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"Perchè siamo qui?" Chiese Sasuke, guardandosi intorno, confuso, nel trovarsi in città, tra la gente che gli passava in mezzo facendolo rabbrividire.
Nessuno dei due aveva più parlato dopo il discorso del più grande; si erano teletrasportati senza preavviso nel centro di Tokyo, un luogo ancora peggiore della casa troppo decorata di Naruto.
"I-io non lo so. Non l'ho scelto io." Balbettò l'Uchiha più grande, alzando le spalle, confuso quanto Sasuke, mentre continuava a spostare lo sguardo tra la gente, come se fosse indispettito, alla ricerca di qualcosa.
"Che cosa?! Avrai sbagliato, qui non c'è nulla che valga la pena farmi vedere." Abbozzò il corvino, ancora più stranito, dopo la risposta datagli.
"F-forse hai ragione." Ridacchiò, grattandosi la testa, tornato sorridente come prima, Obito, come se si fosse già dimenticato della discussione con Sasuke.
Il ragazzo aveva la sensazione che il cugino fosse fin troppo agitato.
Lo vide, più volte, aprire e chiudere l'occhio normale, sgranando quello rosso, senza ottenere il risultato sperato.
"Non funziona, accidenti! Credo sia rotto!" Sbuffò, piagniucolante, dandosi delle botte con la mano sul suddetto occhio, mentre l'altro lo sguardava storto, ritrattando i piccoli ripensamenti positivi sul cugino.
"O forse sei tu che non lo sai usare correttamente, Obito." Sospirò, mettendosi le mani sui fianchi, chiudendo gli occhi che chiedevano pietà e riposo.
"Bhe... può darsi anche questo, sai sono così da poco e non mi ci sono ancora abituato." Rise sarcasticamente, tornando poi subito serio.
In effetti Sasuke aveva rimosso dalla mente il fatto che il cugino fosse vivo o, almeno, lo era stato fino a qualche ora fa quando lo aveva visto.
Lo guardò attentamente, quando non udì più la risata strozzata, domandandosi per quale motivo fosse diverso da come si era presentato Itachi.
Obito abbassò il volto a terra, distogliendolo da dove stava guardando, con una smorfia di disprezzo e tristezza.
"S-sasuke che dici di farci un giro visto che per ora l'occhio sembra non funzionare? È inutile che ce ne stiamo fermi qui!
Godiamoci Tokyo in versione Natalizia!" Disse, una volta accortosi che l'altro lo stava guardando, ricomponendosi e iniziando a fare alcuni passi invogliando il ragazzo a seguirlo.
I suoi comportamenti si facevano sempre più strani e ciò insospettiva maggiormente il giovane Uchiha.

L'ennesima persona attraversò Sasuke, facendolo rabbrividire al contatto, mentre stava osservando attentamente suo cugino.
"Mi scusi!" Sentì dire, subito dopo, tanto che il ragazzo credette che la persona che aveva parlato ce l'avesse con lui.
Quando voltò lo sguardo riconobbe subito i capelli rosa di Sakura spuntare fuori dal berretto color magenta che aveva in testa.
Guardò poi la persona a cui fossero state dette quelle parole, intravedendo la figura di Kakashi, con il viso nascosto nel libro regalatagli qualche ora prima.
Poco dopo l'uomo aveva abbassato il libro, guardando il contenuto delle buste che aveva avuto in mano fino a poco prima rovesciatasi a terra.
"Kakashi-sensei? Buonasera... M-mi scusi tanto, lasci che l'aiuti." Aveva detto Sakura, riconoscendolo mentre si accingeva a raccogliere le cose da terra.
"Sakura... da quanto tempo. Come stai?" Le sorrise, rimanendo immobile e guardandola rimediare al danno.
Sasuke sapeva già cosa aspettarsi da quell'incontro; alzò gli occhi al cielo, per poi dare uno sguardo ad Obito che con espressione cruciata fissava Kakashi.
O

ra era chiaro il motivo per cui prima si stava comportando in maniera tanto strana.
"Sto bene, grazie. Lei invece?" Chiese cortesemente la giovane, abbozzando un sorriso, fremendo di passare alla prossima domanda da fargli.
"Non mi lamento." Rispose solo, scrollando le spalle.
Si creò un silenzio imbarazzante, quasi eterno, mentre la ragazza aveva abbassato lo sguardo a terra, indecisa se fare effettivamente qualche domanda su Sasuke.
"Dimmi Sakura, non temere." La incoraggiò, cogliendo la sua indecisione, sorridendole calorosamente.
La rosa ebbe un sussulto e arrossì, mentre i suoi occhi rimanevano fissi a terra.
"C-come sta Sasuke?" Chiese poi, timidamente, quasi sussurrando.
"Bene, come sempre.
Immerso nel lavoro come ben sai." Le rispose, sospirando, avvilito quanto lei da quella realtà.
Sakura annuì, spostandosi un ciuffo di capelli dall'occhio.
"Anche ora sta lavorando, suppongo...
Avevo pensato di passare per-"
Si interruppe vedendo Kakashi scuotere la testa in segno di disapprovazione.
"Non farlo, non cambierebbe nulla. Peggioreresti solo il vostro rapporto andandolo a disturbare.
Sai come è fatto: ti manderebbe via in malo modo." Si spiegò, voltando lo sguardo al lato opposto della strada, sull'altro marciapiede, sentendo la risata di Babbo Natale provenire da quel lato.

𝕾𝖑𝖆𝖛𝖊 𝖔𝖓𝖑𝖞 𝖉𝖗𝖊𝖆𝖒𝖘 𝖙𝖔 𝖇𝖊 𝕶𝖎𝖓𝖌Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora