Capitolo 38

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Non mi piace fare tanti spazi "me" nei capitoli perché a volte è scocciante, ma è importante. Quindi per favore, per favore leggetelo ❤

***

- Ho preso le garze! -

Justin si allontanò così in fretta da me, che quasi non lo vidi.

Il dottore si fermò, capendo al volo di aver interrotto qualcosa.

Già, brutto vecchiaccio! Non potevi aspettare due minuti in più?! Solo due minuti!

- Uhm... mi dispiace di aver interrotto... di aver interrotto qualcosa - disse imbarazzato.

- Non si preoccupi - liquidò borbottando Justin. - Ma la flebo di Ariana si è staccata per sbaglio e non sapevo come fare a rimettergliela senza fare danni - spiegò poi indicando il mio braccio inerte al mio fianco.

- Non preoccuparti, Justin, non le serviva più. Dovevo giusto togliergliela adesso, ma vedo che avete risparmiato tempo - disse ridacchiando. Da solo.

Okay...

Se possibile, vidi il dottore imbarazzarsi ancora di più. - Io... uhm... vediamo un po' questi tagli - cominciò per cambiare discorso e si avvicinò a Justin per controllare le ferite ancora sanguinanti.

***

- Alla fine ti hanno lasciato uscire? - chiese Justin, non appena mi vide incespicare verso di lui per raggiungerlo nel cortile dell'ospedale.

- Sì, sono molto convincente - risposi sedendomi accanto a lui sulla panchina bianca in mezzo al piccolo pezzo di prato deserto.

Lui mi guardò con la coda dell'occhio, ma distolse subito lo sguardo quando incontrò il mio. - Sì, forse ne so qualcosa - disse ironico, facendo ridere, anche se lievemente, entrambi.

- Sai di fumo - gli feci notare appena sentii quel disgustoso odore. - Fumi di nuovo? -

Justin si morse il labbro, chiaramente preso alla sprovvista dalla mia domanda. - Avevo smesso, ma ho ripreso da un po' - disse lui sulla difensiva. - E non farmi la predica. Tranquilla, non fumo tanto -

Mi limitai a guardarlo un po' storto, ma lui parve non accorgersene perché continuava testardemente a non volermi guardare. Mi schiarii la voce per attirare nuovamente la sua attenzione. - Non mi dovevi dire qualcosa? - chiesi, ancora più impaziente e curiosa di prima perché avevo dovuto aspettare ben tre giorni, prima che mi lasciassero uscire da quella soffocante camera d'ospedale.

Credo che, passati altri due giorni, sarei potuta tornare a casa e non vedevo l'ora che arrivasse quel momento. Fino ad allora avrei indossato quell'orribile camice verde chiaro dell'ospedale.

Ed ero ancora più ridicola del normale con quel coso addosso!

Justin fece un profondo respiro, prima di aprire bocca per rispondermi. - Sì - disse infine.

Mi morsi nervosamente il labbro. - Ti ascolto -

- Beh, direi di incominciare da quando eravamo in Giappone, tre anni fa - incominciò Justin, continuando a guardare le sue dita torturarsi fra loro, piuttosto che guardare me. - Prima che tu venissi nella mia camera all'hotel, era venuta a trovarmi Dee - confessò infine dopo aver preso un lungo respiro profondo. - Mi aveva detto che eri venuta a Tokyo apposta per me. Ma che volevi solo spezzarmi il cuore -

- E tu le credetti? - domandai in un soffio. Non avevo mai immaginato che Dove potesse farmi una cosa simile. Ero la sua migliore amica!

Justin mi guardò, mordicchiandosi nervosamente il labbro, ed ebbi la mia risposta. - Mi dispiace - disse Justin con vero rancore e senso di colpa negli occhi. Sapevo che mentalmente si stava maledicendo da solo.

Stay With Me ❀ jdb & agbDove le storie prendono vita. Scoprilo ora