Divinità greca

781 36 9
                                    

9. 

Una divinità greca.

Bastavano queste tre parole per descrivere lo statuario chef in piedi difronte a loro; spalle larghe e possenti, due braccia grosse e lunghe che davano la sensazione di poter reggere Phire e tutta la sua famiglia con il minimo sforzo, le clavicole sporgenti che si tuffavano dolcemente nelle spalle e un sorriso da capogiro. Un sorriso più splendente di un bicchiere di cristallo, più sensuale di qualsiasi cosa avesse mai visto. Se non era amore a prima vista quello, difficilmente Phire e Alex avrebbero ricevuto il colpo di fulmine.

<<Erni, dovrei metterti in piedi all'ingresso, senza maglia, così il locale sarebbe sempre pieno di ragazze>>

Era così evidente di quanto Alex e Sapphire fossero rimaste colpite? Che imbarazzo.

Erni sorrise.

<<Ragazze, dovete scusarlo, mio fratello Orb ha un senso dell'umorismo tutto suo, ma lo amiamo lo stesso>

Risero, poteva essere anche la cosa più stupida del mondo, ma uscì loro quasi spontaneo, come unica risposta plausibile e innata da dare.

<<Tra mezz'ora chiudiamo, che ne dite se dopo la chiusura restate per bere un bicchiere di vino?>>

<<O anche due e più >>

Bisbigliò Alex, inebriata al pensiero di restare in intimità con Erni, il quasi simpatico fratello e Phire. Occasione perfetta per parlargli del sogno, del volo e dello schianto. Ma dopo un bicchiere di vino sarebbe stata credibile?

<<Per noi va bene. Aspettiamo sedute li?>>

Come se avessero espresso un desiderio al genio della lampada, arrivarono al loro tavolo infinite portate di dolci, dolci di ogni tipo: da quello al cioccolato a quello alla crema di lamponi; se l'intento dei due fratelli era quello di stupire e conquistare Alex e Phire, erano decisamente sulla strada giusta.

Spesso Erni si affacciava dall'oblò in direzione del loro tavolo, chissà chi delle due lo aveva colpito così tanto, se la biondina divoratrice di torte o la ragazza con che dava le spalle alla sala con lo sguardo perso nel mare. La vista da quelle finestre era incantevole, dopo quel breve pontile dove sorgeva il ristorante si estendeva l'immensità. Litri di libertà dove probabilmente protetti dall'oscurità danzavano i pensieri di tutti coloro che si perdevano con la mente nella maestosità del mare. Magari era proprio per loro il faro che da solo su di una collina tagliava con fasci di luce il buio.

Erni ed il fratello si presentarono al tavolo con quattro calici, una bottiglia e tutto l'entusiasmo del mondo. Sorridenti e spavaldi come se avessero raggiunto la base a ruba bandiera, camicia leggermente sbottonata che lasciava intravvedere i possenti pettorali di Erni ed estrema sensualità nel sedersi al loro fianco.

Tra un bicchiere e l'altro le distanze tra i due ragazzi e le due belle fanciulle di New Stadt City si assottigliava sempre più fino a quando le labbra di Alex e del numero due delle lista non si sfiorarono.

Anche Orb sembrava sempre più affascinante, molti dei suoi difetti passarono in secondo piano,

dall'apparecchio ai peli del petto che uscivano dalla camicia in un fallito tentativo di imitare il fratello. Possibile che del semplice vino avesse tutto quell'effetto su di loro?

Guance rosse e giramenti di testa, si, la terza bottiglia aveva iniziato a farti sentire.

Si ritrovarono a terra ridendo, stesi sotto ai tavoli con delle bottiglie vuote e tanti fazzoletti sparsi per il pavimento come coriandoli; tutto era decisamente più divertente, dai sensi più lenti alla vista poco lucida e confusa. Aveva bisogno d'aria.

AIIRÓPLANE [Sospesa]Where stories live. Discover now