NUOVO PEZZO

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Noel Gallagher - If I had a gun ▶

Nekhebet, era una delle più importanti e venerate divinità dell'antico Egitto, protettrice dell'Alto Egitto e soprattutto del Faraone, raffigurata come un avvoltoio dalle piume bianche.

Proprio da questa importante Dea, il gruppo che riempiva il Blue Rose un sabato sera al mese aveva preso il suo nome. 

Nekhbeat. Il nome della Dea e il potere del suono, del ritmo. 

E non c'era nessun dubbio che, in quello, fossero davvero bravi. Le loro canzoni erano vive, si insinuavano dentro le ossa e facevano venire la pelle d'oca, la voglia di cantare, di divertirsi. Era un genere Rock alternativo e i membri che componevano quel gruppo lo erano altrettanto. 

Il loro nome non lo avevano certo buttato lì a caso, ognuno dei suoi componenti rappresentava qualcosa di importante per l'Egitto e la sua storia. 

Primo fra tutti c'era Ra, il Dio Sole. Era il chitarrista a prendere il suo ruolo e ci stava dentro alla grande. L'antipatia che provava Ray era principalmente verso di lui proprio perché era il leader del gruppo malgrado non fosse lui a cantare.

Cantava Seth, il dio del caos e delle tempeste, le stesse che creava con la sua voce da far venire i brividi. 

Ad accompagnarlo insieme a Ra, c'era Anubi al basso. Tutti e tre i ragazzi si presentavano sempre con addosso solo i pantaloni di colore bianco, portavano delle fascette dorate e azzurre ai bicipiti e ai polsi e una collana circolare al collo dei medesimi colori, tipica delle divinità Egizie. 

Ra era truccato di bianco fino al naso, poi di blu, con del giallo intorno agli occhi e teneva i capelli lunghi fino alle spalle, di un biondo cenere naturale. Seth invece aveva il viso color sabbia e gli occhi truccati di nero. I suoi capelli corti, che sparavano sempre un po' dappertutto, erano di un bianco candido. Anubi si faceva un cerone scuro sul viso e portava i capelli neri tagliati a caschetto, con qualche ciocca intrecciata e adornata da perline dorate. 

Ultimo membro della band, era il batterista. Rappresentava uno dei simboli egiziani più importanti: lo scarabeo. Indossava sempre una tuta del tipico color azzurro-verde, reso cangiante della consistenza lucida del tessuto che creava dei fantastici effetti di luce durante i movimenti compiuti con il corpo. La felpa larga sulla schiena aveva ricamate due ali che partivano dal centro e si estendevano su entrambe le maniche.

Quando alla fine dei concerti la gente andava vicino al palco per parlare con i membri della band, solitamente avevano a che fare con Ra, che sorrideva trattando tutti amichevolmente.

Anche gli Aisthetike potevano vantare di avere un buon seguito dato che alla fine erano solo ragazzi di diciotto anni, però era scarno rispetto a quello dei Nekhbeat ed era raro che le persone si avvicinassero alla fine dei concerti per parlare con loro.

Ray soffriva molto per questo motivo.

In fondo, il suo sogno era quello che alla fine di un concerto andasse da loro un uomo in giacca e cravatta, che gli lasciasse il biglietto da visita e si accordasse con loro per andare in una casa discografica. Se mai fosse davvero andato qualcuno del genere al Blue Rose, di sicuro avrebbe scelto i Nekhbeat. 

Sotto questo aspetto della sua vita a cui Ray teneva più di se stesso, aveva sempre trovato conforto in Evan che tentava in tutti i modi di rassicurarlo e di fargli vedere le cose da un altro punto di vista, perché lui ci credeva davvero che prima o poi avrebbe assistito a un concerto degli Aisthetike. 

Ray non voleva farsi i castelli in aria perché sapeva che sarebbe stato difficile, o meglio, quasi impossibile, ma sentire Evan parlare di quel sogno lo faceva stare meglio, in qualche modo lo rassicurava e gli dava speranza. 

Blue Rose [boyxboy]Where stories live. Discover now