CE LA FARAI-13

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-Buongiorno- dico salutando Andrea prima di uscire di casa.
-Dove vai?- mi chiede.
-Ho trovato un lavoro in un negozio qui vicino. Dalle 10.30 alle 15.30 tutti i giorni per 800 euro. Poi dalle 16 vengo da te fino alle 18 poi vado a danza fino alle 22- gli comunico.
-E ti ricorderai di mangiare ogni tanto?- chiede.
-Mi ricorderò tranquillo.-
-Non starai esagerando un po' troppo?- mi chiede preoccupato.
-No, tranquillo.-
-Comunque scusami per ieri, sono stato troppo duro.- mi dice e lo abbraccio.
-Tranquillo, ti voglio bene- gli dico dandogli un bacio sulla guancia e uscendo di casa.
Arrivo in perfetto orario al negozio el signor Marcello che subito mi mette a servire le caramelle.
-Senti ti posso chiedere una cosa?- mi dice in un momento di pausa dove non c'era tanta gente. Io annuisco in risposta.
-Perché una ragazza giovane come te sta qui invece di stare a scuola o da un'altra parte?- mi chiede.
-È una lunga storia.- dico abbreviando il discorso.
-Okay se non vuoi parlarne tranquilla. Ti dico solo che non dovresti stare qui, ma fare ciò che vorresti fare.- mi fa riflettere e decido di raccontargli almeno qualcosa.
-Sono una ballerina, ho fatto il provino ad amici ma sono stata scartata all'ultimo. Quindi eccomi.- dico brevemente cercando di non essere triste, ma indifferente come se fosse successo ad un'altra persona e non a me.
-E come mai?-
-Forse non sono poi brava come tutti mi fanno credere. Forse lo fanno solo perché è brutto sentirsi dire "lascia perdere perché non fa per te".-
-E invece non credo che sia giusto ciò che dici. Mio nipote non si è mai arreso, ha continuato nonostante tutti gli hanno sempre detto di non essere in grado, di non essere all'altezza. Lui ha creduto in se stesso ed è questo che l'ha portato a diventare quello che voleva.- mi dice e si vede che è orgoglioso di suo nipote. Vorrei anche io qualcuno che parlasse di me così, qualcuno che fosse orgoglioso di ciò che faccio. Ma poi infondo ci sono due particolari fondamentali per cui questo non accade:
1. Non ho nessuno a cui importa veramente di ciò che faccio;
2. Se pure avessi qualcuno perché dovrebbe essere orgoglioso di me? Faccio solo casino e basta quindi non avrebbe senso.
-Sono felice per suo nipote, ma forse io non sono così.-finisco così il discorso. Non voglio continuare a parlarne perché so che finirei con il piangere e non voglio farmi vedere così fragile dal mio nuovo datore di lavoro.
-Comunque se vuoi puoi andare, oggi chiudiamo un po' prima che ho da fare- mi dice e allora lo aiuto a mettere a posto ed esco, dirigendomi al bar di Andrea.
Resto altrettante ore lì a servire caffè, cappuccini, the, acqua, cornetti, crostate e tramezzini a tutti i clienti per poi aiutare a pulire e dirigermi in palestra dove mi aspettano due ore intense di esercizio fisico e un di coreografia.
Ce la farò ad andare avanti così? Ad andare avanti senza dormire, a tenermi dentro tutto, a fare finta di stare bene? O prima o poi scoppierò?
Spero di no, perché almeno in questo momento ho bisogno di tutte le mie forze e non posso permettermi di ammalarmi. Tra qualche settimana ci sara la gara di danza in cui dovrò presentare quella nuova coreografia di Elena, che mi potrebbe permettere di ricevere una borsa di studio parziale per un'accademia di Los Angeles, una delle più importanti per la danza del mio stile.
Sarebbe fantastico, ma per arrivarci e per provare a vincere dovrò impegnarmi tantissimo e non perdere neanche un minuto di allenamento.
"Ce la farai" mi ha detto Lorenzo, il mio ballerino e spero abbia ragione.
Potrebbe essere l'opportunità della mia vita: sia per la danza, in quanto potrò studiare con alcuni dei maestri più importanti e poi bravi del mondo, ma anche per la mia vita in generale, in quanto potrei cambiare stile di vita e farmi una vita nuova lasciandomi alle spalle questa, piena di problemi che non finiscono mai.

RICORDATI DI AMARE ||Biondo||Where stories live. Discover now