Capitolo 23

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Eren
Ancora una volta sono caduto.
Ancora una volta mi sono accorto di non riuscire a capirti.
Ancora una volta mi hai guardato dentro, con quegli occhi grigi.
Ancora una volta hai sogghignato, con quelle pallide e sottili labbra, come se sapessi tutto di me.
Hai letto i miei occhi e, con il tuo modo diretto di parlare mi hai messo in difficoltà.

<<Eren a cosa è dovuto questo nuovo 2 a scienze?>> domanda il corvino, guardandomi in modo talmente minaccioso da farmi rabbrividire.
Ecco, sapevo che lo avrebbe scoperto
<<Ah ah ah... ciao Levi... devi sapere che... oh si! Che bella giornata oggi...>> balbetto, tentando di cambiare discorso ma, come sempre, inutilmente.
<<Eren>> sussurra con voce rauca, una nuvola nera di aurea negativa sembra diffondersi per tutta la stanza a partire da dietro le sue spalle, e mi sembra quasi che stia per travolgermi.

<<Oh emh... ero leggermente deconcentrato... sai... succede a tutti no?... e beh... accidentalmente... ho lasciato il foglio completamente in bianco... beh peró guarda il lato positivo! La professoressa mi ha dato un 2 solo perché ho scritto il nome e la data!>> ridacchio nervoso.
<<Eren come cazzo è possibile?>> domanda secco Levi, mettendosi una mano sulla faccia, in segno di disperazione.
<<Pensavo che fossi un idiota ma non così tanto... dio mio con che faccia si presenterà tua madre ai colloqui? Povera donna, quanto la compatisco>> continua.

<<Hey! Io non sono un idiota!>> esclamo guardandolo arrabbiato.
<<No, infatti non un idiota, sei un moccioso idiota, che è anche peggio>> ribatte afferrandomi per un polso e trascinandomi al piano superiore.
<<Waah che stai facendo?>> domando, mentre lui mi trascina.
<<Ti porto in camera per studiare, se non ti controllo finirà come sempre, con un nuovo 4 sul registro>> dice semplicemente.
Io sospiro, evitando di rispondere.
Appena raggiunta la porta della mia stanza Levi mi ci spinge dentro, facendomi sedere sulla sedia davanti la scrivania.

<<Forza, parla>> dice, guardandomi serio.
<<Eh?>> domando spaesato.
<<Cosa non hai capito di scienze? Ti spiego io>> continua.
Lo guardo per qualche secondo, mentre nel frattempo mi tornano in mentre i ricordi di quando mi ha spiegato l'ultima volta.
<<Oh emh... questo paragrafo... e questo... anche questo non è molto chiaro e anche questo qui su... o e poi->> inizio, indicando i paragrafi sul libro e girando le pagine man mano, ma vengo interrotto da un suo rumoroso sospiro.
<<Ho capito, ti rispiegherò tutto>> fa semplicemente, cercando una sedia su cui sedersi.

Sento tanto, troppo caldo.
La sua spalla che sfiora la mia, il suo volto rilassato.
Lo sguardo attento, scorre veloce fra le righe del libro di testo e le sue dita pallide picchiettano al lato della mia mano, incredibile vicina alla sua, quasi pronta a sfiorarla.
Ha preso una sedia, e si è messo accanto a me, ma a causa della scarsa grandezza della mia scrivania, non si è potuto allontanare più di così.
Cazzo, è troppo vicino...

Non riesco a pensare ad altro che alla nostra incredibile vicinanza, e non posso fare altro che perdermi a guardarlo.
I capelli corvini, che sembrano morbidi come fili di seta, ricadono dolcemente sui lati del viso e, piccole ciocche, sfiorano le lunghe ciglia nere, che contornano i suoi splenditi occhi grigi, che sembrano, alla luce del sole che filtra dalle tende della mia stanza, ancora più belli.
La luce li schiarisce, e la tempesta che si porta dentro, sembra essere spazzata via.

<<Moccioso?>> domanda Levi, attirando la mia attenzione tutto d'un tratto.
<<Oh ehm che?>> domando distratto, arrossendo improvvisamente per la paura che mi abbia beccato a fissarlo.
Mi guarda per una attimo, per poi sussurrare <<ripetimi ció che ho appena detto>>.
Spalanco gli occhi, incapace di dire una parola, mentre il suo sguardo duro sembra addolcirsi.
<<Tsk, sei proprio un moccioso idiota allora>> fa solamente, fermandosi ancora qualche attimo a guardarmi, mentre io mi perdo nuovamente nei suoi occhi.

