Cap. 23

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L'aspetto di Brad era decisamente peggiorato da quando l'avevo incontrato al pub.

Il suo splendido viso era coperto per metà dal sangue che gli scorreva incessantemente dalla tempia sinistra, i suoi occhi di ghiaccio erano ridotti a due minuscole fessure inespressive e i riccioli biondi che, solitamente lo facevano apparire come un angelo, presentavano delle sfumature rossicce.

<<Si può sapere cosa ti prende? >> chiese Brad in un sussurro, rivolgendosi al ragazzo che gli aveva tirato la lattina, mentre si massaggiava la testa.

Ma non riuscii nemmeno ad ascoltare la risposta dell'altro; le voci che mi circondavano si fecero ovattate, riducendosi infine ad un impercettibile sottofondo.

Continuai ad osservare le labbra di Brad che si aprivano e si chiudevano lentamente, sforzandomi di capire cosa stesse dicendo.

Ma da esse ormai non mi giungeva più alcun suono.

Non udivo più le grida dei ragazzi, l'unico rumore che riuscivo a sentire era uno strano ronzio che stava rimbombando in modo fastidioso dentro alle mie orecchie.

Il mio respiro si fece più pesante e la testa cominciò a pulsare con un'intensità così violenta che per un istante mi parve quasi che potesse esplodere.

Appoggiai la mano contro la fronte come per calmare quell'insopportabile dolore, ma fu inutile: non faceva che aumentare ad ogni singolo secondo.

Un tremendo senso di nausea invase la mia bocca, lasciandomi un retrogusto poco piacevole.

Arricciai il naso schifata e scossi più volte la testa per scacciare quell'orribile sapore, poi, spostai lo sguardo verso Brad.

Ma, quando i miei occhi si imbatterono in quei corpi ammassati l'uno contro l'altro che si agitavano come bestie e in quei visi sfigurati da smorfie di sadica euforia, sentii qualcosa dentro di me rompersi.

Il malessere che stavo provando crebbe e l'aria iniziò a mancarmi.

Non capivo se il mio corpo stava reagendo in quel modo a causa del freddo oppure era qualcosa di psicologico: l'unica cosa di cui ero certa era che dovevo allontanarmi all'istante da quel dannato cerchio.

Avevo bisogno di un po' d'aria.

Alzai debolmente la testa e vidi Brad di profilo, girato verso l'ala sinistra del cerchio.

Le sue labbra carnose si stavano ancora muovendo e, anche se non riuscivo a sentire nemmeno una parola, capii all'istante che stava ancora parlando col ragazzo di prima.

Gli diedi un ultimo sguardo per controllare che non mi avesse vista, poi mi liberai dai corpi dei due ragazzi che erano al mio fianco.

Ritornai a fatica verso il cancello del parco, stando attenta a non cadere sull'asfalto e, una volta lì, mi sedetti sullo stesso punto di prima.

Non appena mi abbandonai a terra, appoggiai la testa contro il cancello.

Feci dei respiri profondi e, quando mi sembrò di essermi calmata, mi girai verso l'altro marciapiede per controllare la situazione.

Ma quando mi voltai, tutto davanti a me era diventato completamente buio.

Tuttavia non durò molto: infatti dopo pochi minuti le mie orecchie si stapparono all'unisono e in seguito anche il buio scomparve e le immagini ripresero poco alla volta forma.

Appoggiai con cautela la mano sul cancello del parco e mi alzai da terra.

Non appena fui in piedi, un piccolo senso di vertigini mi scosse, destabilizzandomi leggermente: forse mi ero alzata troppo velocemente.

Valley Paradise (COMPLETA)/ ITA /Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora