Capitolo 18

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Levi

Mi bacia.

Eren mi sta baciando ed io non riesco a reagire in alcun modo. Muove le labbra sulle mie in modo gentile e delicato, quasi come una carezza.

Semplicemente immobile, con le mani di Eren poggiate sul petto, che stringono la mia maglia talmente forte da far diventare le nocche rosse, l'unica cosa a cui può aggrapparsi per darsi sicurezza, immerso nell'esitazione.

Strizza gli occhi, impedendomi di scorgere le loro verdi sfumature, forse per la paura, o forse per l'imbarazzo. Fatto sta che questo, probabilmente, rende meno nervoso anche me. Quei suoi occhi magnetici verdi cristallini, di una bellezza quasi infinita, mettono in difficoltà persino me che, con tutto me stesso, negli ultimi anni, ho tentato di racchiudere ciò che provavo celato dentro di me.

Il fatto che stia tenendo gli occhi chiusi mi dà sicurezza, riesco a non vacillare e a non farmi trascinare dalla situazione, a mantenere la mente lucida e a pensare prima di agire. Riesco ancora a celare i miei pensieri sotto uno sguardo di ghiaccio e a mantenere un'espressione distaccata, inesistente... o almeno fino a poco fa.

Eren, non staccandosi da me, apre gli occhi, permettendomi di scorgere il loro colore. Riesco a vederlo, ciò che pensa e ciò che prova, quegli occhi talmente trasparenti non celano nemmeno una sensazione, ma è proprio questo che mi spaventa. La realtà, è sempre stata crudele, e lui non la nasconde, nemmeno per un attimo, i suoi occhi sono sinceri e puri, e sono proprio questi che riescono a travolgermi completamente.

Mi sembra di essere completamente immerso in un profondo verde, troppo in basso per poter risalire in cima, e cosi è, perchè, ancora prima di mettere a posto i miei pensieri, sto ricambiando il bacio di Eren stringendolo a me in una forte presa, quasi disperata, lasciando che si abbandoni completamente fra le mie braccia.

Ogni singolo attimo.
Riesco a sentire ogni singolo attimo. Riesco ad assaporare ogni singolo attimo. A godere di un secondo di respiro, di libertà. Al piacere di essermi finalmente lasciato andare, di aver rotto la corazza, anche solo per un attimo. Mi sento leggero. Ma tutto questo dura poco perchè, Eren, si lascia scivolare fra le mie braccia, privo di forze. Le sue labbra si staccano lentamente, i suoi occhi si chiudono, ed il suo corpo sembra svanire fra le mie braccia.

Riesco ad afferrarlo prima che cada a terra, tenendolo stretto dal bacino ed osservando il suo viso dai tratti delicati completamente rosso.

Ha perso i sensi, probabilmente per la febbre.

<<Eren...>> sussurro, aspettando una sua risposta, ma ciò che ottengo è solo un lungo sospiro, seguito dal suo respiro profondo, segno che si è addormentato. Lo trascino sul letto, alzandogli le coperte fin sopra il collo e passando una mano sulla sua fronte bagnata, a causa del sudore causato dalla febbre, prima di chiudermi la porta della sua stanza alle spalle, e lasciarmi cadere disorientato a sedere sul parquet, con la schiena ancora poggiata sulla porta e le gambe piegate, la testa sulle ginocchia.

Sprofondo nella più totale confusione.

La mattina seguente, appena aperti gli occhi, mi metto a sedere sul materasso, dando un'occhiata all'orario illuminato, mostrato sulla sveglia poggiata sul comodino alla sinistra del mio letto.
Mi sono svegliato prima del solito, perciò cerco di prepararmi con più calma, pronto per dirigermi nella stanza di Eren per svegliarlo.

Dopo ciò che é accaduto ieri sera non gli ho più parlato, visto che é svenuto a causa della febbre, ma non avrei comunque saputo cosa dirgli. Sono stato nuovamente travolto dai suoi occhi smeraldo. Ho provato a promettere a me stesso di non farmi più trascinare, ma, a quanto pare, più ci penso e più le cose vanno peggio.

Finito di vestirmi e preparata la colazione, mi dirigo nuovamente al piano di sopra, tentando di mostrarmi il più naturale possibile, anche se, dentro, sto bruciando.

La sua porta di fronte a me non può non riportarmi in mente gli avvenimenti di ieri e, questo, mi fa sentire ancora più in colpa con me stesso, ma la cosa che mi fa più arrabbiare è che, probabilmente, lo rifarei. Ogni volta che osservo il suo viso, il suo corpo slanciato, le sue labbra ed i suoi occhi, vado in confusione e, tutto ciò che riesco a fare, é lasciarmi andare.
Tsk, che rabbia

Spalanco la porta riuscendo a vedere la testa castana di Eren spuntare da sotto le coperte. Mi avvicino lentamente, osservando per un attimo il suo viso rilassato ed i suoi occhi chiusi, riesco a sentire il suo respiro calmo che, in qualche modo, mi tranquillizza.
<<Moccioso!>> urlo giá da subito, sapendo che, se non facessi cosí ogni volta per svegliarlo, perderei un'intera giornata a tentare di farlo alzare dal letto.

Un suo incomprensibile mugolio mi arriva alle orecchie, facendomi preparare ad una sua possibile reazione dopo avermi visto per la prima volta dopo ieri sera.
Eviterá il mio sguardo?
Diventerà completamente rosso e non mi rivolgerà la parola per settimane?
Mi domando, prima di osservare la sua figura alzarsi dal letto con naturalezza.

Non sembra avermi notato, perciò decido di attirare la sua attenzione parlando: <<moccioso alzati, non hai più la febbre e oggi devi andare a scuola>>.
Si gira verso di me, osservandomi per qualche secondo con gli occhi semichiusi. I capelli scompigliati gli ricadono sul viso e sugli occhi impedendogli gran parte della visuale.
<<Mmh? Levi?>> domanda, naturalmente.

Rimango immobile per qualche secondo, stupito dal non vedere nessuna reazione da parte sua.
Non ha ancora realizzato?
Non riesco a fare a meno di domandarmi, alzando un sopracciglio, quasi più confuso di prima.

Continuo ad osservare Eren muoversi velocemente nella stanza, cercando i vestiti fra quelli sparsi sulla scrivania, ed i libri scolastici che gli sarebbero serviti durante la giornata.
<<Levi?...>> domanda Eren, fermandosi qualche secondo a guardarmi, probabilmente stranito dal fatto che lo stia osservando da quando sono entrato.

<<...nulla, ora vado>> dico semplicemente, girandomi e dirigendomi verso la porta per tornare al pian terreno.
<<Ah, Levi!>> lo sento esclamare. <<Ieri ho fatto qualcosa di strano? Sai... quando ho la febbre alta solitamente faccio cose strane... ma la maggior parte delle volte non me ne ricordo nemmeno...>> sussurra.

Mi immobilizzo.
Non ci posso credere...
<<Tu...>> mi giro di scatto verso di lui <<...non ricordi?>> domando, guardandolo negli occhi.
Lui mi guarda confuso.
<<Sei proprio un moccioso>> continuo, voltandomi nuovamente.

<<Aspetta Levi! Non hai risposto alla mia domanda, ho fatto qualcosa di strano?>> mi domanda, seguendomi in corridoio.
<<Forse...>> rispondo solamente.
<<Cosa?>> domanda ancora, non ottendendo risposta.
<<Dai Levi! Cosa ho fatto?>> continua a domandare, mentre io continuo a camminare ed inizio a scendere le scale.

<<LEVI NON IGNORARMI!>> urla alla fine.
<<Tsk, che moccioso>>

Spazio autrice
E chiudo questo capitolo con una celebre frase di Levi! Muahahah sono proprio cattiva!

Allora ragazze io sto impazzendo, il mio telefono è di nuovo rotto e quindi non ho potuto scrivere i capitoli però ora sto usando quello di mio padre temporaneamente per scrivere questo capitolo e OMMIODDIO 7mila visualizzazioni!? Stiamo scherzando? Nell'ultimo capitolo vi ringraziavo delle quasi 4mila views e ora siamo a 7mila GRAZIE!!

E anche scusa perchè sono scomparsa a causa dei problemi con il cellulare... dovete sapere che io sono di Roma ed in questo momento sono a Lucca per il Lucca comics! Però non volevo lasciarvi senza capitolo perciò eccomi qua!

Comunque se avete qualcosa da chiedermi (riguardo anime, manga, ship, yaoi o cose personali) mi farebbe piacere rispondervi nel prossimo spazio autrice! Perciò FATEMI DOMANDE NEI COMMENTI!

Adesso vi lascio, buonanotte^^
Baci,
Autrice.

My butler | ERERI/RIRENWhere stories live. Discover now