CAPITOLO 16 (Seconda Parte)

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«Accendete le luci!» urla qualcuno facendomi svegliare di colpo.
Alzo la testa dal cuscino di scatto e un forte dolore l'attraversa come un proiettile. È un dolore lancinante che conoscevo solo grazie alle confidenze di Althea. Non credo berrò più in vita mia.
Apro gli occhi e la luce accesa del dormitorio fa aumentare il dolore alla testa. Mi metto seduta e cerco di capire cosa sta succedendo.
Intorno a me vedo volti bianchi come lenzuoli e occhi sbarrati e capisco che non è un'altra scampagnata notturna. Sento delle voci, ma nella mia testa sembra che al posto del cervello ci sia un cuore che batte come un martello pneumatico.
Edward è a terra, di fianco al suo letto, e si copre il viso con le mani. Dalla sua testa cola del liquido scuro, appena capisco che è sangue sento il mio stomaco rivoltarsi. Non sono una persona che si impressiona per queste cose, ma il dopo sbornia rende tutto più disgustoso.
Tra le sue dita stringe qualcosa di argentato. Le tempie iniziano a pulsare più forte e la mia testa sembra voler scoppiare. Cerco di sforzare gli occhi a mettere a fuoco e alla fine riesco a identificare l'oggetto che Edward tiene ben stretto: è un coltello da burro della mensa e la lama è conficcata nel suo occhio.
Myra, in piedi vicino a lui, si mette a strillare. Grida anche qualcun altro, e qualcuno chiama aiuto. Edward, sul pavimento, si contorce e si lamenta.
Vedo Tris chinarsi accanto alla sua testa, le ginocchia nella pozza di sangue. Uso tutto il mio autocontrollo per trattenere nello stomaco tutto il suo contenuto. Sta cercando di calmarlo, ma Edward continua a urlare e agitarsi. Vorrei poter fare qualcosa ma non credevo che i postumi di una sbornia fossero così fastidiosi. La testa mi scoppia e ogni sussurro è come un chiodo che mi si conficca dritto nel cervello.
Sposto lo sguardo da Edward e cerco di rendermi utile in un altro modo. Passo in rassegna i volti dei miei compagni alla ricerca di qualcuno che non sia terrorizzato o anche solo sbigottito, ma tutti sembrano avere la stessa espressione sconvolta. Tutti tranne quelli che mancano: Drew e Peter.
Peter, vile bastardo schifoso, scommetto che dietro a tutto questo c'è proprio lui. Poco furbo da parte sua colpire e poi sparire. Se fosse rimasto nel dormitorio sarebbe un sospettato quanto lo siamo tutti noi, avrebbe anche potuto passarla liscia, ma scappare dal luogo del misfatto è come una confessione. Peter non è molto intelligente, ma neanche così stupido da scegliere Drew, il suo tirapiedi, come alibi. Non è vietato uscire dal dormitorio durante la notte ma è alquanto sospetto in circostanze come queste.
No. Non posso credere che sia davvero uno sprovveduto. L'aggressione è stata premeditata e non dettata da un raptus. Lui deve aver pianificato tutto: rubare il coltello della mensa e aspettare che tutti dormissero per aggredire Edward. L'essere fuggito è stato un errore. Forse ci sto ricamando troppo sopra, accoltellare una persona lascia tracce, probabilmente il sangue di Edward gli è finito sui vestiti ed è per questo che è scappato.
Mentre guardo l'infermiera portare via Edward, seguito da Myra, mi domando perché proprio lui. La risposta non mi piace per niente: con Edward fuori dai giochi, Peter è primo in classifica.
Perché fare una cosa del genere solo per una posizione in una classifica che comunque dominava? Non era tra quelli che rischiano di finire tra gli Esclusi.
Drew è ottavo, lui rischiava di uscire, ma questo non giustifica l'assenza di Peter. Non avrebbe mai accettato di essere l'alibi di Drew rischiando di finire nei guai, non si sarebbe mosso dal dormitorio e avrebbe finto di essere sconvolto quanto noi. Onestamente penso che avrebbe anche fatto la spia facendo eliminare Drew. Venderebbe chiunque per essere tra i migliori. Secondo questa logica, il sospettato numero uno resta Peter.
Mi domando se riuscirà a farla franca. Aggredire nel sonno una persona è vigliaccheria e dovrebbe essere condannata, non solo dagli Intrepidi, ma da tutte le fazioni.
Se ordinassero di indagare non ci metterebbero molto a trovare il colpevole e a punirlo. Sarà ancora così? Ho visto talmente tante crudeltà in questa fazione che inizio a pensare che nessuno muoverà un dito per quello che è successo questa notte. L'unico che sembra avere tutte le qualità di un vero Intrepido è Quattro, ma non può fare molto e la colpa, mi fa male ammetterlo, è di Eric. Non può essere così marcio da insabbiare quello che è accaduto, non può lasciare libera una persona senza scrupoli come Peter.
Mi sdraio e cerco di non pensare di essermi innamorata di un ragazzo tanto crudele. Lo immagino prendere in mano la situazione e punire il colpevole. So che non sarà così, ma quel pensiero almeno mi aiuta a prendere sonno.

Quando mi sveglio il dormitorio è semivuoto e la mia testa sta decisamente meglio.
Mi alzo e il mio sguardo si posa sul letto di Edward: è disfatto. Guardo dalla parte opposta della camerata e anche quello di Myra è nelle stesse condizioni. Se ne sono andati?
Mi avvicino al letto di Edward e apro il baule che conteneva le sue cose. È vuoto. No mi serve aprire anche quello di Myra per capire che anche lei se n'è andata. Loro due stavano insieme da quando erano negli Eruditi. Ha preferito diventare un'Esclusa per non perdere il suo ragazzo. Non è solo romantico, è coraggioso. Rinunciare alla sicurezza del sistema delle fazioni per seguire il proprio cuore sapendo che avrà un'esistenza difficile, ma restando insieme sarà meno dura affrontare un futuro incerto. Sono convinta che Myra abbia fatto la scelta giusta e che il motto "la fazione prima del sangue" sia solo una sciocca utopia e che, alla fine, nessuno ci crede veramente.
Io lo farei per Eric. Sussurra la parte di me che crede ancora nella possibilità che le persone possano cambiare. Seguire un tipo come lui negli Esclusi non solo sarebbe stupido, ma anche patetico. Lui non lo farebbe per me. Se io venissi sbattuta fuori lui neanche se ne accorgerebbe, è troppo preso da se stesso e dalla sua smania di potere. La prima sera, quando l'ho visto parlare con Quattro ho intuito che la sua presenza lo infastidiva e, quando ho scoperto il motivo, ho capito che l'unica cosa che desidera è il potere. Sentirsi il più forte, giocare con le vite degli altri, gli provoca un brivido e un'euforia talmente forti che il solo pensiero di perdere tutto lo spaventa a morte. Io sono solo un passatempo per lui o al massimo una piacevole aggiunta, ma se dovesse scegliere tra me il potere, io perderei miseramente.
Mi vesto velocemente e mi incammino verso l'uscita del dormitorio, ma la lavagna con la classifica attira la mia attenzione.
Qualcuno ha tracciato una linea sui nomi di Edward e Myra e ha cambiato i numeri accanto agli altri nomi. Ora Peter è primo, Will secondo e io sono quarta.
Abbiamo cominciato il primo modulo in dieci. Ora siamo otto.
Chi sarà il prossimo a cadere per mano di un suo compagno?
Non posso accettarlo, devo trovare il modo di convincere Eric a fare qualcosa.

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