LA TERZA MARLBORO

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mgk ft. Bring Me the Horizon – Maybe

Se Evan avesse dovuto calcolare il tempo che era rimasto a guardare quel maledetto soffitto bianco, avrebbe giurato fossero passati secoli. Si sollevò dal letto e si trascinò fino in cucina dove aprì il frigorifero alla ricerca del suo succo che però non trovò.

Sbuffando tornò al piano di sopra e per non buttarsi di nuovo sul letto decise di farsi una doccia. Una cosa veloce, mezz'ora di acqua bollente che gli arrossò tutte le spalle, poi uscì e andò in camera a prepararsi come se avesse un appuntamento.

Scelse con cura i vestiti, si asciugò e aggiustò i riccioli biondi, si mise anche il profumo e, infine, le All Star nere. Scese le scale indossando il giubbino di jeans, recuperò le chiavi della macchina e uscì di casa chiudendosi la porta alle spalle.

Quella sera sua mamma si era fatta passare a prendere da Brant e lui aveva l'auto per fare quello che voleva, così prese la saggia decisione di fare la cosa più stupida con la quale avrebbe potuto concludere quel giovedì sera da strapparsi l'anima.

Guidò fino a fermarsi davanti ad un locale nascosto in una vietta parallela al centro. Ordinò una 7Up e si mise seduto ad uno dei tavolini rotondi con gli sgabelli alti. Rimase lì per più di un'ora a studiare le bollicine della bibita che evitavano il ghiaccio nella loro veloce corsa verso l'alto, a fingere di interessarsi a quello che gli succedeva intorno, a cercare gli occhi di Asher in ogni ragazzo che gli si avvicinava.

Sapeva che non li avrebbe mai trovati e che nessun altro sarebbe stato in grado di fargli correre i brividi lungo la schiena solo guardandolo, però ci sperava, perché aveva capito di essere arrivato al momento in cui doveva scendere a patti con la realtà e accettare che, per quanto potesse piacergli Asher, il momento di staccarsi da lui era arrivato.

Dopo qualche giorno in cui era stato stranamente bene, quello che aveva visto quel pomeriggio gli era costato caro, era stato un duro colpo e aveva fatto tornare l'umore di Evan a terra, come si era sentito per quel lungo mese in cui aveva tagliato i rapporti con Ray e non aveva ancora conosciuto Asher.

In quel momento stava, se possibile, ancora peggio, perché non sentiva più solo la mancanza di Ray, aveva sulle spalle anche il peso di quel vuoto che portava dentro all'idea di non poter più rivivere le sensazioni che aveva provato con Asher.

Lo aveva sempre saputo che le cose tra loro due sarebbero finite in fretta, se lo era ripetuto cento volte, eppure non era riuscito a prepararsi. Non era abbastanza forte per difendersi dalla sua assenza. Quel momento era arrivato troppo presto, Evan era ancora troppo fragile e, soprattutto, aveva ancora bisogno di Asher per stare bene.

Perché all'inizio Evan poteva dare la colpa all'attrazione che provava per lui, ma le ultime volte che erano stati insieme gli avevano lasciato qualcosa. Si era fidato, gli aveva mostrato la parte più fragile di sé e Asher se ne era preso cura aggiustando anche se in minima parte la sua anima frastagliata.

Senza di lui, Evan doveva ricominciare da capo e, questa volta, doveva farlo da solo.

Quella sera, infatti, non era uscito con l'intenzione di fare conquiste per rimpiazzarlo, ma con l'idea di staccare gli occhi dal soffitto della sua camera e fuggire dalle mura di casa che lo stavano imprigionando nella sua testa. A maggior ragione perché sapeva che quella sera mettere a tacere i pensieri sarebbe stato difficile e che con ogni probabilità non avrebbe chiuso occhio, a meno che non avesse tirato fuori la faccia tosta di presentarsi a casa dei ragazzi e chiedere a Logan la ninna nanna.

La vocina nella sua testa gli chiese ironicamente se poi si sarebbe messo a dormire sul letto di Asher tra lui e il professore e il cuore di Evan scricchiolò. Doveva cercare di toglierselo dalla testa in qualche modo, così uscì da quel posto e andò a rifugiarsi in macchina con l'idea di guidare senza meta ascoltandosi della buona musica. Si mise a scorrere distrattamente la playlist ma sapeva che ogni canzone che si trovava lì dentro, in uno modo o nell'altro, lo avrebbe portato a pensare a lui.

Blue Rose [boyxboy]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora