Cap. 63

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<<Adesso ti senti un poco meglio? >> mi parlò ad un certo punto Alexandra, mentre mi ero incantata ad osservare l'attaccapanni.

<<Ehm, sì. Perché me lo chiedi? >>

<<Così. >> rispose calma, continuando a sfumarsi il blush << Non volevo darti fastidio o essere ancora troppo apprensiva. Semplicemente volevo assicurarmi che stessi bene. Tutto qui. >>

Si era resa conto del tono ostile che era appena uscito dalla mia.

Non volevo risponderle in modo scortese, non l'avevo fatto di proposito; ma in quell'istante stavo incominciando a sentirmi poco bene.

Mi sembrava di avvertire di nuovo l'orribile sensazione di impotenza e confusione che avevo avuto prima di svenire e ciò non prometteva di certo nulla di buono.

Ad un certo punto la temperatura del mio corpo aumentò, il mio stomaco venne attraversato da alcuni crampi dolorosi e il mio cuore incominciò a esplodere contro il mio petto.

Mille emozioni e sensazioni differenti danzarono convulsamente dentro di me; mentre, allo scorrere di ogni secondo, non facevo che perdere il controllo del mio corpo e soprattutto di me stessa.

Mi sentivo disorientata, a tratti spaventata e, senza alcun motivo, addirittura fragile.

Ma poi tutto sparì come se si fosse trattato semplicemente di un incubo ad occhi aperti.

Tirai un sospiro di sollievo, ma, quando il peggio sembrava essere ormai passato, si aprì improvvisamente dentro alla mia testa un immenso scenario infernale.

I momenti traumatici che avevo affrontato nelle ultime 12 ore erano riapparsi nella mia mente.

Ciascuno di essi era messo in fila uno dietro l'altro per costringermi a rivivere ancora una volta il vortice di dolore e umiliazione che avevo già subito.

Davanti a quella scena terrificante mi sentii in pericolo e, dopo

che realizzai ciò che mi attendeva, mi avvicinai verso Alexandra per chiederle aiuto.

Ma, quando provai a parlarle, mi resi conto che mi trovavo nella stessa posizione di prima, appoggiata contro la porta.

Il mio corpo non si era spostato nemmeno di un millimetro, mi ero soltanto immaginata di essermi mossa.

Ci riprovai di nuovo, mettendoci pure più forza, però anche quel tentativo si rivelò inutile.

Il mio corpo era paralizzato.

Provai a sgranchire le dita dei piedi, ma neppure queste ultime rispondevano ai miei comandi.

<<Forse sto per svenire. >> riflettei << É per questo che mi sento così strana. É meglio che avverta Alexandra prima che cada e rischi sul serio di farmi male. >>

<<Cos'è quella faccia principessa? >>

Brad aveva le mani appoggiate sul lavandino e il capo chinato su di esso.

<< Non sei contenta di rivedermi? >>

Girò di scatto la testa verso di me, mentre il resto del suo corpo rimase invece rivolto verso lo specchio.

I muscoli imponenti della sua schiena erano tutti in tensione, le sue labbra carnose era deformate da un sorriso inquietante, mentre i suoi occhi color ghiaccio risplendevano sotto la luce fioca della lampada che pendeva instabile dal soffitto.

Mi limitai a fissarlo incredula senza però riuscire a manifestare alcun tipo di reazione.

Per la prima volta perfino la mia mente sembrava ritrovarsi bloccata in un vicolo cieco.

Valley Paradise (COMPLETA)/ ITA /Where stories live. Discover now