Non mi dà nemmeno il tempo di dire qualcosa per contestare la sua ultima frase, che avvicina il suo viso al mio, facendomi sentire il suo respiro caldo sulla pelle.
Continua ad avvicinarsi fino a far sfiorare le nostre labbra, mentre io mi ritrovo a chiudere gli occhi, incapace di reggere ancora il suo sguardo, mentre si avvicina.
Resto in attesa, mentre le nostre labbra si sfiorano e, automaticamente, si schiudono.
Levi fa per far combaciare le sue labbra con le mie quando, però, la porta della mia stanza si apre.

Riesco solo a sentire il forte rumore della porta essere spalancata e questo mi fa allontanare immediatamente da Levi.
Mi guardo intorno, fissando impaurito la porta, ma poi, ció che vedo, è solo Jude avvicinarsi sorridente.
<<Ops! Scusate vi ho interrotto, Eren volevo salutarti!>> esclama, correndomi incontro per abbracciarmi.
Io ricambio imbarazzato dalla scena a cui ha assistito, anche se ormai lui è l'unico assieme ad Armin a sapere tutto.
<<Ciao Jude...>> dico imbarazzato, tenendo sulle gambe il bambino che mi fissa negli occhi con espressione corrucciata.

Soltanto ora, vedendolo da così vicino, riesco a notare una piccola macchia violacea sul suo zigomo.
Probabilmente è sporco...
Mi ritrovo a pensare.
<<Sta un attimo fermo Jude>> dico osservando il suo viso, ora confuso.
Prendo un fazzoletto poggiato sulla scrivania e mi alzo per andarlo a bagnare in bagno.
<<Vieni Jude>> lo chiamo, sentendo i suoi leggeri passi dietro ai miei.
Anche Levi si alza, seguendomi.

Mi inginocchio in bagno e poggio il fazzoletto bagnato sulla pelle chiara e morbida del bambino, sfiorandolo.
Passo la carta sulla macchia violacea e, quando allontano il fazzoletto, però riesco solo a vedere una macchia ancora più grande e scura sul suo viso.
Fisso sconcertato il fazzoletto, coperto di un rosa pelle, di un colore simile a quella di Jude, per poi fissare di nuovo Jude.
<<Fondotinta...>> dico scioccato, riferendomi al colore sul fazzoletto.
<<Jude cosa...>> dico solamente.

Levi si avvicina velocemente, si inginocchia, e fissa il viso di Jude, che sembra improvvisamente triste.
Il corvino avvicina la mano pallida alla guancia del bimbo e passa il pollice attorno al macchia viola, ritrovandosi poi, con il pollice sporco di fondotinta, mentre la macchia sul viso di Jude è ancora più grande.

<<Jude sei caduto? Ti hanno fatto male dei bambini a scuola? Come ti sei fatto questo livido?>> domando velocemente, sempre più preoccupato.
Una lacrima solitaria riga la guancia del bambino, donando un'atmosfera ancora più triste alla stanza.
<<Io... non dovevo...>> dice solamente, coprendosi gli occhi con i pugni delle mani e strofinandoli sugli occhi per scacciare le lacrime.

<<Jude, levati la maglietta>> dice Levi, mentre Jude si leva improvvisamente le mani dal viso.
<<Eh?>> domanda semplicemente il bambino, stupito.
<<Fammi controllare, devo vedere una cosa>> risponde Levi, tentando di sembrare rassicurante.
Calde lacrime rigano il volto di Jude che si tira la maglia rossa verso il basso e si allontana da Levi, con il labbro inferiore tremante.
<<No!>> dice solo, alzando la voce.

Levi avvicina le mani a lui, mentre la sua figura si allontana sempre di più, fino a trovarsi con le spalle al muro.
<<No no no no no>> continua a urlare Jude fra i singhiozzi, mentre Levi gli leva la maglietta con la forza.

Io rimango in silenzio, sconcertato alla vista del corpo di Jude.
Un enorme livido sullo stomaco, tre graffi sulla spalla sinistra, una ferita di un colore rosso sbiadito sulla clavicola.
Il braccio destro coperto da lividi che vanno dal verde, al viola acceso.
Il polso sinistro contornato da un grande livido nero, che mostra la stretta di una mano, talmente forte da lasciargli il segno.

Sto il silenzio, tremante quasi quanto lui, che si accascia a terra, singhiozzando.
<<Ora si arrabbierà... ora si arrabbierà...>> continua a dire fra i singhiozzi.

Non riesco a dire nulla.

Spazio autrice
Che dire... che capitolo a dir poco disastroso...
Ho aggiornato per miracolo, ma ce l'ho fatta.
Aspetto un vostro commento e vi ringrazio per i voti e per le visualizzazioni.
Ci vediamo il più presto possibile*^*!
Baci,
Autrice.

My butler | ERERI/RIRENDove le storie prendono vita. Scoprilo ora