Capitolo 26

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Sentivo il cuore come se con uno schizzo improvviso mi fosse finito in gola. Deglutii, nel vano tentativo di togliere quel peso fastidioso che sentivo, ma senza grande risultato.

- Allora? - mi incalzò lui, evidentemente irritato dal mio silenzio. Non che potessi dargli torto, ovvio.

Mi morsi il labbro, cercando di non dare a vedere quanto fossi nervosa. Insomma, tutto quello sembrava essere successo giorni, anzi mesi, fa, non a distanza di poche ore. Era tutto... impossibile. Avevo sempre una vita, diciamo, normale, non dico proprio noiosa, ma sì, un po' noiosa lo era.

Fino a quando non era arrivato Justin che senza nemmeno accorgersene ha scombussolato tutto come solo un uragano come lui poteva fare, senza neanche soffermarsi troppo per guardare il disastro provocato alle sue spalle.

Direi che questa era la metafora perfetta per lui.

Aveva stravolto la mia vita dalla prima volta che ci eravamo incontrati, in quella che pensavo sarebbe stata la serata più noiosa e priva di interesse di tutta la mia vita. E, che dire... mi ero sbagliata di grosso.

In meno di un minuto aveva messo in discussione tutto quello che pensavo fosse certo nella mia vita.

La mia amicizia con Dove, ad esempio, ma soprattutto il fatto che odiavo Justin Drew Bieber. Sì, quello era un fatto che mai avrei messo in discussione se non fosse stato per lui stesso.

Mi aveva aperto gli occhi, mi aveva insegnato a guardare oltre alle apparenze, vedere che lui era una delle persone migliori della mia vita, se non la migliore in assoluto.

Tutto era apparente, e o imparavi a vedere oltre quella apparenza o continuavi a vivere con i paraocchi. Bé, io di sicuro non dubitavo che neanch'io ai suoi occhi, la prima volta che ci siamo incontrati, ero sembrata la ragazza migliore che avesse incontrato in tutta la sua vita. Questo sicuro.

Però di una cosa ero sicura: lui era il ragazzo, la persona, migliore che avessi mai conosciuto, in tutti i miei stupidi sedici, quasi diciassette, anni di vita. Era perfetto.

A quanto pare l'ultima frase la dissi a voce alta, perché lui si girò di scatto, e per un attimo abbandonò quella sua aria fredda e distaccata. - Cosa hai detto? - chiese piano, con una voce differente da quella fredda che fino ad adesso aveva usato. Non che non la meritassi...

Okay, okay. Dacci un taglio!, mi imposi con fermezza. Non sei venuta ad autocomiserarti! Sei una Grande, quindi muovi il culo e fai qualcosa di utile!

Giusto, avevo ragione, o almeno, la mia coscienza aveva perfettamente ragione. Dovevo fare qualcosa.

Mi schiarii la voce. - Ho detto che ti devo parlare - mentii per metà.

Dovevo e volevo davvero parlargli e prolungare il discorso che avrei dovuto fare non faceva altro che peggiorare le cose. Potevo sentire che incominciavo a sudare freddo. E poi, non gli avrei di sicuro ripetuto quello che avevo detto veramente...

Lui mi guardò un'ultima volta da "vero Justin", prima che i suoi lineamenti si congelassero di nuovo. Avevo deciso di classificare i due Justin che conoscevo: il "vero Justin" quello sempre gentile con me e con tutti, simpatico e soprattutto stupido. Quello che insisteva per ore per poter guardare Spongebob, quello a cui gli occhi la prima volta che gli avevo risposto male divennero lucidi perché non sopportava l'odio e l'astio verso chiunque. Era quello il Justin che amavo e volevo contraddistinguerlo da quello avevo davanti, l' "altro Justin", quello freddo e distaccato e, soprattutto, pauroso. Il "vero Justin" non avrebbe mai avuto la mascella così contratta, i pugni così serrati e lo sguardo così freddo. Odiavo questo Justin, anche se faceva parte del Justin che amavo io.

- Continui a dirlo, eppure non vedo che abbia detto qualcosa di così interessante - ribatté lui continuando a guardare pigramente fuori dalla finestra.

Serrai i pugni dalla sua costatazione, anche se in parte vera.

- Beh, sarebbe sicuramente carino se ti importasse quello che vorrei dirti - sbottai io incrociando le braccia al petto, più come difesa per me che per altro. Di sicuro non perché pensavo che Justin mi avrebbe potuto fare del male!

Sinceramente, pensavo che il "vero Justin" non avrebbe potuto fare male a nessuno volontariamente.

Sia chiaro che non pensavo che lui fosse debole! No, amavo che lui fosse sincero e sé stesso e che non trovasse difficoltà ad esserlo. Che fosse aperto con tutti. Che non fosse come me, riservata e chiusa con tutti.

A dirla tutta, Justin era il primo dopo tanti anni a cui mi ero aperta e se non del tutto, parecchio.

Justin mi guardò di sottecchi prima di sospirare. - Okay, ti ascolto - esitò un attimo. - Ti ascolto, Little Red -

Il fatto che mi avesse chiamato con il solito nomignolo che mi affibbiava sempre, mi fece sorridere e prendere un altro po' di coraggio.

Okay, avrei potuto mettere di nuovo tutto al proprio posto. Anzi, DEVO.

- So che non sono brava a fare discorsi, soprattutto significativi - borbottai io, mentre le guance mi si arrossarono un po' per lo sguardo di Justin che avevo puntato addosso. - So che dico spesso cavolate, stupidaggini, cose molto stupide, batuttine sarcastiche... -

Guardai il sorriso di Justin che man mano si mostrava un po' e vidi con profonda gioia e sollievo che il "vero Justin" stava ritornando. - Sì, ho capito - disse, palesemente cercando di celare una risata.

Mi passai una mano sui capelli, imbarazzata. - Sì, ecco, vedi? Non riesco a non dire qualcosa di estremamente stupido o imbarazzante! Credo di avere una specie di potere magico... e perché non ho parlato del fatto delle figuracce! Ti giuro che cercherò di impegnarmi a non farne nessuna di così grave, se mai andremo insieme da qualche parte! -

Lo vidi aggrottare leggermente le sopracciglia. - Insieme? - ripeté lui, apparendo evidentemente sconcertato.

Mi morsi la lingua, maledicendomi per aver sciolto di nuovo la mia stupida parlantina.

Ma ormai non si tornava più indietro ed io volevo togliermi questo peso e confessargli tutto. Questa volta per davvero!

- Sì, Justin - sospirai, cercando di trovare un ultimo briciolo di coraggio che forse da qualche parte mi era rimasto. E per dire le parole che sarebbero seguite, di coraggio me ne serviva eccome! - Justin Bieber, ti amo anch'io -

Stay With Me ❀ jdb & agbWhere stories live. Discover now