CAPITOLO 31 (Seconda Parte)

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L'aria della sera è fresca e sul tetto regna il silenzio. È difficile immaginare che pochi piani sotto i nostri piedi ci sia un'intera fazione in festa.
Nessuno dei miei amici ha fatto domande su come sia entrata in possesso della chiave che apre la porta di metallo che separa questo paradiso di silenzio dal chiasso degli Intrepidi ormai ubriachi fradici. Inutile chiedere quando si conosce già la risposta: sto insieme ad Eric, è logico che sia stato lui a darmela.
«Sei stranamente rilassata e serena» mi dice Christina trattenendomi per un braccio in modo da lasciare andare avanti i ragazzi.
Suona tanto come il preludio di una confessione intima tra amiche. Possibile che i Candidi abbiano un radar anche per queste cose? O forse mi si legge in faccia quello che ho fatto oggi pomeriggio? Sono contenta di non essere davanti a mia madre, a lei non sfugge mai niente, sarebbe perfetta come capo dei Candidi, è uno straordinario segugio per bugie e segreti.
«Sono passata, adesso sono un'Intrepida e la tortura dell'iniziazione è finita. Trovami un nuovo Intrepido che non sia al settimo cielo come me» cerco di giustificarmi, ma Christina stringe gli occhi e arriccia le labbra.
«Tu lo sei in modo molto sospetto» sentenzia, facendomi quasi venire i brividi. Se i Candidi sono tutti bravi come lei, dovrò evitarli il più possibile visti tutti i miei segreti.
Inclina la testa e mi studia attentamente. Io trattengo il respiro, poi mi ricordo che è il mio segno rivelatore e così espiro lentamente sperando che non se ne accorga. Lei sgrana gli occhi e il mio respiro si ferma di nuovo.
«Tu ed Eric l'avete fatto!» esclama, attirando l'attenzione di Uriah e Will che non sono abbastanza lontani da non sentire quello che ha appena detto. Si avvicinano divertiti. Vorrei che su questo tetto si aprisse una voragine e che mi inghiottisse per poi richiudersi immediatamente.
«Dorme nel suo letto da settimane e ci arrivi solo adesso?» la punzecchia Uriah.
«Dorme» esclama Christina alzando l'indice come farebbe un Erudito che coglie in fallo il suo interlocutore «Dormire insieme è l'unica cosa che hanno fatto. Fino ad oggi» conclude voltandosi verso di me e sorridendo maliziosa.
«Cosa? Non ci credo, non può essere così sfigato!» esclama Uriah scoppiando a ridere.
«Magari ha qualche problemino... sai...» si intromette Will flettendo più volte il dito indice, «così si spiega anche il suo carattere da despota nevrotico e brutale».
«È la stessa cosa che dice sempre mio fratello Zeke. Eric non scopa, per questo è così carogna.»
Uriah starebbe benissimo insieme ad Althea. Sono molto simili, o meglio, lo sarebbero stati se lei lo avesse conosciuto prima di Dill. Era scatenata e irriverente, se avessi dovuto scommettere su quale fazione avrebbe scelto, avrei puntato su Intrepidi, poi è arrivato Dill e si è calmata. Un po' mi manca la vecchia Althea.
«Forse è meno bestia di quello che vuole farci credere» interviene Christina «ha avuto parecchio tempo per provarci. Se non abbiamo visto Theia volare fuori da una finestra vuol dire che ha accettato di aspettare».
«Brava Chris!» esclamo allungandole la mano per battere il cinque. «Non ha nessun problemino, semplicemente, lui mi rispetta.»
Mi guardano come se fossi matta o ubriaca, non posso biasimarli, io stessa penso che sia un'affermazione assurda.
«Fare pressioni l'avrebbe mandato irrimediabilmente in bianco... è stato furbo credo... tutto qui» correggo un po' il tiro. Adesso è decisamente più credibile come affermazione.
«In effetti...» replica Uriah sghignazzando «deve tenerti stretta perché nessuna sana di mente se lo prenderebbe».
«Grazie!» esclamo sarcastica.
«Hey, non voglio darti della pazza, ma devi ammettere che Eric non è molto registrato» infierisce Uriah. «Mio fratello ci ha fatto l'iniziazione e, bastardaggine a parte, ha detto che si è sempre comportato in modo strano.»
Lo guardo storto.
«Hey, te lo se scelto tu!» aggiunge.
«Però potevi concederti un po' prima, ci avresti reso l'iniziazione più facile» si intromette Will.
«Ne dubito. Anche cavalcandolo dalla sera alla mattina, non credo avrebbe fatto differenza, adora troppo comandare» gli faccio notare sospirando.
«Concordo» scherza Uriah «Non c'è rimedio al suo caratteraccio».
«Avete finito di distruggermi il ragazzo? Devo interpretarlo come un atto di codardia, come una resa e quindi scegliere di pagare pegno per esservi tirati indietro? Vi avverto, potrei coinvolgere Eric nella penitenza»
Sono certa che questo è più che sufficiente per farli smettere, e ho ragione, tutti si dirigono verso la torre.
«L'ultimo che arriva in cima dovrà baciare Eric con la lingua!» esclama Uriah aggrappandosi al primo piolo della versione Intrepida di una scala: grossi chiodi che spuntano dal muro.
Inizia la sua scalata ad una velocità impressionante, sembra un ragno, non manca una presa e in pochi secondi sparisce nell'oscurità.
Will è decisamente più lento, afferra saldamente ogni chiodo e ne verifica la resistenza, immagino che nella sua testa stia facendo difficilissimi calcoli da Erudito.
«Com'è stato?» mi domanda Christina tenendo la voce bassa. «È vero che fa malissimo la prima volta?» aggiunge.
«Chi ti dice che è stata la prima volta?»
«Tu, ti si legge in faccia. Ero una Candida, ricordi? Non mi sfugge nulla» risponde facendomi l'occhiolino. «Però la "faccia da prima volta" è facile da riconoscere, non servono i superpoteri dei Candidi» mi rassicura.
Essere una Divergente in una città piena di Candidi inizia a farmi meno paura. In effetti è vero, anche Althea sembrava diversa dopo averlo fatto per la prima volta. Cielo, ho anche io un sorriso ebete stampato in faccia e lo sguardo da overdose di Siero della Pace? Almeno nei Pacifici avrei potuto dare la colpa a quello, qui non c'è niente che mi salvi dall'imbarazzo.
Christina incrocia le braccia ed io capisco che non si muoverà fino a quando non le avrò risposto.
«È stato bello, intenso e... sì, faceva un po' male all'inizio ma non così tanto come tutti dicono, è sopportabile e poi... non lo so, ad un certo punto mi sono dimenticata del male e dell'agitazione da prima volta... mi sono lasciata andare ed è stato meraviglioso.»
In realtà non ero tanto nervosa, o almeno, non come lo sarei stata se avessi programmato l'intera serata. Non ho lasciato alle mie paranoie il tempo di soggiogarmi e rendere tutto quasi spaventoso.
Almeno adesso sono sicura di una cosa: Eric non ha mentito, quella notte al laghetto non è successo nulla. Siero della Pace o no, è qualcosa di così intenso che niente sarebbe in grado di cancellare. Anche se non ne sono del tutto sicura, in fondo non ricordo proprio nulla di quella notte, però le sensazioni fisiche non possono essere cancellate. È stato bellissimo, ma le mie parti intime sono un po' indolenzite e, dai racconti di Althea, dovrebbero restare doloranti ancora per qualche giorno.
Christina è sul punto di dire qualcosa quando un urlo la interrompe.
A meno di un metro da noi, qualcosa di scuro cade dall'alto. Non ho il tempo di realizzare cosa sta accadendo, ma il tonfo e i lamenti che lo seguono non lasciano dubbi: qualcuno è caduto dalla torre.
«Will!» urla Christina correndo verso la sagoma scura.
La seguo immediatamente con le gambe che mi tremano dal terrore. Mi torna in mente Al e sento una fitta al cuore. Questa volta è davvero colpa mia, sono stata io a sfidarlo.
«La gamba...» geme Will mettendosi a sedere e premendo una mano sotto il ginocchio sinistro. «Maledizione! Devo essermela rotta!»
È cosciente e si muove, forse non è una cosa grave. Saliva lento, avrà fatto al massimo qualche metro.
«Theia, dobbiamo portarlo in ospedale» urla sconvolta Christina.
Quando sento la parola "ospedale" l'angoscia per quello che è appena accaduto svanisce e viene rimpiazzata da quello che credo potrebbe essere la salvezza di Will e Christina.
Se loro domani saranno in ospedale non potranno far parte dell'esercito di Intrepidi sotto l'effetto del siero della simulazione.
Sarebbe un piano geniale, peccato che non tiene conto del fatto che le loro menti saranno comandate dal computer e che loro cercheranno di eseguire gli ordini.
Will è caduto mentre stava scalando una torre, potrebbe aver battuto la testa e questo giustificherebbe qualsiasi strano comportamento, ma Christina desterebbe parecchi sospetti. Non posso salvarli entrambi. ma almeno avrò messo al sicuro Will.
«Vado a chiamare Eric.»
«Stai scherzando? Quello non aspetta altro. Lo sbatterà fuori» ringhia Christina strattonandomi.
«È un Intrepido, cavolate del genere sono all'ordine del giorno. Dovrebbe sbattere fuori mezza fazione» le rispondo guardandola dritta negli occhi.
«Fidati di me, non lo farà» aggiungo prima di correre via.
Eric mi serve, è bravo a convincere le persone ed io ho bisogno di medici che credano che Will abbia battuto la testa e interpretino l'amnesia come un sintomo talmente preoccupante da giustificare il suo strano comportamento di domani.
Non so come funziona il siero, ma immagino un silenzioso stormo nero avanzare con occhi spenti verso la zona degli Abneganti.
Un corpo senza mente, le labbra serrate e lo sguardo assente, saranno queste le condizioni di Will domani mattina.
Eric è l'unico che sa cosa accadrà domani e come la penso a riguardo, ma soprattutto, avrebbe un tornaconto a salvare almeno Will. Dimostrerebbe che è davvero pentito per aver scelto di seguire gli Eruditi nel loro spietato piano, o meglio, fingerà che sia così quando in realtà lo farà solo per tenermi buona, per non perdermi. Si pentirà, ne sono certa, ma è ancora troppo presto, ha solo bisogno di tempo.

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