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Ore 02.00

L'orologio a pendolo iniziò di nuovo a suonare, scandendo la seconda ora della notte di Natale.
Sasuke non udì il suono, addormentatosi profondamente con espressione cruciata sul volto, poco dopo che Itachi se ne era andato.
L'ultimo rintocco riecheggiò nella casa vuota, disperdendosi lentamente tra le mura.
La stanza dove il ragazzo dormiva era tornata buia e fredda di nuovo.
Gli ultimi tizzoni ardenti si vedevano appena, puntinando di arancione il fondo del caminetto.
Un cumulo di fuliggine cadde dal condotto, spegnendo gli ultimi rimasugli del fuoco.
L'Uchiha si rigirò nel letto, sospirando, mettendosi più comodo su un fianco.
Un'altro cumulo, più consistente, discese pesantemente, disseminandosi per l'impatto anche sul pavimento.

"Oh oh oh."

"Itachi!" Urlò Sasuke, mettendosi seduto di scatto, vagando con lo sguardo nel buio.
L'aveva sognato, aveva sognato quando da piccoli erano andati a far compere al centrocommerciale con la madre che lo aveva portato a far la foto con Babbo Natale.
L'uomo vestito di rosso lo aveva tenuto sulle gambe e gli aveva chiesto cosa desiderasse come regalo e, alla richiesta di Sasuke, di voler diventare come suo fratello, l'uomo aveva riso con il suo vocione, mentre Itachi, sorpreso, gli aveva detto che doveva superarlo e che, solo credendo in se stesso ed avendo una forte vocazione in ciò che faceva, ci sarebbe, un giorno, riuscito.
Non gli capitava da tempo di sognarlo, anzi, a dire il vero, solitamente erano gli incubi terribili sull'incidente che lo svegliavano bruscamente.
Si passò una mano tra i capelli lisci, spostandola poi su una tempia, massaggiandosela: il dolore si era attutito notevolmente, dandogli pace e modo di riposare più facilmente.
Sospirò, risdraiandosi a pancia in su, ancora con gli occhi spalancati, riflettendo su ciò che era successo.
Ancora non si capacitava di quello che stava accadendo nella sua vita, ma soprattutto il perchè.

"Oh oh oh."

Di nuovo quella risata richeggiò nella sua testa.
Richiuse gli occhi, cercando di riconcigliare il sonno, prima che ricominciasse ad avere altre apparizioni.
Non sapeva che ore fossero e non ci teneva nemmeno a controllare, prima la nottata sarebbe passata, meglio sarebbe stato per lui.
Sperava che lo spirito di Sakumo e di suo fratello fossero bastati per far capire, a chi li aveva mandati, che non aveva intenzione di cambiare.
Sasuke Uchiha non si faceva manipolare dalle persone vive, figuriamoci da quelle morte.
Un rumore sordo, proveniente da poco lontano da lui, lo fece ridestare dalla dormiveglia.
Rimase immobile, con gli occhi chiusi, cercando di captare ogni singolo suono.
Sperava che, se un'altro spirito fosse venuto a cercarlo, trovandolo così, come se fosse addormentato, non lo avrebbe scocciato.

"Oh oh oh"

La risata fastidiosa di Babbo Natale continuava a tormentarlo.
Agrottò le sopracciglia, quando sentì la testa ricominciare a pulsare ai lati.
Non sarebbe riuscito a rimanere immobile ancora lungo, doveva assolutamente massaggiarsi le tempie, cercando un po' di solievo.
Si lasciò sfuggire un ringhio, arricciando il labbro superiore in una smorfia di dolore.
Iniziò a contare, cercando di distrarsi, per mantenere il controllo dello stato vegetativo in cui doveva apparire.

"Sasuke!" Si sentì chiamare, con tono rimproverativo, da una voce squillante.
Trattenne il respiro, imponendosi di rimanere fermo: di sicuro se ne sarebbe andato se non gli avesse risposto.
"Sasuke! Si può sapere cosa ci fai nel letto la notte di Natale? Dovresti essere a festeggiare!" Parlò di nuovo, urlando di più, la figura scura davanti al suo lettoche stava cercando di svegliarlo; Sasuke non gliel'avrebbe data vinta.
Quella voce era dannatamente fastidiosa, troppo acuta e invadente, proprio come quella di suo cugino.
Sasuke si trattenne nello sgranare gli occhi dopo l'osservazione che aveva appena fatto.
Se si fosse potuto muovere avrebbe scosso la testa, dandosi dello stupido; non poteva essere Obito, lui era vivo, l'aveva visto qualche ora prima.
I casi erano due: o Obito si era introdotto in casa sua, cosa molto inquietante, quanto improbabile, nonostante il suo stato mentale precario e imprevedibile oppure si trattava soltanto di una coincidenza se lo spirito aveva una voce simile a quella del cugino, cosa molto più plausibile, anche se si trattava di un fenomeno paranormale.
Il ragazzo si chiese se non stesse impazzendo nel farsi certe domande così stupide.
"Sasuke! Alzati dal letto che non abbiamo tempo da perdere." Tentò di nuovo, senza ottenere risultati lo spirito.
Sasuke rimase immobile, in silenzio, con gli occhi chiusi e il viso corruciato: quel tipo era davvero insistente, troppo, per i suoi gusti.
"Nemmeno a me va di starti dietro ragazzino, ma sono costretto, nonostante rischi grosso."
Questa volta la voce fu più bassa e calma, il tono impertinente con cui si era espresso lo spirito non piacque per nulla al ragazzo.
Nessuno si poteva permettere di dirgli cosa fare, soprattutto se si trattava di qualcosa di inutile, di cui non gli fregava nulla.
Cercò di trattenersi, ma l'insieme di dolore, di sonno mancato e di rabbia, iniziavano a farlo vacillare nel suo intento.

𝕾𝖑𝖆𝖛𝖊 𝖔𝖓𝖑𝖞 𝖉𝖗𝖊𝖆𝖒𝖘 𝖙𝖔 𝖇𝖊 𝕶𝖎𝖓𝖌Where stories live. Discover now