Cap. 10

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<<Andiamo nel mio ufficio. >> ordinò il signor Rogers, mentre ci dirigevamo verso l'entrata del locale.

<<Vengo anch'io. >> ci seguì Susie.

Jack si arrestò di colpo e io, che non stavo guardando davanti a me, sbattei contro la sua schiena massiccia.

<<È una cosa fra me e Caitlyn, lei non c'entra niente. >> ringhiò l'uomo.

<<Ma io sono sua madre e-e-e ... >>

Era la prima volta che la vedevo in quello stato, quasi stentavo a riconoscerla. Per tutta la sua vita non aveva mai avuto paura, ma soprattutto non aveva mai permesso a nessuno di dirle cosa doveva o non doveva fare; eppure ora era completamente intimorita davanti alla figura imponente di Jack.

Mi faceva strano imbattermi in quel suo lato fragile che credevo non facesse parte della sua personalità.

Soltanto ora mi stavo rendendo conto che non la conoscevo come credevo; evidentemente l'avevo idealizzata troppo, mi ero soffermata sulla maschera della donna dura e sfrontata che si era sforzata di indossare per tutti questi anni.

Ma arriva un momento in cui le maschere che indossiamo si staccano una volta per tutte da noi e rivelano agli altri chi siamo veramente, la nostra vera essenza.

<<Facciamo così: >> proposi, vedendola in difficoltà <<tu ora vai a fare quello per cui ti ho accompagnata, poi appena finisco di lavorare verso le quattro ti fai trovare davanti all'entrata così andiamo a casa insieme. >>

Dal suo sguardo avverso potevo capire che non era per niente d'accordo con la mia decisione, non voleva lasciarmi sola con l'unico uomo che l'aveva messa a tacere.

Forse era perfino un minimo preoccupata per me.

<<Va bene, come vuoi! Non verrò con voi. Ma non aspettarmi quando finisci, prenderò il bus o mi farò accompagnare da qualcuno. >>

<<Ne sei sicura? >>

<<Sì, so badare a me stessa. >>

<<Allora ci vediamo dopo. >>

Io e Jack ci avvicinammo all'entrata e lui mi aprì la porta.

<<Dopo di te. >> sibilò caldamente.

Stetti per entrare quando ad un certo punto sentii mia madre che mi chiamava, mi bloccai di colpo e vidi che stava correndo verso di me.

<<Cosa succede? >>

Mia madre mi abbracciò di colpo.

Appena sentii le sue braccia avvolgermi delicatamente, mi irrigidii all'istante.

Anche se non feci niente per liberarmi dalla sua stretta, non ricambiai l'abbraccio; mi limitai a lasciare le braccia a penzoloni lungo i miei fianchi.

Non mi sentivo pronta a dimenticare il passato e perdonarla come se non fosse mai successo niente fra noi due, c'erano delle cose su cui non avrei mai potuto passarci sopra.

<<Ci vediamo a casa figliola. >> mi sussurrò all'orecchio prima di allontanarsi da noi.

Appena entrammo dentro al suo ufficio, i suoi tirapiedi ci seguirono e il signor Rogers bisbigliò ad entrambi qualcosa di incomprensibile.

I due mi scoccarono uno sguardo cupo e, dopo aver annuito a Jack, uscirono dalla stanza chiudendo rumorosamente la porta.

Jack si sedette sulla scrivania davanti a me esattamente come la prima volta che ci eravamo conosciuti.

Forse non era un caso.

<<Perché hai quella faccia? Sicura di sentirti bene bambina? >>

I suoi occhioni azzurri mi stavano scrutando meticolosamente.

Dalla mia bocca uscì un risolino isterico. << Siete proprio uguali voi due! >>

<<Noi due chi? >>

<<Tu e Brad. >>

Questa volta fu lui a sorridere.

<<Ti sbagli Caitlyn, siamo totalmente diversi. Lui non sarà mai come me. >>

<<Cambiate molto spesso umore e siete imprevedibili, siete impossibili da capire. >>

Jack estrasse dalla tasca dei suoi pantaloni un pacchetto azzurro di sigarette.

<<Vuoi? >> biascicò, mentre se ne accendeva una, tenendola stretta fra i suoi denti.

<<Non fumo. >>

<<Sai sei incredibile Caitlyn! >> soffiò alla sua destra il fumo della sigaretta << Non fumi, non bevi, da quel che so non frequenti nemmeno i casinò o qualche scommessa clandestina. Insomma sembri così perfetta. >>

<<Non esiste la perfezione Jack. >>

<<Può darsi, ma tu ci ti avvicini parecchio.>>

A questo turno rimasi in silenzio, non capivo dove volesse andare a parare.

<<Forse è per questo che mio figlio è così attratto da te, perché sei l'esatto opposto di lui. >>

<<Brad non è attratto da me. >>

Jack sogghignò in modo maligno.

<<Certo che lo è e lo sai bene anche tu. Lo stai usando per caso Caitlyn?>>

<<Usando? E per cosa?>>

<<Per arrivare a me.>>

<<Non capisco. >>

<<Lo stai usando perché vuoi farmi ingelosire mia piccola Caitlyn.>>

<<Io non...>> feci per dire ma Jack mi posò soavemente l'indice sulle mie labbra, costringendomi a tacere.

Un calore improvviso percorse il mio corpo.

Era un altro gesto che mi faceva ricordare Brad.

Dopo aver fatto un altro tiro, appoggiò la sigaretta accesa nel portacenere che si trovava sopra la sua scrivania; poi si mise in ginocchio davanti a me e mi accarezzò i capelli.

Riuscivo a sentire il suo profumo inebriante che risvegliava tutti i miei sensi e il suo respiro caldo che avvolgeva il mio viso in modo piacevole.

Ad un certo punto Jack mi strinse a sé con le sue forti braccia e le sue labbra si avventarono sul mio collo.

Cominciò a baciarmi avidamente e sentii le sue mani impossessarsi delle mie gambe.

Un'intensa vampata di calore attraversò una seconda volta il mio corpo e il mio respiro accelerò sempre di più.

<<Non sai che effetto mi fai bambina. >>riuscì a sussurrare Jack, staccandosi dal mio collo e avvicinandosi alle mie labbra.



SPAZIO AUTRICE:

Ciao a tutte ragazze, ecco il decimo capitolo! ❤

Nonostante con la scuola spesso mi ritrovo a studiare anche fino alle dieci, riesco a trovare sempre del tempo scrivere.

I vostri commenti e i vostri messaggi stupendi mi danno la forza per andare avanti e credere sempre di più in questo mio piccolo sogno.

Non vedo l'ora questo weekend di leggere i vostri commenti e scoprire cosa pensate di questo capitolo.

Ci vediamo mercoledì prossimo con l'undicesimo capitolo✨ Grazie per il vostro tempo, il vostro sostegno e il vostro amore: siete la mia fonte d'ispirazione!

Un bacione a tutte quante, vi adoro! 😘😘



Valley Paradise (COMPLETA)/ ITA /Where stories live. Discover now