MIGLIORI AMICI

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Blink-182 - One More Time ▶

Il sole era ormai quasi tramontato del tutto, tingendo di un intenso rosso aranciato il cielo già scurito a est. La temperatura mite permetteva di stare fuori all'aria aperta indossando solo una felpa malgrado, dopo che il sole scompariva all'orizzonte, vi fosse una discesa repentina di un paio di gradi.

L'erba verde era rischiarata dalle tante luci che correvano attorcigliate intorno ai fili della corrente, ai pali e ai tronchi degli alberi, addobbando il parco in centro al paese dove, a inizio estate, venivano montate le giostre e i giochi per i più piccoli.

C'era il carretto dello zucchero filato, dei popcorn e delle frittelle, che riempivano l'aria con il loro profumo dolce. Vi erano tante musichette di sottofondo che accompagnavano le serate movimentate, passate a divertirsi tra giochi e risate.

Quel parco, durante l'estate, acquistava una nuova vita, rinasceva insieme ai germogli che spuntavano qua e là sui rami degli alberi. Sembrava di stare in un altro mondo, pieno di luci colorate, profumi sfiziosi e musiche allegre.

C'era aria di malinconia quando a fine settembre venivano smontate tutte le giostre e le bancarelle portate via. Il parco rimaneva solitario, l'erba si copriva delle foglie che cadevano a terra e la pioggia frequente riduceva a fango le stradine per il passaggio. Quelli erano gli ultimi giorni di festa, gli ultimi giorni d'estate, perché gli abitanti del paese calcolavano la stagione sulla permanenza delle giostre nel parco.

Quando venivano portate via, non era più estate. Si passava accanto al parco guardandolo con nostalgia, pensando ai bei ricordi dei giorni di festa e sperando che la stagione calda tornasse in fretta. Dopo sette anni, era più che plausibile.

Quella, era una di quelle sere che precedeva la fine dell'estate. Evan si sedette sulla seggiolina di plastica accanto a Ray, ma non era realmente lì. La sua mente stava da tutt'altra parte. Urlava e si disperava come mai gli era successo prima di quel momento. Guardò distrattamente le proprie scarpe sollevarsi da terra, il suolo che si allontanava piano piano, ma non provò niente.

Non sentì nulla di quello che avrebbe dovuto. C'era solo la testa che faceva così male che sembrava dovesse scoppiare da un momento all'altro e il cuore insieme a lei. Aveva la certezza che si fosse trasformato in un mucchietto di cocci taglienti, abbandonati nel buio totale, lì dove nessuno si sarebbe mai preso la briga di rimetterli insieme.

I suoi occhi verdi e oro si spostarono lentamente sul viso di Ray, dopo che il ragazzo fece un movimento con la mano che richiamò l'attenzione di Evan. Lo osservò guardarsi il polpastrello dell'indice della mano destra dopo esserselo passato delicatamente sul labbro per assicurarsi che non ci fosse del sangue, poi, si mossero per allacciarsi a quelli del migliore amico.

Si sentì in colpa, Ray, in quel momento, come mai si era sentito in tutta la sua vita. Si sentì in colpa per qualcosa che non poteva controllare, per qualcosa che non avrebbe mai potuto cambiare. Scostò lo sguardo su quello che aveva difronte e con la mano andò a cercare quella di Evan, che strinse energicamente.

Era calda, grande quanto la sua e delicata, così come lo era lui; quando si erano conosciuti quattro anni prima, Ray aveva pensato esattamente questo. Evan si era ubriacato perché voleva dimostrare a se stesso di essere cresciuto abbastanza e Ray lo aveva portato fuori dal locale a prendere un po' d'aria fresca, rimanendo con lui fino alle cinque del mattino prima di portarlo a casa. Quando lo aveva fatto stendere sul proprio letto, Evan aveva borbottato qualcosa di incomprensibile prima di addormentarsi e Ray aveva sorriso guardandolo, pensando che Evan fosse così: delicato.

Ancora prima che si prendesse cura del suo insopportabile mal di testa il mattino dopo, ormai era fatta; erano già inseparabili.

Era stato un pomeriggio di primavera a intralciare il loro rapporto. Quando erano andati tutti insieme al centro commerciale e mentre bevevano una Coca Cola al bar, gli occhi azzurri di Ray si erano scontrati con quelli altrettanto chiari di Jessica, anche lei seduta ad uno dei tavolini insieme alle amiche. 

Blue Rose [boyxboy]Where stories live. Discover now