono certa che l'adorerai!"

"si zia, sicuramente..." rispose la ragazza sospirando,per poi tornare a chiudersi nei suoi pensieri e nelle sue mille preoccupazioni.

Dopo tutto ciò che era successo in quegli anni, cambiare città e ritrovarsi a dover fare nuove amicizie non era proprio il massimo per lei, ma non aveva altra scelta. Sua zia aveva ottenuto un prestigioso lavoro come manager e rifiutare sarebbe stato folle, persino Astrid ne era consapevole, perciò non fece troppe storie e si rassegnò all'idea di dover lasciare la sua amata Seattle.

La ragazza fu nuovamente catapultata nella realtà dalla brusca frenata dell'auto.

"Ecco, la casa deve essere questa!" disse estasiata Olivia, guardando un'enorme villetta bianca che troneggiava su una distesa di erba ben curata.

"Beh effettivamente il posto è stupendo" ammise Astrid guardando sbalordita la casa e il quartiere. Le embrava quasi di essere in un film.

Le due entrarono nella villa guardandosi intorno. Sua zia sembrava sempre più entusiasta, lo si capiva dai gridolini isterici che si lasciava sfuggire ogni tanto.

"Astrid la tua camera è di sopra, in fondo al corridoio sulla destra. Devi assolutamente andare a vederla!" disse la donna sfoderando un sorriso a 32 denti.

*Astrid's pov*

Conoscendo mia zia, immagino già il perché della sua eccitazione. Di sicuro la mia camera sarà enorme e con una vista mozzafiato.

Aprii la porta ed effettivamente avevo ragione, la stanza era meravigliosa. Spalancai anche la finestra per lasciar entrare quel pò di luce che era rimasta dato che il sole stava tramontando.

Mi buttai sul letto e chiusi gli occhi cercando di trattenere le lacrime e immaginai di essere ancora a Seattle.

Ad un certo punto sentii la melodia di una chitarra. Conoscevo benissimo quel pezzo, era don't cry dei Guns n' Roses, uno dei miei preferiti.

Mi affacciai alla finestra per capire da dove provenisse il suono ma tutte le persiane delle case di fronte a me erano chiuse, così mi buttai nuovamente sul materasso morbido, richiudendo gli occhi e lasciandomi cullare dalla melodia di quella canzone.

Ciaoooo!! 😄 Questo primo capitolo è una sorta di introduzione in cui cerco di spiegarvi meglio la situazione da cui proviene Astrid, il nostro Finn ancora non si è palesato ma vi prometto che non tarderà ad arrivare!! 😂
Grazie a tutti coloro che leggeranno questa storia, abbiate pazienza, vi prometto che la trama non vi deluderà!
Baci
Allie💥

Finn Wolfhard|| Dusk till dawnDove le storie prendono vita. Scoprilo ora