Nonni bastardi

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La mattinata la passo in compagnia di mia madre e mia sorella per poi pranzare ad un fast-food. Torniamo a casa verso le 15:00 e stabiliamo i turni per la doccia. Alle 18:00 siamo tutte e tre in salone. Indosso una camicia bianca ed un paio di jeans. Prendo per mano mia sorella e ci incamminiamo insieme verso la chiesa. Alle 16:30 termina la messa e i parenti si avvicinano a noi per salutarci e per ricordarci della morte di papà. Poco dopo Alessandro è accanto a me:" Karen ti sono sempre vicino e lo sai bene. Oggi è un giorno triste per entrambi. Per me zio era, è e sarà sempre il mio idolo."

"Grazie Ale." Una lacrima mi riga il viso.

Mi prende sotto braccio e mi conduce fuori dall'edificio sacro in assoluto silenzio.

"Karen, la mia ragazza non è potuta venire però ci teneva ad esserci."

"Lo so. È una persona fantastica, non fartela sfuggire."

Di colpo mio cugino mi abbraccia mentre la mia testa affonda nel suo petto muscoloso. Ho bisogno di affetto umano, di comprensione vera.

"Karen qualsiasi cosa succeda non devi agitarti oggi. Intesi?"

Alzo la testa ed incontro immediatamente i suoi occhi:" Cugino mi spaventi. Mi devi dire qualcosa?"

"Tu promettimelo."

"NO!" Ribatto io, allontanandomi rapidamente da lui.

In questo preciso istante noto davanti a me due figure familiari che non vedevo da almeno cinque anni. Sento gli occhi andare a fuoco e le mani chiudersi in pugni tanto da far diventare le nocche bianche. Avverto tutta l'ira repressa ed il disgusto impossessarsi di ogni particella del mio corpo. Alessandro mi tira per un braccio, tentando d'impedirmi qualsiasi tipo di gesto poco casto.

"Karen non ne vale la pena." Sussurra appena al mio orecchio.

"Non ne vale la pena?! Certo che ne vale! Quei due bastardi si presentano qui dopo cinque anni!" Sbraito incollerita.

"Karen sono i tuoi nonni." Afferma Alessandro.

"Nonni un corno! Ora mi devo liberare di un fardello che ho dovuto sopportare per tanto tempo." Sbotto furiosa, dirigendomi verso i diretti interessati.

"Karen sei appena uscita dalla chiesa." Mi afferra prontamente per l'avanbraccio.

"Che c'entra?"

"Tuo padre non vorrebbe..."

"Mio padre è morto a causa di quei due schifosi che si fanno chiamare genitori. Mio padre è morto anche per causa loro! Io non sono mio padre!" Sbraito e mi svincolo dalla sua presa.

Cammino furente verso i due anziani con istinto omicida. In realtà i miei "nonni" paterni hanno rispettivamente sessanta e sessantaquattro anni quindi non sono proprio vecchi. Mi pianto da vanti a loro e solo dopo qualche secondo mi riconoscono. "Mia nonna" prova ad abbracciami, ma io mi scanso con volto schifato.

"Karen perché non vuoi che ti abbracci? Io e nonno vogliamo esserti accanto in questo momento."

"Dove siete stati per questi cinque anni?" Chiedo infuriata.

"Sai bene il motivo." Dice 'mia nonna'.

"Siete solo dei sporchi bastardi." Sputo acida.

"Modera i termini ragazzina." Mi rimprovera 'mio nonno'.

"I termini che uso rispecchiano alla perfezione il messaggio che voglio inviarvi. Sono costretta ad adoperare questi termini volgari con voi perché a quanto ne so non conoscete l'italiano."

"Quale sarebbe il messaggio?" Chiede 'mio nonno', alzando un sopracciglio.

"Dovete andare via da qui in questo momento e non farvi vedere mai più. La vostra presenza fa rivoltare mio padre nella tomba. Non vi meritava come genitori e per fortuna ha trovato mia madre!"

"Noi siamo i tuoi nonni e come tali ci devi portare rispetto!" Alza la voce 'mio nonno'.

"Voi venite a parlare di rispetto a me? Mi fate schifo! I vermi a confronto vostro sono meglio. Non vedete me e la mia famiglia da cinque anni e mio padre è morto per colpa vostra!" Sbotto fuori di me.

'Mio nonno' mi dà uno schiaffo in pieno volto tanto forte da costringermi a voltare il capo. Alessandro mi abbraccia da dietro e mi incita ad andare via. Non ho nessuna intenzione di muovermi di qui, non ora.

"Avete accolto in casa il figlio che ha lasciato per strada mio cugino e mia zia. Per fortuna la prostituta con la quale stava insieme l'ha mollato dopo sei mesi perché si è resa conto che il tuo adorato figliolo non aveva neanche un centesimo e voi siete stati per tutto questo tempo accanto a lui, dimenticandovi di noi. No, aspetta...CI AVETE CACCIATO DI CASA!" Sbraito perdendo le staffe.

"Noi abbiamo fatto ciò che era giusto. Non potevamo lasciare un figlio solo con un'altra nuova donna." Afferma 'mia nonna'.

"E giustamente il figlio che ha dei sani principi e una famiglia alle spalle può essere cacciato fuori di casa. Voi non capite proprio niente. E tu, 'nonna', come hai fatto a non sentire la voce di tuo figlio maggiore per più di cinque anni? Non ti sei sentita male lontana da mio padre? Sei una madre snaturata, una nonna pessima ed una donna senza principi."

"Lui non ha accettato la scelta di suo fratello!" Alza la voce.

"Giustamente dovevamo fare finta di niente. Quando si giura amore eterno davanti a Dio, la promessa non può essere infranta."

Vedo mia madre uscire dalla chiesa e avvicinarsi a me, correndo a perdifiato in tutta fretta.

"Karen che succede?" Mi chiede preoccupata.

"Sono venuti i vermi che pretendono di essere chiamati nonni. Ti ricordi mamma? Quelli che sono spariti per cinque anni e non si sono presentati neanche al funerale del figlio."

"Karen ora parlo io con loro. Basta così, non è da signorina per bene utilizzare determinati termini."

"Mamma tu non capisci, loro sono dei BASTARDI! Come fai a dire così?"

Mia madre mi dà uno schiaffo in pieno volto mentre i 'miei nonni' rimangono stupefatti, ma contenti. In questo momento li vorrei uccidere. Noto nei loro occhi un appagamento nel gesto che ha appena compiuto mia madre su di me. Mamma ordina ad Alessandro di portarmi via e mio cugino mi trascina letteralmente in macchina. Urlo come una dannata e tutte le persone che si trovano in chiesa escono ed assistono al fantastico teatrino. Appena varco la soglia di casa entro in camera, chiudo a chiave, spengo il cellulare e rimango nella mia stanzetta sino al mattino seguente. Passo la notte tra singhiozzi e pianti. Quelle due persone hanno risvegliato in me ricordi dolorosi ed emozioni negative represse tempo fa con tanta buona forza di volontà, ma non darò loro l'agio di distruggermi nuovamente né d'importunare mai più la mia famiglia. MAI! Karen Lamberti è cambiata.

Patto di Sangue---Segreti rivelati (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora